La Commissione europea interviene a tutela dei cittadini italiani
1 marzo 2015 di Mauro Varotto
Non sono bastate né la lettera di messa in mora della Commissione europea del 20 giugno 2013, né la relazione della Corte di Conti italiana del 31 ottobre 2014, a fare in modo che il Governo italiano si decida a recuperare la somma di 1,343 miliardi di euro presso i circa 2.000 allevatori che, nel periodo dal 1995 al 2009, hanno superato le quote latte individuali, violando le norme dell’Unione europea e, soprattutto, distorcendo la concorrenza a danno degli altri 36.000 allevatori italiani che, invece, hanno rispettato le regole.
La somma è solo una parte delle multe, già pagate dallo Stato italiano, che non sono ancora cadute in prescrizione: secondo la Corte dei Conti italiana, il Governo italiano ha già pagato all’Unione europea, con i soldi di tutti i cittadini italiani, ben 4,4 miliardi di euro, gran parte dei quali non sono più recuperabili, come avevo anticipato in un precedente articolo di alcuni mesi fa.
Il 26 febbraio 2015, pertanto, la Commissione ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea per non aver assolto adeguatamente al proprio compito di gestione del recupero dei prelievi per la sovrapproduzione di latte.
Di fronte alla prolungata inerzia dei Governi italiani che si sono succeduti nel tempo (dal 1995 a oggi), la Commissione europea ha deciso di compiere questo atto a tutela dei cittadini italiani, finalizzato a evitare il rischio che le multe dei 2.000 allevatori inadempienti continuino, come in passato, a essere pagate da tutti i cittadini, mediante la fiscalità generale.
Una sentenza della Corte di giustizia di condanna dell’Italia, quindi, dovrebbe avere come conseguenza almeno il fatto che il “danno erariale” sia pagato dai pubblici amministratori che, in questi decenni, non hanno fatto nulla per ristabilire la legalità nel comparto, a partire dai ministri dell’agricoltura.
In un Paese civile e democratico, chi sbaglia paga.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Lettera di messa in mora della Commissione europea al Governo italiano del 20 giugno 2013
Relazione della Corte dei Conti italiana del 31 ottobre 2014