Europa sociale: verso un welfare europeo
24 gennaio 2020 di Mauro Varotto
Dopo avere delineato la strategia, la tabella di marcia e il piano di finanziamento per la prima delle sei priorità previste dagli orientamenti politici della Commissione europea per il quinquennio 2019-2024 – il Green Deal europeo – la stessa Commissione ha presentato la strategia per la seconda priorità: la costruzione di una Europa sociale, cioè di una economia al servizio delle persone.
Nel suo discorso programmatico tenuto davanti al Parlamento europeo il 16 luglio scorso, la neo-presidente eletta della Commissione, Ursula von der Leyen, aveva dichiarato:
“Ritengo che sia giunto il momento di conciliare sociale e mercato nell’economia moderna attuale. Presenterò quindi un piano d’azione per la piena attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali.”
In questo contesto, la stessa neo-presidente aveva delineato le principali componenti del piano di azione: salario minimo equo a tutti i lavoratori; uguaglianza di genere nel lavoro e misure vincolanti di trasparenza salariale; aggiornamento dell’agenda delle competenze e nuovo piano sull’educazione digitale; nuova strategia industriale e nuova strategia per le piccole e medie imprese (PMI); rafforzamento della “garanzia giovani” e creazione della “garanzia bambini”; legge sul lavoro nei servizi digitali; sistema europeo di riassicurazione della disoccupazione; piano per l’economia sociale e per la disabilità.
Ora, la Commissione europea ha pubblicato un dettagliato piano di lavoro, corredato di una precisa tabella di marcia per far compiere in Europa progressi decisivi nel campo dell’equità sociale e della prosperità, fissando traguardi ambiziosi e, soprattutto, vincolanti per gli Stati membri.
Una strategia sociale europea per affrontare i grandi cambiamenti
È un momento di grandi cambiamenti.
Secondo la Commissione europea tre sono quelli fondamentali, destinati a incidere sul nostro tenore di vita.
Innanzitutto, i cambiamenti climatici e il degrado ambientale i quali ci obbligheranno ad adattare l’economia, l’industria, il modo in cui viaggiamo e lavoriamo, ciò che acquistiamo e ciò che mangiamo.
In secondo luogo l’economia digitale di oggi e di domani: si prevede che nei prossimi 5 anni l’intelligenza artificiale e la robotica da sole creeranno quasi 60 milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo, mentre molte occupazioni cambieranno o scompariranno.
Infine, la demografia europea: oggi viviamo più a lungo e più sani, grazie al progresso della medicina e della salute pubblica. Emergono di conseguenza nuove esigenze e nuove opportunità. L’economia d’argento e l’economia dell’assistenza offrono molti nuovi posti di lavoro. Tuttavia, a causa dell’invecchiamento e dell’inurbamento, molte zone rurali in Europa registrano un calo della popolazione. Il divario tra città e zone rurali è in crescita e non può più essere ignorato.
La comunicazione della Commissione europea intitolata: Un’Europa sociale forte per transizioni giuste rappresenta l’inizio di un percorso per dare concreta attuazione ai 20 principi stabiliti dal Pilastro europeo dei diritti sociali, il quale, a sua volta, rappresenta la strategia sociale dell’Unione europea per garantire che la transizione alla neutralità climatica, la digitalizzazione e il cambiamento demografico siano socialmente equi e giusti.
Tale percorso culminerà tra un anno, a inizio 2021, con l’approvazione di un piano d’azione per attuare il pilastro europeo dei diritti sociali.
Nel frattempo la Commissione europea sottoporrà alla discussione dei cittadini e delle parti economiche e sociali, delle Istituzioni europee, degli Stati, delle regioni e delle autorità locali una serie di proposte, anche di carattere legislativo per creare un sistema europeo di welfare che si baserà su istruzione di qualità, formazione e nuove competenze; mobilità professionale e riconversione economica; la parità in tutte le sue dimensioni, indipendentemente da sesso, razza o origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale; la creazione di condizioni di lavoro eque, attraverso un salario minimo equo che consenta a tutti i lavoratori europei di vivere in modo dignitoso; infine, la garanzia di una elevata protezione sociale, attraverso l’istituzione di un regime europeo di riassicurazione delle indennità di disoccupazione per proteggere i cittadini e ridurre la pressione sulle finanze pubbliche durante gli shock esterni.
Nel riquadro seguente sono indicate le iniziative annunciate dalla Commissione europea per i prossimi mesi e delle quali sarà data una adeguata informazione anche in questo blog.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Comunicazione della Commissione europea, Un’Europa sociale forte per transizioni giuste, doc. COM(2020) 14 del 14 gennaio 2020
La Commissione europea ha creato una pagina web dedicata all’Europa sociale nella quale è possibile reperire informazioni e, soprattutto, partecipare alle iniziative di consultazione e di confronto che saranno promosse nei prossimi mesi.