Due proposte legislative dell’Unione europea per il ripristino degli ecosistemi e la riduzione dei pesticidi chimici

15 luglio 2022 di Mauro Varotto

La Commissione ha adottato due importanti e pioneristiche proposte legislative faro, con obiettivi vincolanti da conseguire entro il 2030:

  • la prima finalizzata a ripristinare gli ecosistemi danneggiati e riportare la natura in tutta Europa, dai terreni agricoli e i mari alle foreste e agli ambienti urbani;
  • la seconda mirata a ridurre del 50% l’uso e il rischio dei pesticidi chimici.

Queste proposte legislative faro, che fanno seguito alle strategie “Biodiversità” e “Dal produttore al consumatore”, di cui ho scritto in questo blog, contribuiranno a garantire la resilienza e la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare nell’Unione europea e nel mondo.

Entrambe le proposte saranno ora esaminate dal Parlamento europeo e dal Consiglio, nell’ambito della procedura legislativa ordinaria. Dopo la loro adozione, l’impatto sul terreno sarà graduale: le misure di ripristino della natura dovranno essere attuate entro il 2030; mentre gli obiettivi in materia di pesticidi dovrebbero essere conseguiti entro il 2030.

Qui di seguito, quindi, riporto gli elementi principali di ciascuna delle due iniziative.

 

Normativa sul ripristino della natura per riparare i danni causati alla natura in Europa entro il 2050

La Commissione propone il primo atto legislativo dell’Unione europea che mira esplicitamente a ripristinare la natura in Europa, a riparare l’80% degli habitat europei che versano in cattive condizioni e a riportare la natura in tutti gli ecosistemi, dalle foreste e dai terreni agricoli agli ecosistemi marini, di acqua dolce e urbani.

Il ripristino della natura è un processo finalizzato ad aiutare gli ecosistemi degradati, danneggiati o distrutti a riprendersi e a riportare natura e biodiversità ovunque, dai terreni agricoli e forestali fino all’ambiente marino e agli spazi urbani. Infatti, ecosistemi sani resistono meglio agli impatti dei cambiamenti climatici, contribuendo anche all’adattamento agli stessi, hanno una migliore connettività con altri ecosistemi e favoriscono l’aumento delle popolazioni di specie che li popolano.

Le misure di ripristino possono comprendere l’introduzione di elementi naturali quali siepi e alberi su suoli degradati e terreni agricoli, la riforestazione delle piantagioni forestali monocolturali con specie autoctone miste, l’inverdimento delle città, degli edifici e delle infrastrutture, il reinsediamento delle fanerogame sui fondali marini o l’inversione delle pressioni antropiche come l’inquinamento e l’uso eccessivo di pesticidi. Il ripristino nella natura non implica la cessazione delle attività economiche negli ecosistemi interessati: si tratta piuttosto di vivere e produrre in armonia con la natura e in modo più rispettoso dell’ambiente.

In base alla proposta della Commissione europea, saranno assegnati a tutti gli Stati membri obiettivi giuridicamente vincolanti per il ripristino della natura in vari ecosistemi, a integrazione delle normative esistenti. L’obiettivo è far sì che le misure di ripristino coprano almeno il 20% delle superfici terrestri e marine dell’Unione europea entro il 2030 e si estendano infine a tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.

La normativa sul ripristino della natura fisserà obiettivi e obblighi di ripristino in un’ampia gamma di ecosistemi terrestri e marini.

Gli ecosistemi con il maggiore potenziale di rimozione e stoccaggio del carbonio e di prevenzione o riduzione dell’impatto delle catastrofi naturali (come le inondazioni) rivestiranno la massima priorità.

La nuova normativa, che si basa sulla legislazione esistente, riguarda tutti gli ecosistemi senza limitarsi alle zone protette della direttiva Habitat e di Natura 2000, con l’obiettivo di avviare il percorso di recupero di tutti gli ecosistemi naturali e seminaturali entro il 2030.

Beneficerà di ingenti finanziamenti dell’UE: nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 circa 100 miliardi di euro sono destinati alla biodiversità e al ripristino.

Gli obiettivi proposti a livello legislativo sono i seguenti:

  • l’inversione del declino delle popolazioni di impollinatori entro il 2030 e, successivamente, l’aumento di queste popolazioni;
  • nessuna perdita netta di spazi verdi urbani entro il 2030, un aumento del 5% entro il 2050, una copertura arborea minima del 10% in ogni città, piccola città e periferia europea e un guadagno netto di spazi verdi integrati negli edifici e nelle infrastrutture;
  • negli ecosistemi agricoli, l’aumento complessivo della biodiversità e una tendenza positiva per le farfalle comuni, l’avifauna nelle aree agricole, il carbonio organico nei suoli minerali coltivati e gli elementi caratteristici del paesaggio ad alta diversità sui terreni agricoli;
  • il ripristino e la riumidificazione delle torbiere drenate a uso agricolo e nei siti di estrazione della torba;
  • negli ecosistemi forestali, l’aumento complessivo della biodiversità e una tendenza positiva per quanto riguarda la connettività delle foreste, il legno morto, la percentuale di foreste disetanee, l’avifauna forestale e le riserve di carbonio organico;
  • il ripristino degli habitat marini quali le colture marine o i fondali di sedimenti e il ripristino degli habitat di specie marine emblematiche quali delfini e focene, squali e uccelli marini;
  • l’eliminazione delle barriere fluviali in modo che almeno 25.000 km di fiumi siano trasformati in fiumi a flusso libero entro il 2030.

Per contribuire al conseguimento degli obiettivi, mantenendo nel contempo una certa flessibilità in funzione delle circostanze nazionali, la normativa imporrebbe agli Stati membri di elaborare piani nazionali di ripristino, in stretta collaborazione con i ricercatori, i portatori di interessi e i cittadini.

La proposta della Commissione prevede, infine, norme specifiche in materia di governance (monitoraggio, valutazione, pianificazione, rendicontazione e applicazione), che migliorerebbero anche l’elaborazione delle politiche a livello nazionale ed europeo, garantendo che le autorità considerino congiuntamente le questioni connesse della biodiversità, del clima e dei mezzi di sussistenza.

 

Norme rigorose per ridurre l’uso di pesticidi chimici e garantire sistemi alimentari più sostenibili entro il 2030

Gli scienziati e i cittadini sono sempre più preoccupati per l’uso dei pesticidi e per l’accumulo dei loro residui e metaboliti nell’ambiente. Anche nella relazione finale della Conferenza sul futuro dell’Europa i cittadini hanno chiesto specificamente di affrontare la questione dell’uso e del rischio dei pesticidi. Tuttavia, le norme vigenti della direttiva sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi si sono rivelate troppo deboli e sono state attuate in modo disomogeneo. Inoltre, sono stati compiuti progressi insufficienti nell’uso della difesa integrata e di altri approcci alternativi. I pesticidi chimici danneggiano la salute umana e causano il declino della biodiversità nelle aree agricole. Contaminano l’aria, l’acqua e l’ambiente in generale.

La Commissione propone, pertanto, un nuovo atto legislativo con norme chiare e vincolanti:

  • obiettivi giuridicamente vincolanti a livello dell’Unione europea e nazionale per ridurre del 50% l’uso e i rischi dei pesticidi chimici e l’uso dei pesticidi più pericolosi entro il 2030. Gli Stati membri fisseranno i propri obiettivi nazionali di riduzione entro parametri stabiliti per garantire il conseguimento degli obiettivi a livello dell’Unione;
  • nuove norme rigorose concernenti il controllo degli organismi nocivi rispettoso dell’ambiente: nuove misure garantiranno che tutti gli agricoltori e altri utilizzatori professionali di pesticidi pratichino la difesa integrata (IPM) nel cui ambito, prima di poter utilizzare pesticidi chimici come misura di ultima istanza, si esaminano metodi ecologici alternativi di prevenzione e controllo degli organismi nocivi;
  • un divieto dell’uso di qualsiasi pesticida nelle aree sensibili: l’uso di pesticidi è vietato nelle aree sensibili (e a meno di 3 metri da esse), quali giardini o parchi pubblici, parchi giochi, zone ricreative o campi sportivi, sentieri pubblici e aree sensibili dal punto di vista ecologico;
  • l’obbligo per gli agricoltori e altri utilizzatori professionali di tenere dei registri.

Inoltre, gli Stati membri dovranno stabilire norme specifiche per coltura che individuino le alternative da utilizzare al posto dei pesticidi chimici.

La proposta legislativa della Commissione trasforma la direttiva vigente in un regolamento che sarà direttamente applicabile in tutti gli Stati membri. Ciò consentirà di affrontare i problemi persistenti dovuti a un’attuazione carente e disomogenea delle norme vigenti nell’ultimo decennio. Gli Stati membri dovranno presentare alla Commissione relazioni annuali dettagliate sui progressi compiuti e sull’attuazione.

Un pacchetto di politiche chiave sosterrà gli agricoltori e altri utilizzatori nella transizione verso sistemi di produzione alimentare più sostenibili, tra cui si annoverano:

  • nuove norme della politica agricola comune per garantire che gli agricoltori ricevano una compensazione per tutti i costi connessi all’attuazione delle nuove norme per un periodo transitorio di 5 anni;
  • interventi più incisivi per ampliare la gamma di opzioni biologiche e a basso rischio sul mercato;
  • attività di ricerca e sviluppo nell’ambito dei programmi Orizzonte Europa dell’Unione a sostegno delle nuove tecnologie e tecniche, compresa l’agricoltura di precisione;
  • un piano d’azione per la produzione biologica, per conseguire gli obiettivi in materia di pesticidi della strategia “Dal produttore al consumatore”.

La transizione sarà sostenuta anche dalla proposta sulla rete d’informazione sulla sostenibilità agricola e dagli sviluppi del mercato legati all’agricoltura di precisione, come gli irroratori che utilizzano la geolocalizzazione e le tecniche di riconoscimento degli organismi nocivi.

 

ACCESSO DIRETTO ALLA FONTI DI INFORMAZIONE:

Commissione europea, Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sul ripristino della natura, doc. COM(2022) 304 del 22/06/2022

Commissione europea, Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e che modifica il regolamento (UE) 2021/2115, doc. COM(2022) 305 del 22/06/2022

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