Finanziare la transizione energetica di imprese e territori: i nuovi capitoli del PNRR dedicati al piano RePoweEU – seconda parte
17 marzo 2023 di Mauro Varotto
Negli Orientamenti sui piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU del 3 marzo 2023 la Commissione europea indica agli Stati membri alcuni esempi di misure che possono essere incluse nei capitoli REPowerEU dei Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR).
Il regolamento (UE) 2023/435 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 febbraio 2023, che riguarda l’inserimento di capitoli dedicati al piano REPowerEU nei piani per la ripresa e la resilienza, stabilisce che le riforme e gli investimenti nel capitolo dedicato al piano mirano a contribuire al conseguimento di almeno uno degli obiettivi seguenti:
- miglioramento delle infrastrutture e degli impianti energetici per rispondere alle esigenze immediate in termini di sicurezza dell’approvvigionamento di gas, incluso il gas naturale liquefatto, in particolare per consentire la diversificazione dell’approvvigionamento, nell’interesse dell’Unione nel suo complesso; le misure riguardanti le infrastrutture e gli impianti petroliferi necessari per rispondere alle esigenze immediate in termini di sicurezza dell’approvvigionamento possono essere inclusi nel capitolo dedicato al piano REPowerEU di uno Stato membro solo qualora tale Stato membro sia soggetto alla deroga temporanea eccezionale concessa dall’Unione europea, a causa della sua dipendenza specifica dal petrolio greggio e della sua situazione geografica;
- promozione dell’efficienza energetica degli edifici e delle infrastrutture energetiche critiche, decarbonizzazione dell’industria, aumento della produzione e della diffusione del biometano sostenibile e dell’idrogeno rinnovabile o ottenuto senza combustibili fossili e aumento della quota e accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili;
- contrasto della povertà energetica;
- incentivazione della riduzione della domanda di energia;
- contrasto delle strozzature interne e transfrontaliere nella trasmissione e nella distribuzione di energia, sostegno dello stoccaggio di energia elettrica e accelerazione dell’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili, nonché sostegno dei trasporti a zero emissioni e delle relative infrastrutture, comprese le ferrovie;
- sostegno degli obiettivi di cui alle lettere da a) a e), attraverso la riqualificazione accelerata della forza lavoro, grazie all’acquisizione di competenze verdi e delle relative competenze digitali, e attraverso il sostegno delle catene del valore relative alle materie prime e tecnologie critiche connesse alla transizione verde.
All’interno di tali obiettivi, la Commissione europea individua una serie di investimenti e riforme che ritiene strategici per l’Europa. Pertanto, anche il Governo italiano, nel predisporre la modifica al PNRR “Italia Domani” potrà selezionare una o più delle seguenti misure, sia in termini di investimenti che di riforme.
1. Miglioramento delle infrastrutture e degli impianti energetici
L’obiettivo si applica alle infrastrutture e agli impianti energetici che consentono la diversificazione dell’approvvigionamento di gas degli Stati membri per soddisfare il fabbisogno immediato di sicurezza dell’approvvigionamento, senza tuttavia compromettere gli obiettivi a lungo termine dell’UE in materia di energia e clima. Rientrano in questo contesto i terminali GNL, quali le unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione di GNL, i gasdotti e altri componenti delle reti del gas, quali le stazioni di misurazione, le stazioni di compressione o lo stoccaggio del gas.
Per quanto riguarda le misure che contribuiscono alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico, gli Stati membri sono invitati a prestare attenzione alla dimensione di cibersicurezza dei progetti, al fine di ridurre al minimo, per quanto possibile, i potenziali rischi di interruzioni di energia.
2.1. Promozione dell’efficienza energetica degli edifici e delle infrastrutture energetiche critiche
Si annoverano in questo contesto misure quali le ristrutturazioni a fini di efficienza energetica degli edifici, comprese le misure di miglioramento dell’efficienza energetica o l’integrazione di fonti energetiche rinnovabili, oppure la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento, o misure di efficienza energetica in sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti o miglioramenti dell’efficienza energetica efficaci sotto il profilo dei costi per le imprese, in particolare quelli volti ad attuare le raccomandazioni risultanti dagli audit energetici.
L’obiettivo sarebbe conseguito, tra l’altro, a esempio:
- sostenendo la ristrutturazione e le tecnologie che migliorano la prestazione energetica degli edifici, ad esempio, in media almeno del 30 % (con un accesso preferenziale per gli edifici aventi le prestazioni peggiori e per le famiglie a basso reddito);
- decarbonizzando i sistemi di riscaldamento e raffrescamento per renderli efficienti, come nel caso delle pompe di calore (comprese le pompe di calore ibride), del teleriscaldamento e teleraffrescamento ad alta efficienza energetica e da fonti rinnovabili, il fotovoltaico (FV), lo stoccaggio di energia per le energie rinnovabili in loco, i termostati intelligenti, ecc.;
- impiegando strumenti finanziari specifici o contribuendo alla garanzia di InvestEU per sostenere gli investimenti a favore della ristrutturazione energetica degli edifici (ad esempio riqualificazione degli edifici residenziali e non residenziali che presentano le prestazioni peggiori, decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento e installazione di fonti energetiche rinnovabili in loco).
2.2. Decarbonizzazione dell’industria
L’industria manifatturiera rappresenta la quota più elevata delle emissioni di gas a effetto serra dell’Unione europea (22%) e, pertanto, una rapida decarbonizzazione dei processi industriali rappresenta un fattore essenziale per il conseguimento degli obiettivi in materia di clima e di REPowerEU. In secondo luogo, una base manifatturiera, industriale e tecnologica dell’Unione forte e innovativa nelle grandi catene del valore a tecnologia pulita è importante al fine di garantire che, nell’abbandonare i combustibili fossili a favore delle energie rinnovabili, l’Unione europea non diventi eccessivamente dipendente da paesi terzi per le attrezzature, i componenti e i materiali essenziali per un’economia a zero emissioni nette.
Pertanto, in questo contesto la Commissione indica:
- investimenti nella decarbonizzazione della produzione di acciaio, a esempio sostituendo i processi di produzione basati sugli altiforni con processi di produzione a zero o a basse emissioni basati sull’elettrificazione o sull’idrogeno. Il progetto potrebbe comprendere anche la produzione di idrogeno rinnovabile e coprire i costi operativi connessi a tale investimento. Una riforma d’accompagnamento potrebbe consistere in sgravi fiscali per la ricerca e l’innovazione in nuove tecnologie pionieristiche a zero emissioni;
- sostegno alla produzione di componenti per turbine eoliche (pale, fondamenta, turbine, cavi). La misura potrebbe essere accompagnata da una riforma che stabilisca un obiettivo nazionale vincolante per l’approvvigionamento di energia eolica, così come da una pianificazione più prevedibile dello sviluppo dell’eolico e delle aste di energia eolica;
- sostegno alla fabbricazione di componenti per sistemi solari fotovoltaici (silicio policristallino, lingotti e wafer, celle, moduli, invertitore), comprese le spese in conto capitale. La misura potrebbe essere combinata con una riforma che imponga l’installazione obbligatoria di pannelli solari sui tetti degli edifici di grandi dimensioni al di sopra di una determinata superficie (a esempio, uffici, supermercati, magazzini, parcheggi) oppure l’installazione obbligatoria di pannelli solari verticali bifacciali lungo le autostrade.
2.3. Aumento della produzione e della diffusione del biometano sostenibile e dell’idrogeno rinnovabile o ottenuto senza combustibili fossili
L’obiettivo di sostenere la diffusione del biometano e dell’idrogeno sostenibili si ricollega agli investimenti desinati ad aumentare la capacità di produzione e il ricorso al biometano sostenibile (comprese le connessioni per consentirne la miscelazione nell’infrastruttura del gas) e ad aumentare la capacità di produzione di idrogeno rinnovabile (compreso l’aumento della corrispondente capacità di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabile necessaria per la produzione di idrogeno rinnovabile). Gli obiettivi si ricollegano, altresì, agli investimenti nelle capacità di produzione di idrogeno ottenuto senza combustibili fossili e nelle infrastrutture dedicate per l’idrogeno, tra cui condotte, depositi e terminali portuali.
2.4. Aumento della quota e accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili
L’obiettivo di aumentare la quota e accelerare la diffusione delle energie rinnovabili comprende misure destinate ad aumentare la capacità di produzione di energia rinnovabile, il rafforzamento o l’ammodernamento della rete necessari per integrare le energie rinnovabili e il rispettivo stoccaggio, e riforme volte ad accelerare le procedure di rilascio delle autorizzazioni per i progetti in materia di energie rinnovabili, compresa la connessione alla rete.
Le riforme, invece, dovrebbero mirare a semplificare e accelerare il rilascio delle autorizzazioni per i progetti in materia di energie rinnovabili, ad esempio tramite la digitalizzazione delle procedure o l’introduzione di uno sportello unico per le autorizzazioni ambientali, oppure dovrebbero mirare a migliorare la pianificazione (del territorio), compresa la designazione di zone particolarmente adatte allo sviluppo delle energie rinnovabili.
3. Contrasto della povertà energetica
In linea con i principi del Pilastro europeo dei diritti sociali, i capitoli REPowerEU possono includere misure destinate ad affrontare strutturalmente le cause profonde della povertà energetica, attraverso investimenti e riforme duraturi, tra l’altro in materia di efficienza energetica, misure di ristrutturazione degli edifici e misure di protezione e responsabilizzazione dei consumatori.
Tali riforme e investimenti dovrebbero fornire un livello di sostegno finanziario sufficiente a ridurre strutturalmente la domanda di energia delle famiglie a basso reddito (fino al 100% dei costi) e delle imprese vulnerabili, comprese le microimprese e le piccole e medie imprese (PMI), e le imprese che operano in settori ad alta intensità energetica, le quali si trovano in gravi difficoltà a causa delle bollette energetiche elevate.
4. Incentivazione della riduzione della domanda di energia
L’obiettivo di incentivare la riduzione della domanda di energia si applica alle misure riguardanti i processi di produzione/prestazione di servizi da parte di imprese ed è collegato alla strategia unionale di rafforzamento della base industriale dell’Europa. Un esempio che combina i costi energetici d’interesse con le misure strutturali potrebbe essere una compensazione finanziaria temporanea per le perdite di produzione derivanti da una riduzione a breve termine della domanda di energia elettrica accompagnata dall’obbligo di investimenti con effetti di lunga durata che conseguano gli obiettivi di REPowerEU (a esempio, la riduzione dell’intensità di gas a effetto serra generati dalla produzione delle imprese entro la metà del 2026, passando alle energie rinnovabili, oppure misure di risparmio energetico).
Inoltre, la Commissione europea suggerisce:
- programmi che sovvenzionano l’acquisto e l’installazione di pompe di calore, comprese quelle industriali. Il finanziamento potrebbe riguardare anche elementi connessi alla promozione di sovvenzioni e campagne di sensibilizzazione delle PMI in materia di audit Una riforma che integri gli investimenti potrebbe comportare la fissazione di una data di eliminazione del riscaldamento a combustibili fossili negli impianti industriali o piani di decarbonizzazione vincolanti a livello di ciascun settore o impianto industriale.
- investimenti a sostegno dello sviluppo e della diffusione delle tecnologie che presentano le prestazioni migliori per l’utilizzo del calore di scarto nelle industrie ad alta intensità energetica. Il sostegno potrebbe essere esteso anche al sostegno accessorio connesso all’installazione (concezione del progetto, licenze di brevetto, formazione del personale) e potrebbe anche assumere la forma di sgravi fiscali. Gli Stati membri potrebbero combinarlo con incentivi normativi, quali l’obbligo di dotare determinati tipi di impianti della capacità di produzione di energia elettrica da calore di scarto a bassa temperatura.
5. Contrasto delle strozzature interne e transfrontaliere nella trasmissione e nella distribuzione di energia, sostegno dello stoccaggio di energia elettrica e accelerazione dell’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili, nonché sostegno dei trasporti a zero emissioni e delle relative infrastrutture, comprese le ferrovie
Tra gli esempi di misure connesse alla trasmissione, alla distribuzione e allo stoccaggio di energia vi sono:
- impianti di stoccaggio di energia elettrica, in particolare per sostenere la diffusione di risorse rinnovabili e/o ridurre al minimo le congestioni;
- sviluppo di reti nazionali di distribuzione e trasmissione di energia elettrica, in particolare per eliminare le strozzature e promuovere l’ulteriore integrazione delle fonti energetiche rinnovabili;
- realizzazione di interconnettori di energia elettrica;
- riforme delle tariffe e agevolazione dei progetti di connettività della rete;
- riforme destinate a migliorare la flessibilità del sistema energetico;
- definizione di calendari trasparenti per gli aggiornamenti delle reti di distribuzione e trasmissione e le aste per l’energia da fonti rinnovabili.
- Tra gli esempi di misure legate ai trasporti a zero emissioni, invece, figurano gli investimenti o le riforme per la diffusione di:
- veicoli a emissioni zero dallo scarico, quali i veicoli elettrici puri o a pile a combustibile a idrogeno e navi/aeromobili a zero emissioni;
- rinnovo di mezzi di trasporto a zero emissioni e ammodernamento di mezzi di trasporto e infrastrutture a zero emissioni per veicoli e navi/aeromobili a emissioni zero dallo scarico;
- materiale rotabile a zero emissioni per il trasporto ferroviario, l’infrastruttura ferroviaria e i relativi sottosistemi per materiale rotabile a zero emissioni; punti di ricarica elettrica, potenziamenti della connessione alla rete elettrica, stazioni di rifornimento dell’idrogeno o sistemi di strade elettrificate;
- riforme del quadro normativo per promuovere l’ammodernamento delle autovetture a combustione interna di piccole dimensioni trasformandole in veicoli elettrici, accelerando la procedura di omologazione di tale riqualificazione; erogazione di incentivi al settore dell’ammodernamento e ai consumatori (incentivi fiscali, prestiti agevolati o sovvenzioni per gli investimenti iniziali); sviluppo di una campagna di sensibilizzazione;
- investimenti nella produzione di carburanti avio da idrogeno rinnovabile e riforme per incentivare la produzione.
Inoltre, potrebbero essere finanziati:
- poli energetici che combinano la produzione di energia solare con uno stoccaggio di energia in loco di grande capacità nel contesto di un impianto industriale. Il sostegno potrebbe coprire altresì taluni costi connessi all’investimento, quali la fornitura di pezzi di ricambio, i costi della manodopera legati alla costruzione delle strutture e i costi amministrativi. Le riforme d’accompagnamento potrebbero comportare una semplificazione delle procedure di autorizzazione per la costruzione delle strutture e la loro connessione alla rete;
- sistemi di stoccaggio dell’energia che offrano una seconda vita alle batterie (a esempio, dei veicoli elettrici). L’investimento potrebbe coprire i costi relativi all’acquisto di batterie riutilizzate o riciclate e potrebbe essere integrato da una riforma che inasprisca gli obblighi di riciclaggio imposti ai costruttori di autovetture elettriche.
6. Riqualificazione accelerata della forza lavoro
Questo obiettivo è complementare e trasversale alle misure precedenti e contribuisce a dotare la forza lavoro delle abilità e delle competenze necessarie per il conseguimento degli obiettivi in materia di energia e clima, in particolare nei settori industriali fondamentali per la transizione a zero emissioni nette.
Le misure possono comprendere ad esempio le seguenti:
- il miglioramento delle competenze e la riqualificazione della forza lavoro attraverso attività di formazione e strumenti di previsione, nonché prestando particolare attenzione ai gruppi sottorappresentati;
- apprendistati, tirocini e programmi di affiancamento lavorativo, anche in partenariato con imprese pertinenti;
- adeguamento dei programmi di istruzione e formazione e conseguente erogazione di orientamenti in materia di istruzione e di carriera;
- incentivi volti a migliorare il livello delle competenze della forza lavoro esistente e a formare operatori qualificati nel settore dell’energia rinnovabile e nei settori dell’edilizia.
Per quel che concerne il sostegno alle catene del valore delle materie prime e delle tecnologie critiche connesse alla transizione verde, in particolare le tecnologie dell’industria a zero emissioni nette, l’obiettivo può essere conseguito mediante misure destinate a rafforzare la capacità di base tecnologica e manifatturiera dell’Unione nel campo dei materiali e componenti a tecnologia pulita, al fine di aumentare la resilienza e la sovranità delle catene strategiche del valore dell’Unione europea, anche rafforzando l’economia circolare.
Ad esempio:
- impianti per la produzione di litio ottenuto senza combustibili fossili a partire da acque geotermiche (utilizzando il processo di estrazione diretta del litio), compresi i costi della fase di avviamento (ad esempio, licenze per i brevetti d’interesse). La misura potrebbe essere combinata con una riforma che incentivi la diffusione del litio ottenuto senza combustibili fossili, anche nei settori automobilistico e delle energie rinnovabili.
- impianti di produzione di catodi ed anodi per batterie, compresi gli impianti di riutilizzo e riciclaggio delle batterie e la produzione di attrezzature di fabbricazione per gigafabbriche. La misura potrebbe essere accompagnata da una semplificazione delle procedure di autorizzazione per la costruzione di fabbriche e da obiettivi ambiziosi per l’utilizzo di batterie riciclate e norme in materia di efficienza delle risorse.
- miglioramenti tecnologici delle raffinerie di rame che consentono di riciclare rottami elettronici pretrattati (o materiali elettronici) per recuperare principalmente rame, stagno, nichel e metalli preziosi collegati alla transizione verde. La misura potrebbe comprendere i costi di transizione concernenti la formazione per riqualificare il personale esistente e i costi connessi alla raccolta e al trasporto dei rifiuti elettronici. Una possibile riforma complementare potrebbe contemplare l’introduzione di obiettivi più ambiziosi per la raccolta differenziata e il riutilizzo/riciclaggio dei rifiuti elettronici.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Comunicazione della Commissione europea, Orientamenti sui piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU, in GU UE C 80 del 3.3.2023