European competitiveness deal: il futuro della politica industriale dell’UE

21.06.2024 di Mauro Varotto

Nella sua riunione straordinaria del 17 e 18 aprile 2024, il Consiglio europeo ha dichiarato che “di fronte alla nuova realtà geopolitica e a sfide sempre più complesse, l’Unione europea è risoluta ad agire con determinazione al fine di garantire la propria competitività a lungo termine, prosperità e leadership sulla scena mondiale e di rafforzare la propria sovranità strategica” e ha chiesto alle istituzioni dell’Unione europea di formulare un “nuovo patto per la competitività europea” (New European competitiveness deal).

Infatti, i capi di Stato e di Governo dei Paesi membri dell’Unione europea hanno condiviso che “alla luce delle tensioni geopolitiche e delle misure politiche più assertive adottate dai partner e concorrenti internazionali, in particolare per quanto riguarda le sovvenzioni, nonché della produttività a lungo termine e delle tendenze tecnologiche e demografiche, l’Europa necessita di un cambiamento strategico sulla base dei suoi punti di forza competitivi”.

In particolare, l’azione strategica dell’Unione europea deve essere meglio posta al servizio del rafforzamento della base economica, manifatturiera, industriale e tecnologica europea, in modo da garantire la resilienza economica, il rinnovamento industriale, la competitività globale, la leadership tecnologica e l’attrattiva in quanto sede di attività economiche dell’Unione.

Si tratta di costruire un’economia solida, innovativa e resiliente e promuovere il modello sociale ed economico unico dell’Europa, che stimolerà la transizione competitiva dell’Unione verso la sovranità digitale in modo autodeterminato e aperto e verso la neutralità climatica.

A tal fine a relazione elaborata da Enrico Letta sul mercato unico europeo, dal titolo “Much More Than A Market“, e quella che sarà presentata da Mario Draghi sulla competitività dell’Europa, saranno alla base di tale cambiamento strategico, che sarà in cima all’Agenda strategia 2024-2029 dell’Unione europea che il Consiglio europeo adotterà a fine giugno e che guiderà il lavoro delle future istituzioni europee, dal Parlamento, appena eletto, alla nuova Commissione europea che sarà nominata nei prossimi mesi.

Un primo passo in questa direzione, è stato fatto il 24 maggio scorso dai Ministri dell’industria, riuniti nel Consiglio “Competitività”, i quali hanno adottato un importante documento intitolato: “Un’industria europea competitiva quale motore del nostro futuro verde, digitale e resiliente”.

Il documento rappresenta il quadro per la futura politica industriale dell’Unione europea, che aggiornerà le attuali strategie, che ho già presentato in diversi articoli del blog.

Il documento del Consiglio considera l’innovazione la forza trainante della competitività europea. A tale riguardo, invita a individuare un numero limitato di priorità strategiche nella politica di ricerca e innovazione industriale dell’Unione europea. In questo contesto, un compito fondamentale per la prossima Commissione europea sarà quello di cercare di colmare il “paradosso dell’innovazione” (ossia il fatto che la conoscenza non sempre si traduce in prodotti e servizi commerciabili).

Il documento prende in considerazione anche i finanziamenti, che costituiscono un elemento essenziale della politica industriale dell’Unione, e individua le modalità per promuovere gli strumenti di finanza pubblica e privata, preservando nel contempo le politiche in materia di concorrenza e di aiuti di Stato.

Al fine di migliorare i finanziamenti, tra l’altro, il documento invita a far progredire l’Unione dei mercati dei capitali e a utilizzare gli strumenti esistenti quali la Banca europea per gli investimenti, la politica di coesione, importanti progetti di interesse comune (IPCEI) e il programma InvestEU.

La futura Commissione, inoltre, avrà il compito di valutare e, se necessario, esplorare modi migliori e strutturali per aumentare gli investimenti privati e valutare se il pacchetto di strumenti di finanziamento per l’industria sia efficace nel raggiungere tempestivamente gli obiettivi comuni dell’Unione.

Il documento evidenzia la necessità di creare le giuste condizioni quadro per il successo dell’industria europea: un mercato unico ben funzionante; un quadro normativo chiaro che faciliti gli investimenti tutelando al contempo la concorrenza; un mercato dell’energia che fornisca energia sostenibile, sicura e a prezzi accessibili; una forza lavoro ben formata e altamente qualificata; una politica commerciale aperta e ambiziosa; standard qualitativi; la tutela della proprietà intellettuale e la valorizzazione delle conoscenze.

Infine, il documento conferma che la politica industriale europea dovrà essere in linea con le priorità verdi e digitali dell’Unione europea e, in particolare, del Green Deal europeo e sul programma strategico per il decennio digitale.

In questo ambito, il futuro quadro della politica industriale europea dovrebbe basarsi su strumenti basati su dati concreti, metriche, principi basati sul mercato e previsioni e risultati economici fondamentali. Dovrebbe anche integrare i più recenti risultati economici in un’analisi di politica industriale e incorporare i fattori ambientali, di sostenibilità, di resilienza e sociali nei suoi modelli di base, che individuano potenziali mercati strategici in crescita futura.

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

Un’industria europea competitiva quale motore del nostro futuro verde, digitale e resiliente – Conclusioni del Consiglio (approvate dal Consiglio “Competitività” nella 4026ª sessione tenutasi il 24 maggio), doc. n. 10127/24

Riunione straordinaria del Consiglio europeo (17 e 18 aprile 2024)
– Conclusioni, doc. EUCO 12/24

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