L’unione doganale, istituita nel 1968, è una vera storia di successo dell’integrazione europea.

L’Unione trae grande vantaggio dall’essere collegata al resto del mondo attraverso il commercio internazionale, facilitato e reso possibile dall’unione doganale attraverso la quale le merci possono circolare liberamente all’interno del mercato unico dell’Unione, la più grande area di mercato unico integrato al mondo.

Nel 2021, il valore del commercio dell’Unione europea con altri paesi ammontava a 4,3 trilioni di euro, pari al 14% del commercio mondiale, mentre fino a 56 milioni di posti di lavoro nell’Unione dipendono dal commercio intra-UE.

Inoltre, le dogane europee riscuotono inoltre 80 miliardi di euro all’anno in dazi doganali, accise e imposta sul valore aggiunto (IVA) che contribuiscono a finanziare i bilanci sia dell’Unione (i dazi sono una “risorsa propria”) che degli Stati membri nazionali.

Allo stesso tempo, le dogane hanno oggi il compito di far rispettare un corpus sempre crescente di leggi ambiziose che stabiliscono gli standard ambientali, sociali e digitali dell’Unione europea per i prodotti che circolano nel suo territorio, plasmando il modo in cui le imprese operano all’interno e all’esterno del mercato unico.

In breve, la capacità delle dogane di controllare e imporre quali merci entrano ed escono dall’unione doganale dell’Unione europea è di importanza strategica per l’economia, la prosperità e la sicurezza dell’Europa e dei suo cittadini.

Tuttavia, nella sua forma attuale e seguendo le tendenze recenti, l’unione doganale dell’Unione europea fatica a svolgere efficacemente tutti i suoi compiti. In particolare, le dogane hanno recentemente dovuto affrontare diverse sfide:

  • un aumento del commercio, e in particolare un aumento esponenziale delle spedizioni di basso valore vendute online (e-commerce) e che entrano nell’Unione ogni anno;
  • un enorme aumento del numero di norme unionali che devono essere applicate alle merci, in particolare i cosiddetti “divieti e restrizioni” – le norme che supportano le priorità e i valori dell’Unione, quali la legislazione sui cambiamenti climatici, la protezione dell’ambiente, il lavoro forzato e il controllo delle armi da fuoco;
  • la necessità di reagire continuamente ai cambiamenti e alle priorità geopolitiche ea sostegno della gestione delle crisi e dell’applicazione delle sanzioni dell’Unione.

Anche i processi, i sistemi e la governance delle dogane dell’Unione oggi sono troppo complessi perché sia ​​le autorità che gli operatori possano operare in modo efficiente.

Gli importatori dell’Unione devono trattare con 27 amministrazioni doganali nazionali e più di 111 interfacce e sistemi informatici separati, tutti costosi da gestire per le autorità e non necessariamente interconnessi. Infine, non esiste ancora una banca dati doganale centrale dell’Unione o una supervisione della catena di approvvigionamento a livello europeo.

Ciò rende l’Unione europea vulnerabile a tutti i tipi di rischi: dalla perdita di entrate pubbliche al terrorismo, alle attività criminali e alle frodi, all’immissione sul mercato di prodotti pericolosi.

Anche i valori strategici e la competitività dell’Unione europea rischiano di essere compromessi dalla concorrenza sleale dei commercianti extra UE.

Per questi motivi, la Commissione europea nelle scorse settimane ha proposto una riforma ambiziosa e globale dell’unione doganale dell’Unione europea.

Le misure proposte illustrano una visione all’avanguardia a livello mondiale basata sui dati per le dogane dell’Unione europea, che semplificherà notevolmente le procedure doganali per le imprese, in particolare per gli operatori commerciali più affidabili.

Adottando la trasformazione digitale, la riforma ridurrà le procedure doganali onerose, sostituendo le dichiarazioni tradizionali con un approccio più intelligente alla vigilanza sulle importazioni basato sui dati.

Nel contempo le autorità doganali disporranno degli strumenti e delle risorse di cui hanno bisogno per valutare adeguatamente e bloccare le importazioni che comportano rischi reali per l’Unione, i suoi cittadini e la sua economia.

In particolare, una nuova autorità doganale dell’Unione europea presiederà un centro doganale digitale europeo che fungerà da motore del nuovo sistema.

Nel tempo il centro di dati sostituirà l’infrastruttura informatica doganale esistente negli Stati membri dell’Unione, consentendo di risparmiare fino a 2 miliardi di euro all’anno in costi operativi. La nuova autorità contribuirà inoltre a migliorare l’approccio dell’Unione alla gestione dei rischi e ai controlli doganali.

La riforma propone un nuovo partenariato con le imprese. Infatti, con la riforma, le imprese che intendono introdurre merci nell’Unione potranno registrare tutte le informazioni sui prodotti e sulle catene di approvvigionamento in un unico ambiente online: il nuovo centro doganale digitale europeo. Questa tecnologia all’avanguardia raccoglierà i dati forniti dalle imprese e, attraverso l’apprendimento automatico, l’intelligenza artificiale e l’intervento umano, fornirà alle autorità una visione a 360 gradi delle catene di approvvigionamento e della circolazione delle merci.

Allo stesso tempo, le imprese dovranno interagire con un unico portale per la presentazione delle informazioni doganali e dovranno introdurre i dati una sola volta per più spedizioni. In alcuni casi in cui i processi operativi e le catene di approvvigionamento sono completamente trasparenti gli operatori commerciali più affidabili (operatori “Trust and Check – Fiducia e Controllo”) potranno mettere le loro merci in circolazione nell’Unione europea senza alcun intervento doganale attivo.

Infine, tra gli altri aspetti della riforma proposta dalla Commissione europea, alle piattaforme online verrà assegnato un ruolo centrale nel garantire che le merci vendute online nell’Unione rispettino tutti gli obblighi doganali.

Si tratta di un’importante innovazione rispetto all’attuale sistema doganale, che attribuisce la responsabilità al singolo consumatore e ai singoli vettori. Le piattaforme avranno la responsabilità di garantire che i dazi doganali e l’IVA siano pagati al momento dell’acquisto, per cui i consumatori non dovranno più far fronte a costi occulti o richieste di documenti non previsti al momento dell’arrivo del pacco.

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

Comunicazione della Commissione europea, Riforma doganale: portare l’unione doganale al livello successivo, doc. COM(2023) 257 del 17 maggio 2023

Commissione europea, Proposta di REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO che modifica il regolamento (CEE) n. 2658/87 per quanto riguarda l’introduzione di un trattamento tariffario semplificato per le vendite a distanza di beni e il regolamento (CE) n. 1186/2009 per quanto riguarda l’eliminazione della soglia di franchigia doganale, doc. COM(2023) 259 del 17 maggio 2023

Commissione europea, Proposta di DIRETTIVA DEL CONSIGLIO che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda le norme IVA relative ai soggetti passivi che agevolano le vendite a distanza di beni importati e l’applicazione del regime speciale per le vendite a distanza di beni importati da territori terzi o paesi terzi e il regime speciale per dichiarazione e pagamento dell’IVA all’importazione, doc. COM(2023) 262 del 17 maggio 2023