Le politiche per il futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione nell’Unione europea è uno studio dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) che valuta le politiche e gli interventi condotti dall’Unione europea fino al 2022 in materia di produttività, sostenibilità e resilienza nel settore agroalimentare, sulla base di un approccio basato sull’evidenza e di un confronto internazionale degli indicatori di performance. Inoltre, lo studio esplora il potenziale della Politica agricola comune (PAC) 2023-2027 per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo e si conclude con una serie di raccomandazioni finalizzate ad affrontare la tripla sfida che i sistemi alimentari europei si trovano ad affrontare: garantire la sicurezza alimentare e la nutrizione; fornire mezzi di sussistenza agli attori della catena alimentare; migliorare la sostenibilità ambientale.

Ad oggi, tale quadro di valutazione è stato applicato dall’OCSE anche ad Australia, Brasile, Canada, Repubblica popolare cinese, Estonia, Giappone, Corea, Lettonia, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia, Turchia e Stati Uniti.

L’OCSE osserva che il sistema agroalimentare dell’Unione europea ha dimostrato una buona resilienza, sia di fronte alla pandemia da Covid-19 che alla aggressione dell’Ucraina da parte della Russia, e alle conseguenti implicazioni per la sicurezza alimentare, ed è stato in grado di mantenere la produttività in crescita, in particolare negli Stati membri post-2004, di ridurre l’intensità delle emissioni di gas serra e di promuovere la collaborazione transnazionale sull’innovazione.

Negli ultimi 60 anni, l’agricoltura dell’Unione europea ha ampliato la propria produzione passando da un modello di crescita basato sull’intensificazione (utilizzo di più input, che potrebbero danneggiare l’ambiente) a un modello guidato dalla crescita della produttività, grazie alla tecnologia e ai miglioramenti in termini di efficienza.

Tuttavia, la crescita della produttività agricola a lungo termine nell’Unione europea è stata più debole che in altri paesi OCSE. In molti paesi dell’Unione, la biodiversità dei terreni agricoli è diminuita, le emissioni continuano ad aumentare e la pressione sull’acqua non si è allentata. Nonostante i maggiori sforzi con misure nuove e più mirate, nonché maggiori finanziamenti, le prestazioni ambientali non hanno soddisfatto le aspettative.

Questo stallo dei progressi – conclude l’OCSE – non è dovuto a un’ambizione politica insufficiente o alla mancanza di risorse, ma piuttosto alla progettazione e all’attuazione della PAC: pertanto, la sfida principale della PAC è quella di procedere verso una politica dei sistemi alimentari più coraggiosa e lungimirante, il che presuppone una discussione ad alto livello a livello europeo sullo scopo della PAC, sui diritti e sulle responsabilità degli agricoltori e sul peso finanziario attribuito al reddito rispetto agli obiettivi ambientali o di altro tipo.

Infatti, come scrive l’OCSE nello studio con riferimento al nuovo periodo di programmazione della PAC 2023-2027:

“Un lungo processo di riforma politica si è spesso tradotto in un’eccessiva flessibilità per gli Stati membri e in una riduzione degli incentivi ad attuare politiche con chiare implicazioni per la sostenibilità ambientale. Invece, tali flessibilità hanno consentito loro di scegliere opzioni a basso costo con benefici di sostenibilità limitati. Se si vuole riorientare ulteriormente la PAC verso la sostenibilità ambientale, ciò richiederà la re-strumentalizzazione del sostegno nel prossimo periodo di programmazione per migliorare gli incentivi normativi ed economici affinché gli agricoltori e i responsabili politici degli Stati membri si allontanino dallo status quo.”

 

Come si è anticipato, l’analisi si conclude con una serie di raccomandazioni che, nel caso specifico dell’Unione europea, si concentrano sul portare l’innovazione al centro della strategia della politica agricola comune, sulla riprogettazione dei pagamenti e delle normative, sul rafforzamento delle strategie sui dati, nonché sull’adozione di nuovi approcci per fornire servizi ambientali, nello specifico:

  • Pagamenti. Riformare la struttura della PAC e l’elaborazione delle politiche per riflettere meglio le priorità dichiarate e allinearsi agli obiettivi del Green Deal europeo.
    • Rafforzare il legame tra allocazione del budget e performance;
    • Riorientare strategicamente la PAC e il ruolo dei pagamenti diretti separando e indirizzando le misure volte al sostegno del reddito e quelle mirate alla sostenibilità ambientale, collegandole ai risultati e garantendo che non minino gli incentivi all’innovazione e al ricambio generazionale;
    • Accelerare la transizione verso un sostegno al reddito mirato alle famiglie agricole a basso reddito;
    • Aumentare la quota di spesa per innovazione, informazione, formazione e consulenza;
    • Eliminare gradualmente il sostegno dei prezzi di mercato e i pagamenti che potrebbero danneggiare l’ambiente e distorcere i mercati e il commercio;
  • Regolamenti. Affrontare il divario di attuazione degli obiettivi di sostenibilità e degli ostacoli all’innovazione attraverso normative SMART (specifiche, misurabili, realizzabili, pertinenti e mirate). Riconsiderare il ruolo e la portata dei meccanismi di condizionalità per aumentarne l’efficacia in termini di costi. Progettare normative basate sui risultati che non ostacolino l’innovazione, specificandone gli obiettivi e monitorando i risultati per aumentare l’efficacia nella promozione della sostenibilità;
  • Innovazione. Promuovere l’innovazione, la consulenza e le competenze agroalimentari come pilastri di un nuovo approccio ai sistemi alimentari sostenibili. Migliorare le sinergie tra i diversi segnali politici per indirizzare gli sforzi di innovazione agricola verso la sostenibilità ambientale. Promuovere l’innovazione, le competenze e gli strumenti digitali incoraggiando gli Stati membri dell’Unione a migliorare il proprio sistema di conoscenza e innovazione agricola e a stabilire le proprie strategie di innovazione agroalimentare. Sviluppare un’agenda per le competenze e rafforzare la capacità e l’impatto dei servizi di consulenza nel guidare la trasformazione dell’agricoltura verso percorsi innovativi e sostenibili;
  • Dati. Rafforzare la progettazione, la valutazione e il monitoraggio delle politiche basate sui dati. Ampliare la strategia sui dati agroalimentari dell’Unione per rispondere alla triplice sfida che i sistemi alimentari si trovano ad affrontare. Dedicare il budget della PAC agli investimenti nelle esigenze di dati degli agricoltori, degli attori della catena alimentare e dei responsabili politici. Abbracciare e promuovere la digitalizzazione come tecnologia abilitante per monitorare le politiche, creare consapevolezza, facilitare lo scambio di conoscenze e trovare soluzioni innovative che portino a una crescita sostenibile della produttività. Assegnare parte delle misure della PAC all’adozione di tecnologie digitali innovative per affrontare le principali sfide ed esigenze degli agricoltori e agevolare l’offerta e l’uso di tali tecnologie da parte dei servizi di consulenza.
  • Servizi ambientali. Adottare pagamenti basati sui risultati per i servizi ambientali e l’azione collettiva, quando possibile, e introdurre la rendicontazione sui risultati. Trasformare i programmi volontari in pagamenti pluriennali basati sui risultati per i servizi ambientali al fine di aumentare la performance delle politiche e offrire agli agricoltori ulteriori fonti di reddito. Utilizzare la sperimentazione pilota per promuovere l’azione collettiva e prendere in considerazione l’introduzione di incentivi collettivi. Richiedere una rendicontazione sui risultati da parte dei beneficiari dei pagamenti per i servizi ambientali.

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

  • OECD (2023), Policies for the Future of Farming and Food in the European Union, OECD Agriculture and Food Policy Reviews, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/32810cf6-en.

 Aggiornamenti successivi e articoli collegati

Per seguire l’evoluzione della politica agricola comune (PAC) dell’Unione europea nei diversi cicli di programmazione, si possono consultare i seguenti articoli pubblicati su Fare l’Europa:

31 ottobre 2025QFP 2028–2034 | PAC nei PNR e il nuovo ruolo di LEADER
20 gennaio 2023Al via la nuova politica agricola comune 2023-2027: 35,5 miliardi di euro
16 luglio 2021Il futuro delle zone rurali dell’Europa: una visione, un patto e un piano di azione 2021-2027
22 gennaio 2021Indirizzi della Commissione europea per il piano strategico PAC 2023-2027 dell’Italia
15 gennaio 2021Piani strategici della PAC 2023-2027: alcune chiavi di lettura
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7 dicembre 2017Orientamenti della Commissione europea per la riforma della PAC post 2020 – II
1° dicembre 2017Orientamenti della Commissione europea per la riforma della PAC post 2020 – I
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