Una analisi critica della Relazione annuale 2023 evidenzia l’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità tra l’UE e i Parlamenti nazionali.

L’Unione, nel corso del suo processo di integrazione, ha sempre bilanciato la propria azione con il rispetto delle competenze nazionali, garantendo un’adeguata ripartizione delle responsabilità tra i livelli di governo europeo, nazionale e locale. Questo equilibrio si fonda sui principi di sussidiarietà e proporzionalità, strumenti chiave per assicurare che l’UE intervenga solo quando necessario e nella misura indispensabile per conseguire gli obiettivi dei Trattati, rispettando al contempo le specificità nazionali e regionali.

Nel quadro di questo sistema multilivello, i Parlamenti nazionali giocano un ruolo cruciale come “custodi” della sussidiarietà, vigilando sull’appropriatezza delle proposte legislative europee.

La relazione annuale 2023 della Commissione europea – che si basa anche su analisi accademiche sui rapporti tra UE e Parlamenti nazionali – fornisce una fotografia aggiornata dell’applicazione di tali principi e del dialogo tra l’UE e i Parlamenti nazionali, evidenziando successi e criticità. Questo nuovo articolo, analogamente ai precedenti pubblicati in questo blog, intende esplorare il contesto in cui si inserisce la relazione, approfondendo l’applicazione concreta dei principi nel 2023 e le sfide emerse.

Contesto giuridico e istituzionale

I principi di sussidiarietà e proporzionalità

Il principio di sussidiarietà, introdotto con il Trattato di Maastricht (1992) e consolidato dal Trattato di Lisbona (2009), impone che l’Unione intervenga solo quando gli obiettivi dell’azione non possano essere adeguatamente raggiunti dagli Stati membri, sia a livello centrale che regionale o locale, ma possano essere meglio conseguiti a livello europeo. Questo principio si applica in tutte le aree di competenza concorrente tra l’UE e gli Stati membri, come il mercato interno, l’ambiente o la protezione dei consumatori.

Il principio di proporzionalità, sancito dall’articolo 5 del Trattato sull’Unione europea (TUE), impone che l’azione dell’UE non ecceda quanto necessario per raggiungere gli obiettivi fissati dai Trattati. Questo principio garantisce che le misure adottate siano strettamente funzionali allo scopo, evitando eccessi normativi.

Il ruolo dei Parlamenti nazionali

I Parlamenti nazionali, attraverso il Protocollo n. 2 allegato al TUE e al Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), svolgono un ruolo essenziale nel controllo della sussidiarietà. Essi possono presentare pareri motivati qualora ritengano che una proposta legislativa violi il principio di sussidiarietà.

Tra gli strumenti a disposizione vi sono:

  • cartellino giallo: se almeno un terzo dei Parlamenti nazionali (o un quarto nel caso di iniziative relative allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia) presenta pareri motivati contro una proposta, la Commissione deve rivedere il testo, decidendo se ritirarlo, modificarlo o mantenere la proposta con giustificazioni;
  • cartellino arancione: se la maggioranza dei voti attribuiti ai Parlamenti nazionali si oppone a una proposta e il Consiglio o il Parlamento europeo confermano l’obiezione, la Commissione deve ritirare il testo.

La Piattaforma “Fit for Future”

Un altro strumento rilevante è la piattaforma “Fit for Future”, istituita nel 2020. Questa piattaforma è un gruppo di esperti composto da rappresentanti nazionali, regionali e locali, nonché da portatori di interesse, con l’obiettivo di:

  • valutare l’efficacia delle normative esistenti.
  • proporre misure per semplificare le normative e ridurre gli oneri burocratici, specialmente per le piccole e medie imprese (PMI).

Nel 2023, la piattaforma ha adottato pareri su temi come gli appalti pubblici, la mobilità professionale e la protezione dei dati, contribuendo a migliorare la qualità della legislazione europea.

Applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità nel 2023

Dati principali

Nel 2023, i Parlamenti nazionali hanno trasmesso 402 pareri alla Commissione europea, segnando un aumento del 13% rispetto ai 355 del 2022. Tuttavia, il numero di pareri motivati è sceso a 22, una riduzione significativa rispetto ai 32 dell’anno precedente. Questa diminuzione riflette una tendenza di lungo periodo a un minor utilizzo formale del cartellino giallo, pur accompagnata da una crescente partecipazione al dialogo politico.

Tematiche principali

Tra le proposte legislative che hanno ricevuto maggiore attenzione dai Parlamenti nazionali si segnalano:

  • regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio: critiche sull’adeguatezza di un regolamento rispetto a una direttiva, ritenuta più rispettosa delle normative nazionali;
  • normativa sulle nuove tecniche genomiche (NGT): preoccupazioni sulla sussidiarietà per il rischio di conflitti con legislazioni nazionali in materia di biotecnologie;
  • riforma della governance economica: richieste di maggiore flessibilità per tenere conto delle specificità nazionali.

Il contributo della Piattaforma Fit for Future

La piattaforma ha fornito indicazioni utili per migliorare il quadro normativo, come:

  • promuovere l’interoperabilità digitale attraverso standard armonizzati.
  • semplificare gli appalti pubblici, riducendo gli oneri per le autorità locali.
  • rafforzare il “test PMI”, per garantire che le piccole imprese non siano penalizzate da obblighi normativi sproporzionati.

Criticità emerse nei rapporti UE-Parlamenti nazionali

Asimmetrie nella partecipazione

La partecipazione dei Parlamenti nazionali resta disomogenea. Solo alcune camere, come quelle italiane e il Riksdag svedese, hanno dimostrato un attivismo costante, mentre altre sono rimaste marginali. Ad esempio, le camere italiane hanno prodotto 9 dei 22 pareri motivati, mentre altre istituzioni parlamentari di Stati membri hanno mantenuto un ruolo marginale.

Strumenti normativi controversi

Molti Parlamenti nazionali hanno espresso preoccupazioni sull’uso frequente di regolamenti al posto di direttive. I regolamenti, essendo direttamente applicabili, lasciano minore margine di adattamento agli Stati membri, sollevando dubbi sulla loro conformità al principio di proporzionalità.

Sfide geopolitiche

Le crisi in Ucraina e Medio Oriente hanno avuto un impatto rilevante, spingendo i Parlamenti nazionali a chiedere misure più incisive sulla sicurezza energetica e sul sostegno ai rifugiati.

Efficacia del cartellino giallo

L’uso limitato del cartellino giallo solleva interrogativi sulla sua efficacia come strumento di controllo democratico. Anche quando attivato, raramente ha portato a modifiche sostanziali nelle proposte legislative.

Proposte e prospettive

La proposte della Commissione europea per superare le criticità rilevate nel rapporto tra UE e Parlamenti nazionali sono essenzialmente tre:

  • rafforzare il ruolo dei Parlamenti nazionali, estendendo i termini per la presentazione dei pareri motivati da 8 a 12 settimane e introducendo il cartellino verde, che consentirebbe ai Parlamenti nazionali di proporre iniziative legislative;
  • semplificare e armonizzare le normative, rendendo più trasparenti le procedure di valutazione della sussidiarietà e rafforzare la collaborazione con i Parlamenti regionali, in particolare quelli dotati di poteri legislativi, tramite la rete REGPEX;
  • maggiore inclusività, garantendo che tutti i Parlamenti nazionali abbiano accesso agli strumenti e alle risorse per partecipare efficacemente al dialogo politico e al controllo della sussidiarietà.

In conclusione, la relazione annuale 2023 evidenzia progressi significativi nel dialogo tra l’UE e i Parlamenti nazionali, ma anche la necessità di affrontare criticità strutturali. Rafforzare il ruolo dei Parlamenti nazionali e regionali, semplificare gli strumenti normativi e migliorare il controllo democratico sono ancora sfide essenziali per garantire che l’Unione europea operi in modo efficace, inclusivo e rispettoso delle diversità nazionali.

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Aggiornamenti successivi e articoli collegati

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2 gennaio 2026L’Unione europea come amministrazione condivisa
13 gennaio 2023Priorità legislative dell’UE per il biennio 2023-2024
11 novembre 2022Applicazione del diritto UE: vantaggi per cittadini e imprese
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