I programmi UE finanziano progetti per attuare la Carta dei diritti fondamentali, promuovendo diritti e valori fondamentali in tutta Europa.

Nel contesto delle politiche e delle normative dell’Unione europea, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea svolge un ruolo centrale. Proclamata ufficialmente nel 2000 e divenuta giuridicamente vincolante con il Trattato di Lisbona nel 2009, la Carta rappresenta una guida per la tutela delle libertà e dei diritti fondamentali dei cittadini europei. La sua importanza si riflette nelle iniziative che l’Unione europea mette in campo per garantire che i diritti fondamentali siano rispettati in tutti i Paesi membri e in tutte le azioni che coinvolgono l’attuazione delle politiche dell’Unione.

A ottobre 2024 la Commissione europea ha pubblicato il rapporto annuale che evidenzia i progressi nell’applicazione della Carta e, in aggiunta, descrive come i finanziamenti europei sostengano concretamente la promozione e la tutela dei diritti fondamentali.

I progressi nell’applicazione della Carta

In generale, la Commissione monitora costantemente l’applicazione della Carta, soprattutto in relazione ai fondi dell’Unione, e lavora a stretto contatto con gli Stati membri per garantire che i meccanismi di protezione dei diritti siano pienamente implementati. Inoltre, viene indicato che le organizzazioni della società civile giocano un ruolo chiave nella promozione e monitoraggio dei diritti fondamentali, e spesso i fondi europei costituiscono una delle principali fonti di finanziamento per le loro attività.

La comunicazione della Commissione europea evidenzia progressi significativi da parte degli Stati membri nell’applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

In particolare, viene sottolineato che 26 Stati membri hanno soddisfatto la “condizione abilitante orizzontale” della Carta, che è un requisito per garantire che l’attuazione dei fondi europei sia in conformità con i diritti fondamentali.

Tuttavia, viene rilevato che uno Stato membro non ha ancora soddisfatto questa condizione in alcuni programmi, a causa di preoccupazioni persistenti in merito al rispetto di vari diritti fondamentali, tra cui la dignità umana, la libertà di espressione e il diritto di non essere discriminati.

Lo Stato membro che non ha ancora soddisfatto la “condizione abilitante orizzontale” della Carta dei diritti fondamentali è l’Ungheria. Nella comunicazione, vengono sollevate preoccupazioni in merito al rispetto di vari diritti fondamentali, tra cui la dignità umana, il diritto al rispetto della vita privata e familiare, la libertà di espressione e di informazione, la non discriminazione, la libertà accademica e il diritto di asilo. Nonostante alcuni progressi, rimangono gravi rischi che influiscono sull’attuazione di determinati obiettivi specifici dei fondi dell’Unione.

Promuovere i diritti attraverso il sostegno finanziario dei programmi dell’UE

In questo contesto, diversi programmi dell’Unione europea, tra cui il programma CERV (Cittadini, Uguaglianza, Diritti e Valori), svolgono un ruolo chiave.

Il programma CERV è uno strumento essenziale che mira a promuovere una società democratica, giusta e inclusiva, basata sui valori fondamentali sanciti dalla Carta. Con un budget di oltre 1,5 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, di recente incrementato di ulteriori 800 milioni di euro, CERV rappresenta il più grande fondo europeo dedicato alla promozione dei diritti e dei valori fondanti dell’Unione.

I programmi che sostengono i progetti sui diritti fondamentali

Oltre al programma CERV, l’Unione europea offre numerosi strumenti di finanziamento che possono supportare progetti dedicati alla promozione dei diritti fondamentali. Tra questi, ricordiamo:

  • Orizzonte Europa: il programma quadro per la ricerca e l’innovazione dell’Unione europea, che integra i diritti fondamentali nelle sue iniziative, sostenendo progetti che promuovono l’inclusività e la parità di genere. Nella revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale la sua dotazione è stata aumentata di 3 miliardi di euro;
  • Erasmus+: oltre a promuovere l’istruzione e la formazione, Erasmus+ sostiene progetti che incoraggiano la partecipazione civica e la promozione dei diritti fondamentali, in particolare tra i giovani. E’ stato incrementato di 1,7 miliardi di euro;
  • Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+): questo fondo contribuisce all’inclusione sociale e alla riduzione delle disuguaglianze, supportando progetti che affrontano il tema dei diritti dei lavoratori e della non discriminazione.

Esempi di progetti finanziati

L’azione concreta dei programmi dell’Unione si rispecchia nei molti progetti già finanziati, volti a rafforzare la tutela dei diritti fondamentali. Ecco alcuni esempi significativi:

  1. Progetto “MARIO” (Minorities, Accountability, Rights, Independence and Organizational Development): finanziato dal programma CERV, questo progetto si concentra sulla protezione dei diritti delle minoranze e sulla promozione dell’inclusività. Coinvolgendo undici Stati membri, tra cui Italia e Slovenia, “MARIO” ha fornito assistenza legale e sensibilizzazione a oltre 30.000 persone appartenenti a comunità vulnerabili.
  2. Progetto “European Observatory of Online Hate – Forensics”: questo progetto, supportato anch’esso da CERV, utilizza tecnologie avanzate per monitorare e contrastare i crimini d’odio online, creando uno spazio digitale più sicuro e inclusivo. L’osservatorio collabora con le autorità di contrasto e con organizzazioni della società civile per identificare e combattere i fenomeni di odio in rete.
  3. Progetto “VANGUARD”: finanziato nell’ambito del programma Orizzonte Europa, questo progetto si concentra sulla lotta contro la tratta di esseri umani, sviluppando soluzioni tecnologiche innovative e promuovendo campagne di sensibilizzazione per smantellare le reti criminali e proteggere le vittime.

Conclusione

La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea non è solo un insieme di principi giuridici, ma un vero e proprio faro che orienta le politiche e i finanziamenti dell’Unione. Grazie a programmi come CERV, Orizzonte Europa ed Erasmus+, l’Unione europea non solo promuove la tutela dei diritti, ma sostiene attivamente progetti concreti che mirano a costruire una società più equa, inclusiva e rispettosa dei valori fondamentali. La partecipazione attiva a questi programmi rappresenta un’opportunità per enti pubblici, organizzazioni della società civile e imprese per contribuire al progresso sociale e alla promozione dei diritti umani in Europa.

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

Commissione europea, Finanziamenti per la promozione, la tutela e il rispetto dei diritti fondamentali. Relazione annuale 2024 sull’applicazione della  Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, doc. COM(2024) 456 del 10 ottobre 2024

Aggiornamenti successivi e articoli collegati

Per approfondire o seguire l’evoluzione dei temi trattati, si possono consultare i seguenti articoli collegati pubblicati su Fare l’Europa:

8 dicembre 2025. Carta dei diritti UE: perché è decisiva per l’Europa del 2025
11 dicembre 2020. Strategia 2020 per rafforzare l’applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’UE
7 giugno 2019. I dieci anni (2009-2019) della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea
29 ottobre 2015. Il contributo dell’Unione europea alla democrazia e ai diritti umani nel mondo