Un rapporto del Parlamento europeo esplora nuove prospettive per la politica di coesione, evidenziando sfide e opportunità per il futuro.

Come è noto, la politica di coesione dell’Unione europea è uno dei pilastri fondamentali per lo sviluppo equilibrato dei territori europei.

Ho già scritto circa il dibattito in corso sulla futura evoluzione di questa politica presentando, in particolare, i risultati del lavoro compiuto dal Gruppo di specialisti di alto livello sul futuro della politica di coesione, nominato dalla Commissione europea, il quale ha concluso i propri lavori con un rapporto presentato esattamente un anno fa.

Ora, un recente rapporto del Servizio di Ricerca del Parlamento Europeo (EERSEuropean Parliamentary Research Service), il think tank interno del Parlamento europeo che si occupa di fornire analisi strategiche e approfondimenti ai suoi membri per supportarli nelle decisioni legislative e politiche, delinea possibili scenari e priorità per la politica di coesione post-2027.

 

Finalità del rapporto

Il rapporto, intitolato “Future of Cohesion Policy in the EU”, è stato pubblicato alle fine del 2024 e ha un obiettivo ben preciso: esaminare l’evoluzione della politica di coesione dal 2014 a oggi, valutandone i risultati e delineando possibili scenari futuri per il periodo successivo al 2027.

Il contesto è cruciale, poiché l’Unione europea si trova a fronteggiare sfide epocali quali:

  • la transizione verde e digitale;
  • le disuguaglianze socio-economiche, amplificate dalla pandemia di Covid-19;
  • la guerra in Ucraina e i suoi effetti sull’energia e sull’economia;
  • l’urgenza di rafforzare la resilienza economica e sociale dell’Europa.

Il rapporto non è un atto legislativo, ma rappresenta una base analitica e informativa per il Parlamento europeo, fornendo indicazioni su come ripensare la politica di coesione per massimizzarne l’impatto in un contesto globale sempre più complesso, in vista della presentazione del pacchetto di proposte legislative per la programmazione 2028-2034 che la Commissione europea ha annunciato per il 2025.

 

Il contesto attuale della politica di coesione: una politica centrale, ma sotto pressione

La politica di coesione rappresenta circa il 30% del bilancio dell’Unione, con l’obiettivo di ridurre le disparità tra le regioni europee e promuovere lo sviluppo sostenibile. Tuttavia, nonostante i successi registrati in molte aree, sono evidenti alcune criticità:

  • persistenza delle disuguaglianze regionali: alcune regioni europee continuano a rimanere indietro, soprattutto nei settori della digitalizzazione, dell’innovazione e delle infrastrutture;
  • eccessiva frammentazione nella gestione: le differenze nei sistemi amministrativi tra Stati membri limitano l’efficienza dei fondi europei;
  • nuove priorità europee: le politiche europee del Green Deal e la strategia per il decennio digitale richiedono un ripensamento dei fondi di coesione per allinearli ai futuri obiettivi strategici dell’Unione.

 

Quattro scenari per la futura politica di coesione

Il rapporto del Parlamento europeo elabora quattro possibili scenari per il futuro della politica di coesione che offrono un quadro di riferimento per comprendere come potrebbero evolvere le strategie dell’UE nel gestire le disparità regionali:

  1. Status quo
    • Nessun cambiamento nelle politiche attuali.
    • Impatto previsto: le disuguaglianze regionali continueranno a persistere, senza una significativa riduzione delle disparità territoriali.
  2. Continuità
    • Prosecuzione delle politiche esistenti con approcci settoriali separati e scarsa coordinazione.
    • Impatto previsto: aumento della frammentazione territoriale e sociale, con alcune regioni che potrebbero stagnare o perdere ulteriore terreno.
  3. Approccio integrato
    • Maggiore coordinamento tra i fondi di coesione e altre politiche dell’UE, con strategie basate sui punti di forza specifici di ogni regione.
    • Impatto previsto: possibile riduzione delle disuguaglianze grazie a politiche su misura e approcci integrati.
  4. Approccio settoriale
    • Priorità assegnata alle politiche con maggiore potenziale di crescita, con competizione tra le regioni per l’accesso ai fondi.
    • Impatto previsto: aumento delle disuguaglianze interne ed esterne agli Stati membri, con sviluppo irregolare e indebolimento della coesione.

 

Un’Europa a più velocità: quali risposte?

Il rapporto evidenzia che l’Unione europea affronta il rischio di una ”Europa a più velocità” dove alcune regioni, più avanzate, riescono a sfruttare meglio le risorse europee, mentre altre faticano a implementare politiche efficaci.

Il documento del Parlamento europeo, quindi, introduce una serie di proposte innovative per migliorare l’efficacia della politica di coesione e adattarla alle sfide future:

  1. Rafforzare la coerenza con le priorità dell’UE

Il rapporto sottolinea che i fondi di coesione devono essere allineati agli obiettivi chiave dell’Unione europea, in particolare:

  • transizione verde: promuovere l’energia rinnovabile, l’efficienza energetica e l’adattamento ai cambiamenti climatici;
  • transizione digitale: investire nella connettività digitale e nell’alfabetizzazione tecnologica delle regioni meno sviluppate;
  • resilienza economica: sostenere le economie locali per ridurre la dipendenza dalle catene globali di approvvigionamento;
  1. potenziare la capacità amministrativa

Un punto critico per molte regioni è la debolezza delle amministrazioni locali nella gestione dei fondi. Il rapporto propone:

  • formazione e assistenza tecnica per le amministrazioni;
  • semplificazione delle procedure per l’accesso ai finanziamenti.
  1. Maggiore flessibilità nella gestione dei fondi

Per affrontare emergenze come la pandemia o crisi energetiche, il rapporto suggerisce di rendere i fondi più flessibili, permettendo una riallocazione più rapida delle risorse.

  1. Monitoraggio e trasparenza più efficaci

Per garantire che i fondi raggiungano i loro obiettivi, il rapporto propone un sistema di monitoraggio più rigoroso, con indicatori chiave di performance e maggiore trasparenza nei risultati.

 

Conclusioni e implicazioni

Il futuro della politica di coesione si gioca su un equilibrio delicato tra continuità e innovazione. Per esperti, consulenti, imprese e pubbliche amministrazioni, queste proposte rappresentano sia una sfida che un’opportunità:

  • le imprese potranno beneficiare di nuovi investimenti in sostenibilità e innovazione;
  • le amministrazioni locali avranno bisogno di migliorare la loro capacità di gestione e attuazione dei progetti;
  • i consulenti e i tecnici dovranno adattarsi alle nuove priorità strategiche, supportando clienti e territori nella transizione verso un’Europa più verde e digitale.

La consultazione lanciata dal Parlamento europeo apre le porte a una riflessione collettiva su come rendere la politica di coesione più efficace e inclusiva. Partecipare attivamente a questo dibattito significa contribuire alla costruzione di un’Europa più forte e unita.

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

  • EPRS | European Parliamentary Research Service, The future of EU cohesion: Scenarios and their impacts on regional inequalities, Study, PE 762.854 – December 2024

Aggiornamenti successivi e articoli collegati

Per seguire l’evoluzione della politica di coesione economica, sociale e territoriale dell’Unione europea nei diversi cicli di programmazione, si possono consultare i seguenti articoli pubblicati su Fare l’Europa:
18 novembre 2025QFP 2028-2034 | La nuova mappa della coesione per le regioni italiane
3 ottobre 2025 – QFP 2028-2034 | Piani di partenariato e Fondo PNR: governance e bilancio
27 giugno 2025 –
Politica di coesione oltre il 2027: la Corte dei conti UE tra lezione critica e agenda di riforma
8 aprile 2025 – Revisione intermedia dei fondi UE: come cambia la politica di coesione 2021–2027
9 febbraio 2024 –
Oltre il 2027: il futuro della politica di coesione dell’UE
6 maggio 2022 –
KOHESIO: dal 2022 il data-base della politica di coesione dell’UE
14 settembre 2018 –
Programmazione UE 2021-2027: il futuro della politica di coesione
15 dicembre 2017 –
Il futuro della politica europea di coesione oltre il 2020
11 giugno 2014 – La politica di coesione economica, sociale e territoriale e i fondi europei 2014-2020