1. Introduzione

Nel passaggio fra due cicli istituzionali, la Commissione europea ha rilanciato una riflessione strategica sul futuro della politica di concorrenza. Due documenti recenti – il discorso di Margrethe Vestager alla GCLC Conference (30 aprile 2025) e il Rapporto COM(2025)181 sulla concorrenza – delineano un orientamento aggiornato, in cui si intrecciano rigore antitrust, flessibilità regolativa e sovranità economica. Il cuore della questione: come preservare l’essenza del mercato unico, mantenendo competitività e pluralismo, in un contesto geopolitico sempre più sfidante.

2. Il contesto: concorrenza, crisi e transizioni

Come chiarisce il Rapporto COM(2025)181, la politica di concorrenza dell’UE è oggi chiamata a confrontarsi con almeno tre transizioni complesse:
– la transizione verde e la decarbonizzazione produttiva;
– la transizione digitale e la concentrazione nei mercati tecnologici;
– la transizione geopolitica, che impone di rafforzare l’autonomia strategica europea in settori chiave.

In questo quadro, le regole della concorrenza non sono abolite, ma adattate: uno strumento di politica industriale “light”, capace di bilanciare apertura e protezione, efficienza e resilienza.

3. Il discorso di Vestager: un’agenda per una concorrenza sovrana

Nel suo intervento alla 20ª Annual GCLC Conference, la vicepresidente Vestager ha posto una questione di fondo: come costruire una autonomia strategica europea senza compromettere la concorrenza?

I punti chiave del discorso:
– la concorrenza come bene pubblico europeo;
– l’autonomia strategica non può essere protezionismo;
– ruolo mirato degli aiuti di Stato;
– modernizzazione dell’antitrust.

Vestager ha richiamato in modo esplicito il rischio che la politica della concorrenza venga percepita come un ostacolo alla sovranità economica: un equivoco da sfatare.

4. Le riforme strutturali del 2024: antitrust, fusioni e aiuti di Stato

Nel 2024, la Commissione ha attuato una profonda revisione degli strumenti di controllo:

a. Antitrust e abuso di posizione dominante:
– nuove linee guida sugli abusi escludenti;
– focus su mercati digitali, farmaceutico, agricolo e moda;
– sanzioni esemplari a Apple, Meta, Teva, Pierre Cardin.

b. Controllo delle concentrazioni:
– 398 decisioni su fusioni nel 2024;
– focus su operazioni “killer” e impatto su innovazione;
– importante sentenza della Corte di giustizia UE nel caso Illumina/GRAIL, che ha delimitato l’uso dell’art. 22 del Regolamento concentrazioni. La Commissione può intervenire anche in assenza di soglie di fatturato, ma nel rispetto di vincoli procedurali e temporali stringenti.

c. Aiuti di Stato:
– aggiornamento delle regole de minimis;
– attuazione del TCTF -– Temporary Crisis and Transition Framework;
– nuovi IPCEI su idrogeno, salute, acciaio verde, microelettronica.

5. La nuova frontiera: sovvenzioni estere e piattaforme digitali

Due strumenti recenti rafforzano l’autonomia regolativa dell’UE:
– Il Digital Markets Act (DMA);
– Il Foreign Subsidies Regulation (FSR).

Entrambi segnano un cambio di paradigma: l’UE non è più solo arbitro interno, ma attore globale del gioco competitivo.

6. Conclusione: un equilibrio possibile

Il messaggio che emerge dai due documenti è chiaro: l’Europa non rinuncia alla concorrenza, ma la rende più intelligente e strategica. Come ha ricordato Vestager:
“La concorrenza resta la nostra bussola: non solo per proteggere i consumatori, ma per difendere la capacità dell’Europa di scegliere, innovare e crescere”.

Accesso diretto alle fonti di informazione:

– Commissione europea, Rapporto 2024 sulla politica di concorrenza doc. COM(2025)181 del 25.04.2025

Discorso di Margrethe Vestager – GCLC Conference, 30 aprile 2025