🇪🇺 Punti chiave
- Il pacchetto legislativo del 16 luglio 2025, completato il 3 settembre 2025, introduce il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028–2034.
- Il Fondo PNR diventa il pilastro centrale, integrando coesione, PAC, pesca, migrazione e sicurezza.
- Nasce l’EU Facility: strumento flessibile per Union actions e risposte rapide alle crisi.
- Razionalizzazione dei programmi: da 52 a 16, per semplificare governance e rendicontazione.
- Nuovo Fondo europeo per la competitività (ECF): ricerca, innovazione, digitale, difesa e spazio in un quadro unitario.
- Riforma delle risorse proprie: digital tax, carbon border adjustment, nuove entrate per finanziare debito NGEU e priorità comuni.
- Governance multilivello: Commissione, Stati membri e autorità nazionali con ruoli ridefiniti.
- L’iter legislativo avviato nel 2025 porterà all’approvazione del pacchetto entro il 2027.
⤷ L’articolo che segue offre un’analisi sistematica dell’intero pacchetto legislativo, con aggiornamento al 4 settembre 2025.
Introduzione
Dopo l’analisi del dibattito preparatorio e delle prime posizioni istituzionali presentata nel precedente articolo, l’attenzione si concentra ora sul pacchetto legislativo sul quadro finanziario pluriennale (QFP) 2028-2034 trasmesso dalla Commissione europea il 16 luglio 2025 (e completato il 3 settembre successivo) di cui propongo una panoramica ragionata e sistematica.
Questo articolo, quindi, funge da introduzione ai successivi approfondimenti tematici che seguiranno nel blog, secondo il calendario riportato nella sezione Speciale QFP 2028-2034 – Analisi.
Infatti, attraverso tale sezione Speciale QFP 2028-2034, seguirò passo dopo passo l’intero iter legislativo – stimato in circa due anni – che porterà alla definizione e all’adozione del nuovo QFP dell’Unione europea, offrendo ai lettori:
- analisi critiche dei principali atti proposti;
- confronti tra le posizioni delle istituzioni europee e i testi legislativi in discussione;
- strumenti interpretativi e materiali operativi per comprendere e applicare i nuovi meccanismi di finanziamento.
Alle origini del QFP 2028-2034: dibattito, studi e visione strategica
Con la presentazione ufficiale del pacchetto legislativo per il QFP 2028–2034 (il settimo di una serie, iniziata nel 1988), la Commissione europea ha avviato formalmente un negoziato politico e tecnico destinato a durare circa due anni. Una transizione che riguarda non solo l’ammontare delle risorse disponibili, ma anche la logica di funzionamento del bilancio europeo e le modalità di attuazione delle politiche unionali.
Tale processo è stato preceduto da un ampio dibattito preparatorio, avviato l’11 febbraio 2025 con la comunicazione della stessa Commissione: “La strada verso il prossimo quadro finanziario pluriennale”, e proseguito con i contributi istituzionali – tra gli altri – del Parlamento europeo, del Comitato economico e sociale europeo, del Comitato delle Regioni e della Corte dei Conti europea. A questo dibattito preliminare ho dedicato un precedente articolo, nel quale ho riassunto le posizioni espresse dai diversi interlocutori istituzionali.
Parallelamente, a livello settoriale, numerosi studi e consultazioni pubbliche hanno contribuito, nel corso dell’ultimo anno, a delineare i contenuti dei futuri atti legislativi. In particolare, le proposte relative a Orizzonte Europa, alla politica di coesione e alla politica agricola comune sono state oggetto di riflessione approfondita, tanto all’interno delle Istituzioni quanto nel dialogo con i portatori d’interesse: cito, a titolo di esempio, il rapporto degli esperti indipendenti sul futuro della ricerca in Europa, il rapporto conclusivo del Gruppo di specialisti ad alto livello sulla coesione del febbraio 2024 nonché il rapporto OCSE sul futuro della politica agricola comune.
Quindi, la Commissione europea ha avuto modo di recepire tali posizioni e tali contributi nella proposta di QFP presentata il 16 luglio 2025 e completata il 3 settembre.
Tuttavia, lo sfondo strategico nel quale si colloca il nuovo pacchetto legislativo è marcato da due importanti contributi di visione: il rapporto sul futuro della competitività europea redatto da Mario Draghi e, prima ancora, il rapporto sul mercato unico elaborato da Enrico Letta. Entrambi hanno alimentato l’elaborazione dell’attuale strategia di crescita dell’Unione europea, nota “Bussola per la competitività”, e i conseguenti piani di azione settoriali che guidano la nuova proposta di QFP 2028-2034.
Questi tre ultimi documenti, quindi, rappresentano una chiave di lettura imprescindibile per comprendere l’impianto politico, economico e finanziario che orienta tale proposta.
Una cassetta degli attrezzi a più livelli: guida alla lettura del pacchetto legislativo
Il pacchetto legislativo relativo al Quadro Finanziario Pluriennale 2028–2034 presenta un’architettura normativa articolata e multilivello, composta, in tutto, da 56 documenti ufficiali tra proposte legislative (36), documenti strategici (1), libri bianchi (1), documenti di previsione finanziaria (1) e documenti di lavoro (17).
L’obiettivo è duplice: da un lato, definire il perimetro finanziario e le modalità di governance del bilancio dell’Unione; dall’altro, aggiornare i principali programmi settoriali in coerenza con le nuove priorità politiche.
Per orientare la lettura di questo complesso insieme di atti, è possibile ricondurre il pacchetto a sei blocchi funzionali, ciascuno con un ruolo specifico nel disegno complessivo del QFP.
I sei blocchi funzionali del pacchetto QFP 2028–2034
| Blocco | Tipologia | Finalità |
|---|---|---|
| 1. Indirizzo strategico | Comunicazione politica [COM(2025) 570]+ SWD | Definire visione, priorità e logica di riforma |
| 2. Architettura finanziaria | Regolamento QFP [COM(2025) 571] | Fissare massimali, rubriche e durata |
| 3. Governance interistituzionale | Accordo interistituzionale [COM(2025) 572] | Disciplinare la cooperazione tra Parlamento, Consiglio e Commissione |
| 4. Risorse proprie | Decisione [COM(2025) 574]+ documenti tecnici | Disciplina del sistema di entrate dell’UE |
| 5. Attuazione e impatto | Regolamento performance e monitoraggio [COM(2025) 545] | Definire indicatori, metodi di valutazione e obblighi di rendicontazione |
| 6. Politiche settoriali | Proposte legislative tematiche all’interno delle 3 Rubriche del QFP 2028-2034 | Ridefinire i programmi e i fondi (coesione, agricoltura, ricerca, mercato unico, ecc.) |
La comunicazione politica come atto fondativo: visione, pilastri e riforma del bilancio UE
Al centro del pacchetto legislativo si colloca la Comunicazione COM(2025) 570 “Un bilancio dell’UE dinamico per le priorità del futuro”, che funge da atto fondativo e interpretativo dell’intera proposta. Essa:
- definisce la visione strategica del nuovo QFP;
- esplicita la logica di riforma e semplificazione;
- fornisce una guida di lettura dell’intero pacchetto legislativo.
A essa si affiancano due documenti di lavoro che approfondiscono aspetti complementari della proposta:
- SWD(2025) 570 contiene un’analisi tecnica degli scenari di spesa e delle ipotesi finanziarie sottostanti, supportando in modo quantitativo la costruzione del bilancio;
- SWD(2025) 571 sintetizza le raccomandazioni del Panel dei Cittadini europei, restituendo la dimensione partecipativa e anticipatoria che ha ispirato la Commissione nel delineare la nuova architettura finanziaria.
Sottolineo che la citata comunicazione politica si tratta della vera bussola interpretativa dell’intero pacchetto: ogni singolo atto legislativo ne sviluppa una componente.
Una nuova visione per il bilancio a lungo termine dell’Unione
La Comunicazione politica introduce un cambio di paradigma sostanziale: da un bilancio centrato sui programmi di spesa (spending-based) a un bilancio orientato alle politiche (policy-based) e focalizzato sull’impatto. L’obiettivo è dotare l’Unione di uno strumento finanziario più semplice, integrato e reattivo, capace di sostenere le transizioni in atto – ecologica, digitale, industriale – e le priorità strategiche dell’UE.
A tal fine, la Commissione propone una ristrutturazione profonda delle rubriche di spesa, articolando il bilancio attorno a tre rubriche tematiche e una rubrica di supporto amministrativo:
- 🟩 Rubrica 1 – Partenariati nazionali e regionali
Dotazione: 1.062,2 miliardi di euro, a prezzi correnti
Unifica i fondi strutturali, agricoli, della pesca e altri, attraverso 27 Piani nazionali e un Piano Interreg, quest’ultimo con un capitolo per ciascuno Stato membro. - 🟦 Rubrica 2 – Competitività, prosperità e sicurezza
Dotazione: 589,6 miliardi di euro, a prezzi correnti
Introduce il Fondo europeo per la competitività (ECF) e coordina i principali strumenti a gestione diretta: Orizzonte Europa, AgoraEU, Erasmus+, Meccanismo per collegare l’Europa, Meccanismo di protezione civile, Programma per il mercato unico, ecc. - 🟨 Rubrica 3 – Europa globale
Dotazione: 215,2 miliardi di euro, a prezzi correnti
Unifica l’intera azione esterna dell’Unione, con una struttura flessibile per cooperazione, partenariati e risposta alle crisi globali. - Rubrica 4 – Spese amministrative dell’UE
Dotazione: 117,9 miliardi di euro, a prezzi correnti
Copre i costi di funzionamento delle istituzioni e dei servizi.
La proposta della Commissione prevede una spesa complessiva pari a 1.984,9 miliardi di euro a prezzi correnti per l’intero periodo 2028–2034, corrispondente a una media dell’1,26% del Reddito Nazionale Lordo (RNL) degli Stati membri dell’UE a 27. La scelta di questa cifra non è meramente contabile ma, come avrò modo di spiegare in un prossimo articolo, si basa su una dettagliata valutazione della situazione macroeconomica dell’Europa.
Considerando che tale percentuale comprende lo 0,11% necessario per rimborsare i prestiti del Next Generation EU, l’incremento rispetto al QFP 2021–2027 (1,13% del RNL), è poco significativo: nonostante, in cifre assolute il QFP 2028-2034 sembri quasi raddoppiare gli stanziamenti del QFP 2021-2027, in realtà, in termini reali, l’aumento è pari solo a 0,02 punti percentuali del RNL.
Il QFP 2028-2034 è definito nella tabella finanziaria allegata alla proposta di regolamento sul QFP 2028–2034, che riporto nella versione ufficiale, sia in termini di prezzi fissi (2025) che in prezzi correnti (in questo momento calcolato con deflatore del 2%, che la nuova proposta di QFP propone di modificare).

Una funzione di regia politica
Lungi dall’essere un documento introduttivo o accessorio, la Comunicazione politica svolge anche un’autentica funzione di regia politica dell’intero pacchetto legislativo. Essa:
- definisce la visione strategica complessiva del nuovo QFP;
- esplicita la logica riformatrice che ispira la semplificazione degli strumenti, il rafforzamento dell’impatto e la coerenza tra le politiche;
- fornisce una guida interpretativa che consente di leggere in modo sistemico i 35 atti legislativi che compongono il pacchetto.
In sintesi, ribadisco che la comunicazione politica rappresenta il punto di partenza essenziale per comprendere la proposta della Commissione, sia nella sua ambizione trasformativa, sia nella sua traduzione normativa. Ogni singolo atto sviluppa una componente della visione delineata nella Comunicazione, confermandone il ruolo di vera e propria chiave di lettura del futuro quadro finanziario europeo.
Nei paragrafi che seguono propongo una panoramica ragionata e una lettura sistematica dell’intero pacchetto legislativo, articolato nei suoi blocchi funzionali e rubriche tematiche. I principali atti saranno oggetto di successivi approfondimenti dedicati, con l’obiettivo di offrire strumenti di comprensione e analisi per chi opera nel campo delle politiche e dei fondi europei.
Gli atti orizzontali: fondamenti normativi del QFP
Accanto alla Comunicazione politica, come già avveniva nei precedenti cicli finanziari pluriennali, il pacchetto comprende una serie di atti giuridici di natura orizzontale che definiscono le regole di funzionamento del quadro finanziario UE nel suo complesso:
- Proposta di Regolamento del Consiglio che stabilisce il QFP 2028–2034 [COM(2025) 571];
- Proposta di Accordo interistituzionale sul bilancio e la gestione finanziaria [COM(2025) 572];
- Proposta di Decisione sulle risorse proprie [COM(2025) 574];
- Proposta di Regolamento sul quadro di monitoraggio e performance [COM(2025) 545] accompagnata dalle relative relazioni d’impatto [SWD(2025) 590 e SWD(2025) 591].
Questi atti costituiscono i fondamenti giuridici e finanziari del QFP, fissando le regole comuni in materia di entrate, spese, governance, trasparenza e controllo, entro cui si dispiegherà l’attuazione delle politiche dell’Unione nel settennio 2028–2034.
Essi sono accompagnati da ulteriori due documenti:
- Comunicazione sulle previsioni a lungo termine del bilancio [COM(2025) 573];
- Libro bianco sulla revisione dell’architettura antifrode [COM(2025) 546].
Le rubriche tematiche: le tre “gambe” del quadro finanziario
🟩 Rubrica 1 – Partenariati nazionali e regionali
Con una dotazione complessiva pari a 1.062,2 miliardi di EUR a prezzi correnti, la Rubrica 1 rappresenta il cuore finanziario del nuovo QFP 2028–2034 per quanto riguarda, essenzialmente ma non solo, i fondi a gestione concorrente. Di tali risorse, 865 miliardi, inclusi 50 miliardi provenienti dal Fondo sociale per il clima (partirà nel 2026), confluiranno in Piani di Partenariato Nazionali e Regionali (PNR), garantendo un sostegno continuativo alle politiche comuni dell’Unione con un approccio più moderno e integrato.
Il perno normativo della Rubrica è rappresentato dalla proposta di regolamento COM(2025) 565, che istituisce il Fondo europeo per la coesione economica, sociale e territoriale, l’agricoltura e lo sviluppo rurale, la pesca e gli affari marittimi, la prosperità e la sicurezza (denominato, Fondo PNR) per il periodo 2028–2034.
Il regolamento PNR istituisce il Fondo PNR, che accorpa le dotazioni preassegnate a livello nazionale, oggi distribuite tra 21 diverse linee di bilancio e 14 diversi programmi di spesa, con l’obiettivo di semplificare il quadro giuridico e amministrativo e di rafforzare la coerenza e l’efficacia delle politiche attuate a livello territoriale. In particolare, come approfondirò in un successivo articolo, il nuovo assetto prevede la transizione da circa 540 programmi operativi (nazionali e regionali), attualmente cofinanziati nel ciclo 2021–2027, a 27 Piani di Partenariato (uno per ciascuno Stato membro, articolato su base regionale), affiancati da un Piano Interreg per la cooperazione territoriale europea, articolato in capitoli nazionali.
Anticipo subito che, in questo contesto, la Commissione europea ha reso disponibile una simulazione preliminare della ripartizione del Fondo PNR tra gli Stati membri, con l’obiettivo di offrire una prima indicazione sulle possibili allocazioni nazionali.
Secondo tale simulazione, all’Italia verrebbero assegnati 86,6 miliardi di euro, suddivisi come segue:
- 78,3 miliardi di euro destinati ai fondi strutturali, alla politica agricola e alla politica della pesca;
- 2,9 miliardi di euro per il comparto “migrazione, asilo e affari interni”;
- 5,4 miliardi di euro nell’ambito del Fondo sociale europeo per il clima.
Il totale previsto per l’Italia risulterebbe dunque sostanzialmente allineato agli importi ricevuti nel periodo 2021–2027, se si esclude l’effetto straordinario del Dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), che non sarà rinnovato nel nuovo QFP, ma che, come vedremo nei prossimi articoli, viene riproposto nel regolamento PNR sotto forma di “prestiti aggiuntivi” agli Stati membri che ne faranno richiesta, fino a 150 miliardi di euro (tale importo si somma, quindi, alle assegnazioni nazionali del fondo PNR).
Tale stabilità delle dotazioni riflette, da un lato, la continuità delle priorità territoriali e, dall’altro, la volontà della Commissione di garantire un ancoraggio finanziario certo per la programmazione post-2027, pur in un contesto geopolitico ed economico profondamente mutato.
Il regolamento PNR stabilisce norme comuni per:
- i Fondi strutturali e il Fondo di coesione;
- gli strumenti della politica agricola comune (PAC);
- gli strumenti della politica comune della pesca;
- due fondi derivanti dalle aste ETS (Fondo per la modernizzazione e Fondo sociale per il clima);
- il sostegno alle capacità di sicurezza e difesa.
Complementari al regolamento PNR, sono una serie di 8 proposte legislative settoriali che disciplinano le specificità di ciascuna politica, in particolare:
- COM(2025) 552 – Fondo europeo per lo sviluppo regionale, compresa la cooperazione territoriale europea (Interreg), e Fondo di coesione;
- COM(2025) 558 – Fondo sociale europeo;
- COM(2025) 560 – Politica agricola comune;
- COM(2025) 553 – Riforma OCM
- COM(2025) 554 – Programma per le scuole dell’UE (frutta, verdura e latte).
- COM(2025) 559 – Politica comune della pesca e Patto europeo per gli oceani;
- COM(2025) 540 – Asilo, migrazione e integrazione;
- COM(2025) 541 – Spazio Schengen, gestione delle frontiere e politica dei visti;
- COM(2025) 542 – Sicurezza interna.
🟦 Rubrica 2 – Competitività, prosperità e sicurezza
La Rubrica 2, invece, raccoglie i principali strumenti a gestione diretta dell’Unione, destinati a promuovere la competitività, la resilienza e l’autonomia strategica dell’economia europea.
Elemento centrale di questa architettura è la proposta di regolamento che istituisce il Fondo europeo per la competitività (European Competitiveness Fund – ECF) [COM(2025) 555]. Con una dotazione di 409 miliardi di euro a prezzi correnti, compreso Orizzonte Europa (che prevede un regolamento ad hoc e una dotazione specifica di 175 miliardi di euro), il nuovo, come spiegherò meglio in un prossimo articolo, Fondo riunifica 33 linee di bilancio UE e 14 programmi di finanziamento attualmente sovrapposti e frammentati nel QFP 2021–2027, in un unico quadro operativo orientato all’impatto.
Il Fondo funge da capacità europea di investimento nei settori e nelle tecnologie strategiche per la competitività dell’UE: dalla ricerca collaborativa all’industrializzazione, dalla formazione alle infrastrutture, fino al sostegno diretto a imprese (incluse PMI e start-up), università ed enti di ricerca. Assume inoltre una funzione di leva finanziaria, combinando risorse pubbliche e capitali privati, nazionali e istituzionali.
Oltre all’ECF, la Rubrica 2 prevede una serie di programmi autonomi a gestione diretta, relativi a politiche settoriali. I principali sono i seguenti:
- Ricerca e innovazione:
- proposta di regolamento che istituisce Orizzonte Europa, il programma quadro per il periodo 2028–2034 [COM(2025) 543], e decisione che istituisce il relativo programma specifico di attuazione [COM(2025) 544]. Come ho anticipato, il programma ha una disciplina autonoma, ma è strettamente collegato all’ECF, tanto che la Commissione li considera un unico strumento finanziario;
- proposta di regolamento che istituisce il programma di ricerca e formazione della Comunità europea dell’energia atomica per il periodo 2028-2032 [COM(2025) 594];
- Diritti, cultura, partecipazione democratica: proposta di regolamento che istituisce il programma AgoraEU per il periodo 2028–2034 [COM(2025) 550], in sostituzione dei programmi Cittadini, uguaglianza, diritti e valori ed Europa creativa;
- Istruzione e mobilità giovanile: proposta di regolamento che istituisce il programma Erasmus+ per il periodo 2028–2034 [COM(2025) 549], che sostituisce Erasmus e Corpo europeo di solidarietà;
- Infrastrutture europee: proposta di regolamento che istituisce il Meccanismo per collegare l’Europa per il periodo 2028–2034 [COM(2025) 547];
- Emergenze e protezione civile: proposta di regolamento che istituisce il Meccanismo unionale di protezione civile e il sostegno dell’Unione alla preparazione e risposta alle emergenze sanitarie [COM(2025) 548];
- Mercato interno: proposta per il nuovo Programma per il mercato unico e la dogana, destinato a sostenere le misure per rimuovere gli ostacoli transfrontalieri e favorire la cooperazione amministrativa tra Stati membri [COM(2025) 590]
- Giustizia: proposta di regolamento che istituisce il programma Giustizia per il periodo 2028-2034 [COM(2025) 463]
- Sicurezza nucleare: proposta di regolamento che istituisce lo strumento per la cooperazione in materia di sicurezza nucleare e la disattivazione per il periodo 2028-2034 [COM(2025) 598].
Le principali dotazioni proposte dalla Commissione europea per questi programmi settoriali della Rubrica 2, che si aggiungono allo stanziamento per l’ECF, sono le seguenti:
- Orizzonte Europa: 175,0 miliardi di euro
- Ricerca e formazione Euratom: 9,7 miliardi di euro
- AgoraEU: 8,5 miliardi di euro
- Erasmus+: 40,8 miliardi di euro
- Meccanismo per collegare l’Europa: 81,4 miliardi di euro
- Meccanismo unionale di protezione civile: 10,6 miliardi di euro
- Programma per il mercato unico e la dogana: 6,2 miliardi di euro
- Giustizia: 798 milioni di euro;
- Sicurezza nucleare: 966 miliardi di euro.
🟨 Rubrica 3 – Europa globale
La Rubrica 3 è dedicata all’azione esterna dell’Unione europea, che viene razionalizzata e riorganizzata in un quadro giuridico unitario.
La base di questa azione sarà costituita da uno stanziamento di 200 miliardi di euro, a prezzi correnti, a favore dello strumento Europa globale.
Elemento cardine è la proposta di regolamento che istituisce “Europa globale” [COM(2025) 551], che unifica in un’unica struttura i 7 attuali strumenti di finanziamento dell’azione esterna, compresi l’aiuto allo sviluppo (con una riserva di 25 miliardi di euro), l’assistenza umanitaria e gli strumenti di vicinato, cooperazione e partenariato internazionale.
L’obiettivo è dotare l’Unione di una base giuridica unica, coerente e flessibile per intervenire a livello globale, rafforzare i partenariati strategici e rispondere in modo più efficace a crisi internazionali, emergenze umanitarie e sfide geopolitiche.
Restano autonomi, per ragioni giuridiche, alcuni interventi di assistenza esterna, quali la PESC (3,4 miliardi di euro) e il programma per i PTOM, compresa la Groenlandia (circa 1 miliardo di euro.
Un’agenda per il futuro
Il pacchetto QFP 2028–2034 segna un passaggio cruciale nella storia della finanza pubblica europea.
Per la prima volta, il bilancio pluriennale dell’Unione viene costruito attorno a una logica di programmazione orientata ai risultati (results-based programming), basata su strumenti finanziari unificati, coerenti e strategicamente finalizzati all’impatto.
Si delinea, così, un bilancio europeo più moderno, leggibile e capace di sostenere le priorità politiche comuni.
Tuttavia – come la stessa Commissione europea ha evidenziato – ci troviamo ancora nella fase della proposta legislativa. Ogni testo dovrà ora essere esaminato, discusso, emendato e approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, nel quadro di un processo negoziale articolato e politicamente rilevante.
Il primo appuntamento è programmato per il Consiglio europeo del 18-19 dicembre 2025 quando la Presidenza di turno danese presenterà una prima bozza di schema negoziale (draft negotiating box) per guidare i negoziati successivi.
Una guida alla lettura e un punto di partenza
Con questo secondo contributo, Fare l’Europa prosegue la serie di analisi dedicate al nuovo Quadro Finanziario Pluriennale, proponendo una panoramica ragionata e sistematica del pacchetto legislativo pubblicato il 16 luglio e completato il 3 settembre 2025.
L’obiettivo è facilitare l’orientamento tra i numerosi atti ufficiali, fornendo una base documentata per successive esplorazioni tematiche.
La presente ricognizione non entra nel merito dei singoli provvedimenti, che saranno oggetto di approfondimenti specifici nei prossimi articoli dell’Osservatorio. Essa costituisce piuttosto una mappa di riferimento ordinata e aggiornata, utile a costruire letture specialistiche e percorsi di analisi nei mesi a venire.
Per accedere all’elenco completo degli atti, consultare i documenti ufficiali, seguirne l’evoluzione negoziale e monitorarne lo stato di avanzamento, è disponibile la sezione dedicata del blog: Speciale QFP 28–34 articolata nelle seguenti pagine:
- Il QFP, che spiega che cosa è questo strumento e come si collega al bilancio annuale dell’UE e alle risorse proprie;
- Analisi, che contiene i miei articoli di approfondimento via via pubblicati e programmati;
- Timeline, pagina da cui è possibile seguire l’iter legislativo dell’intero pacchetto;
- Atti, una articolata in più pagine tematiche (comunicazione politica, atti orizzontali, atti delle rubriche del QFP: Rubrica 1 su coesione a agricoltura, della Rubrica 2 sulla competitività e della Rubrica 3 sull’azione esterna).
Infine, anticipo che il prossimo articolo, il terzo della serie, sarà dedicato al una approfondita analisi delle novità del QFP 2028-2034 rispetto alle programmazioni precedenti e alle implicazioni per chi lavora con i fondi e i programmi europei o ne beneficia.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Tutti i documenti ufficiali citati in questo articolo sono disponibili nella sezione Speciale QFP 2028–2034.
Aggiornamenti successivi e articoli collegati
Gli articoli della serie speciale dedicata al Quadro finanziario pluriennale 2028–2034, con i relativi link, sono disponibili nella pagina del blog “Analisi“.
