Fare l'Europa

Capire le regole, progettare il futuro

Idea

Perché Fare l’Europa

Quando ho iniziato a impegnarmi per l’ideale di un’Europa libera, unita e solidale, le Comunità europee stavano chiudendo la loro parabola storica.
Stava nascendo l’Unione europea: un progetto più ambizioso, capace di aprire uno spazio politico, giuridico, economico, sociale, ambientale e culturale in cui cittadini, istituzioni e imprese potessero cooperare a ogni livello.

L’Unione europea è la più avanzata – e in molti sensi la più audace – esperienza di integrazione tra popoli e Stati sovrani che la storia del continente abbia conosciuto.
Non si fonda sulla forza, ma sulla scelta consapevole di superare divisioni secolari e conflitti attraverso il diritto, il dialogo e la costruzione di un destino comune.

Un’Unione europea in continua evoluzione

L’integrazione europea non è un percorso lineare né concluso: è un processo in continua trasformazione, alla ricerca di un equilibrio tra culture, sensibilità e interessi diversi.
Proprio questa diversità rappresenta la vera ricchezza del nostro essere europei.

Unita nella diversità: questo motto esprime lo spirito del progetto e il suo valore duraturo.

La missione del blog Fare l’Europa

Il blog nasce il 24 marzo 2014 per raccontare l’evoluzione dell’Unione europea:

  • ne osserva criticamente gli sviluppi;
  • ne interpreta le dinamiche;
  • ne discute prospettive e scenari futuri.

Con una convinzione di fondo: molta strada resta ancora da percorrere per costruire un’Unione europea più forte, più democratica e più vicina ai suoi cittadini.

Un archivio che è insieme memoria e bussola: memoria delle trasformazioni vissute e bussola per comprendere le sfide che attendono l’Europa.

Nomen Omen

Il titolo di questo blog, Fare l’Europa, è ispirato a un’espressione che ho scelto di prendere a prestito da Alberto Savinio (1891–1952), scrittore, intellettuale e artista tra i più originali del Novecento europeo.

Savinio utilizzò questa locuzione in un articolo scritto all’indomani della liberazione dell’Italia dal fascismo, tra il 22 luglio 1943 e la fine del 1944.
Quel testo, denso di visione e di inquietudine civile, è oggi raccolto nel volume Sorte dell’Europa, edito da Adelphi.

Copertina del volume di Alberto Savinio, Sorte dell'Europa, Adelphi

La forza evocativa di Fare l’Europa è tale da aver ispirato anche una collana editoriale di respiro europeo, diretta dallo storico Jacques Le Goff, pubblicata simultaneamente da cinque editori europei (in Italia, da Laterza) a partire dal 1993, alla vigilia dell’entrata in vigore del Trattato di Maastricht.

Un titolo come impegno

Scegliere questo titolo significa, per me, richiamare una tensione etica e progettuale: l’Europa non è un dato acquisito, ma un processo da realizzare, un’architettura ancora in costruzione.

Fare l’Europa, oggi come allora, è un’azione culturale e politica, quotidiana e collettiva.