Il 29 maggio 2018 la Commissione europea aveva proposto un regolamento relativo a un meccanismo per eliminare gli ostacoli giuridici e amministrativi nelle quaranta zone di confine tra gli Stati dell’Unione europea, in cui vivono 150 milioni di persone, cioè il 30% della popolazione europea [proposta denominata “ECBM”, di cui al doc. COM(2018) 373]: come avevo scritto in un articolo del blog dedicato a tale proposta, e al quale rinvio per le informazioni di contesto, la motivazione di tale iniziativa consisteva nel fatto che la Commissione riteneva, alla luce dei dati economici di tali zone di confine, che presentano tassi di sviluppo economico inferiori rispetto alle altre aree geografiche europee, non fossero più sufficienti gli aiuti economici forniti dai programmi europei Interreg e che, quindi, gli ostacoli alla crescita in tali aree non potessero essere rimossi solo mediante finanziamenti e investimenti.

Alla vigilia della programmazione 2014-2020, in altri termini, la Commissione riteneva che nuovi programmi di finanziamento Interreg non avrebbero avuto gli effetti positivi auspicati se non saranno rafforzati i meccanismi giuridici e amministrativi di cooperazione transfrontaliera e, a tal fine, proponeva due nuovi strumenti giuridici.

Tuttavia, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea non avevano raggiunto un accordo sul fascicolo.

Quindi, nel settembre 2023, il Parlamento ha approvato una risoluzione di iniziativa legislativa, contenente raccomandazioni alla Commissione per superare la situazione di stallo sulla proposta relativa all’ECBM.

Ora la Commissione europea ha presentato ai due co-legislatori una nuova proposta di regolamento, che sostituisce la precedente: si tratta del “regolamento sulla facilitazione delle soluzioni transfrontaliere“, finalizzato ad aiutare gli Stati membri ad eliminare gli ostacoli che incidono sulla vita quotidiana dei cittadini delle regioni transfrontaliere europee.

Con questa nuova proposta, la Commissione modifica la sua proposta del 2018, tenendo conto delle preoccupazioni e delle raccomandazioni formulate dai due co-legislatori, ma mantenendo l’obiettivo originario di eliminare gli ostacoli che incidono pesantemente sulla vita delle comunità transfrontaliere, anche sulla base della valutazione, compiuta nel 2021, delle dieci azioni previste dal Piano di azione, presentato nel 2017 e dedicato alla crescita e alla coesione regioni di confine dell’Unione.

Secondo la Commissione, infatti, affrontare tali ostacoli migliorerebbe notevolmente il funzionamento del mercato unico dell’Unione europea. Inoltre, secondo uno studio finanziato dalla Commissione, eliminando il 20% degli attuali ostacoli giuridici e amministrativi si potrebbe aumentare il PIL del 2% nelle regioni transfrontaliere e si potrebbero creare oltre un milione di posti di lavoro.

Con la nuova iniziativa legislativa, la Commissione propone che gli Stati membri istituiscano punti di coordinamento transfrontaliero, un nuovo servizio che valuterà le richieste presentate dai soggetti frontalieri interessati in merito a potenziali ostacoli e fungerà da collegamento tra detti soggetti e le autorità nazionali. Il regolamento garantisce che, dopo la valutazione di ciascuna richiesta, i soggetti interessati ricevano una risposta e informazioni in merito al suo futuro trattamento.

Se effettivamente esiste un ostacolo e non esiste un accordo di cooperazione bilaterale o internazionale, di cui si possa usufruire per attuare una soluzione, gli Stati membri possono applicare lo strumento di facilitazione transfrontaliera, una procedura standard su base volontaria concepita per eliminare gli ostacoli amministrativi e giuridici nelle regioni transfrontaliere.

In pratica, ad ogni richiesta dovrà essere fornita una risposta, mentre la decisione in merito all’eventuale eliminazione dell’ostacolo rimarrà prerogativa delle autorità nazionali competenti.

Il regolamento propone, infine, di istituire una rete di punti di coordinamento transfrontaliero insieme alla Commissione, al fine di creare un forum per lo scambio delle migliori pratiche e la condivisione delle conoscenze

 

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Aggiornamenti successivi e articoli collegati

Per approfondire o seguire l’evoluzione della cooperazione territoriale europea si possono consultare i seguenti articoli collegati pubblicati su Fare l’Europa:

14 novembre 2025 – QFP 2028–2034 | INTERREG: il futuro della cooperazione UE
28 settembre 2018 –
Programmazione UE 2021-2027: il futuro della cooperazione nelle regioni di confine