Sono trascorsi poco più di 1.000 giorni dall’approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) “Italia Domani” da parte dell’Unione europea, avvenuta il 13 luglio 2021.
In questo periodo, il Governo italiano ha attivato 460 procedure per attuare le riforme e gli investimenti previsti dal Piano; ha impegnato circa il 68% delle risorse assegnate all’Italia dal Il regolamento del Recovery and Resilience Facility. Prima parte: natura e obiettivi (RRF – Recovery and Resilience Facility); ha individuato 19.848 Soggetti attuatori e finanziato 245.302 progetti.
Sono i dati di sintesi che emergono dall’analisi dei 19 dataset appena pubblicati nella sezione Catalogo Open Data del portale Internet “Italia Domani”, unica fonte ufficiale sul PNRR.
Sono stati estratti il 15 marzo 2024 dalla piattaforma informatica ReGiS, lo strumento unico di monitoraggio, rendicontazione e controllo delle Misure e dei progetti finanziati dal PNRR. La piattaforma – che si basa sul software di gestione aziendale SAP – è alimentata dalle 24 Amministrazioni centrali titolari di Misure del Piano, responsabili dell’attuazione delle riforme e degli investimenti, e dai circa ventimila Soggetti attuatori, pubblici e privati, responsabili dell’attuazione dei progetti finanziati dal PNRR (coincidono con i titolari dei CUP – Codici unici di progetto e non vanno confusi né con i soggetti realizzatori, né con i beneficiari dei contributi).
Si tratta degli ultimi dati disponibili e, nel contempo, dei primi dati successivi alla revisione del Piano, approvata dal Consiglio dell’Unione europea (ECOFIN) l’8 dicembre 2023: sono, quindi, più aggiornati rispetto a quelli utilizzati sia dalla Commissione europea nella valutazione intermedia indipendente sul RRF, pubblicata il 21 febbraio scorso [doc. COM(2024) 82], sia dallo stesso Governo italiano nella Quarta relazione sullo stato di attuazione del PNRR, presentata al Parlamento il giorno dopo.
Pertanto, non comprendono i progetti delle Misure non più finanziate con le risorse del RRF ed esclusi dal PNRR.
Da oggi, mancano esattamente 865 giorni per arrivare al 31 agosto 2026, termine ultimo, stabilito dal regolamento dell’Unione europea che istituisce il RRF, per completare le riforme e gli investimenti e conseguire i traguardi (Milestone) e gli obiettivi (Target) del PNRR “Italia Domani”.
Il 12 aprile scorso il Consiglio dell’Unione europea (ECOFIN), in un comunicato ufficiale, ha sottolineato che “il rapido completamento degli investimenti e delle riforme entro agosto 2026 rimane fondamentale per raggiungere la piena attuazione dello strumento”, che, come ho evidenziato in precedenti articoli del blog, ha natura di strumento straordinario e temporaneo, legato alla ripresa dalla crisi economica e sociale innescata dalla pandemia da Covid-19.
In questo articolo fornirò una lettura dei principali dataset pubblicati nel Catalogo Open Data del PNRR, attraverso una panoramica generale sullo stato di attuazione del Piano e una prima analisi della distribuzione territoriale dei progetti e delle risorse europee del RRF sin qui impegnate.
Infatti, sulla base dei dati pubblicati, ho potuto elaborare tre tabelle di sintesi, che mi sembrano significative per comprendere e valutare i lavori in corso, a metà del periodo di attuazione del Piano, nonché un’ulteriore tabella con un caso concreto di analisi dei progetti e dei finanziamenti del PNRR in una provincia e in un comune italiani.
Le procedure di individuazione dei Soggetti attuatori e dei progetti
La prima tabella riguarda le cosiddette procedure di attivazione (in sigla: PRATT) delle 66 riforme e dei 150 investimenti del PNRR “Italia Domani”: si tratta di atti, o altre iniziative amministrative, adottati dalle Amministrazioni centrali titolari di Misure del Piano per individuare i progetti da finanziare e i relativi Soggetti attuatori.
I dati contenuti nel dataset “Procedure di Attivazione del PNRR” riportano l’adozione di 460 PRATT, attraverso le quali è stato attivato un importo di 172,4 miliardi di euro e sono stati individuati 258.675 interventi.
La quota parte delle PRATT andata a buon fine e, quindi, impegnata a seguito della stipula delle convenzioni con i Soggetti attuatori, è di 154,9 miliardi di euro, pari a circa il 90% dell’importo attivato (per “impegni di spesa”, i dataset intendono gli impegni ai sensi dell’articolo 183 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”).
Il contributo europeo del RRF (che in ReGiS è denominato “Costo ammesso“ e nei dataset “Finanziamento PNRR“) è di 131,6 miliardi di euro, pari a circa l’85% degli impegni di spesa delle PRATT: il rimanente 15% consiste in altri finanziamenti pubblici (nazionali, regionali e locali) e privati.

Come si può notare dalla tabella, il 40% dei progetti, relativi al 25% degli impegni di spesa e al 27% del contributo RRF, è stato selezionato mediante 184 procedure competitive: 93 bandi; 67 procedure a evidenza pubblica e 24 manifestazioni di interesse.
Invece, il 60% dei progetti, relativo al 75% degli impegni di spesa e al 73% del contributo RRF, è stato individuato attraverso 276 atti discrezionali delle Amministrazioni centrali titolari: 88 individuazioni dirette dei progetti e dei Soggetti attuatori; 158 atti amministrativi e legislativi, quali circolari, decreti, leggi di settore; 30 procedure negoziali.
In proposito, sono necessarie due precisazioni.
Innanzitutto, gli atti discrezionali attraverso i quali sono stati individuati i progetti e i Soggetti attuatori riguardano, in prevalenza, accordi tra pubbliche amministrazioni o con soggetti gestori di fondi (BEI, SIMEST, CDP, ecc.) per l’attuazione di alcune Misure del PNRR, e solo in alcuni limitati casi il finanziamento diretto di progetti (a esempio, una serie di interventi relativi a infrastrutture culturali pubbliche, quali musei e/o teatri).
In secondo luogo, nel PNRR “Italia Domani” risultano ancora presenti, dopo l’ultima modifica del Piano, 26.166 “progetti in essere”, per un costo totale di 47,7 miliardi di euro e un contributo RRF di 27,2 miliardi di euro: si tratta di interventi che risultavano già selezionati e iniziati prima della data di approvazione del PNRR (13 luglio 2021), inseriti nel Piano poiché il regolamento UE del RRF considera ammissibili le Misure avviate dal 1° febbraio 2020 (la data rappresenta l’inizio della pandemia da Covid-19), purché rispondano ai requisiti del regolamento stesso.
I progetti e gli impegni di spesa del RRF al 15 marzo 2024
La seconda tabella, che ho elaborato a partire dal dataset “Universo ReGiS – Progetti”, entra nel merito del numero dei progetti selezionati, dei relativi costi e del contributo RRF impegnato, sempre all’ultima data di estrazione dei dati da ReGiS.
Il dataset comprende 245.302 progetti (corrispondenti ad altrettanti CUP), articolati in 258.601 interventi, poiché, in taluni casi, i progetti prevedono diverse sotto-attività.
Il dato relativo al numero di interventi differisce lievemente dall’analogo dato riportato dal dataset “Procedure di Attivazione del PNRR”: tuttavia, poiché il totale della spesa impegnata e dei contributi RRF concessi sono identici nei due dataset, tale differenza (74 interventi) può essere dovuta al conteggio delle convenzioni con alcuni Soggetti attuatori, quali Regioni e altri enti, relative alla attuazione di bandi a livello regionale e/o settoriale.
Ciò precisato, tutti i CUP risultano “Attivi”, a eccezione di 5.420 progetti che hanno il CUP allo stato di “Chiuso”: significa che sono stati completati e che i pagamenti relativi alla loro realizzazione sono stati effettuati.
I progetti “chiusi” corrispondono a una spesa complessiva di € 233,2 milioni e a un contributo RRF erogato di € 153,8 milioni.
Questo dato, tuttavia, non rappresenta l’andamento complessivo della spesa delle risorse del PNRR “Italia Domani”, perché considera solo i progetti chiusi e non gli stati di avanzamento parziali.
I dati sulla spesa effettiva delle risorse del RRF non sono ancora disponibili.
In proposito, il Governo, nel Capitolo 6 della citata Quarta relazione sullo stato di attuazione del PNRR, ha dichiarato che, alla data del 31 dicembre 2023, le spese sostenute dall’Italia risulterebbero pari a circa 45,6 miliardi di euro: il dato, al quale concorrono soprattutto i “progetti in essere”, è stato comunicato alla Commissione europea, che lo ha utilizzato nella relazione intermedia, ma si riferisce al Piano ante-revisione e, quindi, considera anche le spese relative alle misure eliminate dal Piano, pari a circa 2,6 miliardi di euro. Quindi, dopo i primi 1.000 giorni di attuazione, la spesa effettiva delle risorse del RRF assegnate all’Italia, a seguito della modifica del Piano, risulta di circa 43 miliardi di euro sui 194,3 miliardi di euro del RRF, pari al 22,1%.
Tra gli altri dati, il dataset riporta anche l’elenco nominativo dei Soggetti attuatori dei progetti e degli interventi: risultano 19.848 titolari di CUP, univocamente individuabili attraverso il loro codice fiscale. Con riferimento a tale dato, è da considerare che alcuni Soggetti attuatori gestiscono migliaia di progetti: si pensi, a esempio, ai Ministeri titolari di regimi di aiuto alle imprese.
La tabella seguente, per ciascuna Missione e Componente del PNRR “Italia Domani” – compresa la nuova Missione 7 “RePowerEU”, che però deve essere ancora attivata -, evidenzia, innanzitutto, gli importi “Impegnati”, rispetto all’importo del RFF assegnato all’Italia, dopo la modifica del Piano, che, nel complesso, come ho anticipato, è di circa il 68% (131,6 miliardi di euro su 194,3).
In secondo luogo, sempre per ciascuna Missione e Componente, indica il numero di “interventi” (il dataset, infatti, ripartisce le risorse dei progetti per ogni singola sotto-attività) e il relativo “Costo totale” (nel dataset è denominato “Finanziamento totale“, nozione che comprende tutte le tipologie di fonti di finanziamento di un intervento, sia pubbliche che private).

La distribuzione territoriale dei progetti e dei contributi del RRF a livello regionale
Infine, la terza tabella, che ho potuto elaborare incrociando i dati contenuti nei due dataset “Universo ReGiS – Progetti” e “Universo ReGiS – Localizzazione del PNRR”, mostra la distribuzione territoriale dei 245.302 “progetti” selezionati e dei 131,6 miliardi di euro di RRF impegnati, sempre alla data del 15 marzo 2024, per ciascuna Missione e Componente del PNRR “Italia Domani”, a livello di regione e di provincia autonoma.
Come si potrà notare, una quota dei progetti (8,7%) e del contributo RRF (8,3%) non è ripartibile territorialmente, neppure a livello regionale: si tratta di progetti a livello nazionale che presentano un impatto non immediatamente misurabile a livello territoriale, come nel caso di alcuni progetti di digitalizzazione, di ricerca, sviluppo e innovazione e alcuni progetti ambientali.
In proposito, preciso che l’operazione di collegamento tra i dati dei due dataset è resa complicata a causa di alcuni disallineamenti tra i due dataset: “Universo ReGiS – Localizzazione del PNRR”, infatti, contiene 300.934 progetti e interventi, poiché nel caso in cui un CUP sia localizzato su più territori – a esempio, una ferrovia o una rete informatica – è riportato tante volte quante sono i luoghi in cui il progetto è realizzato.
In pratica, al termine dell’operazione, vi sono circa 160 milioni di euro (lo 0,1% del totale) che, nell’incertezza circa l’esatta collocazione territoriale, ho assegnato all’Ambito nazionale.

La distribuzione territoriale dei progetti e dei contributi del RRF a livello provincia e comunale: il caso di Padova
I dataset del Catalogo Open Data consentono di conoscere la distribuzione territoriale dei progetti, dei relativi costi e del contributo europeo del RFF, fino al livello comunale: chiunque, quindi, può sapere, con un buon livello di approssimazione, come preciserò tra poco, che cosa sta realizzando il PNRR “Italia Domani” nel proprio territorio, chi lo sta realizzando e con quali risorse.
Tuttavia, l’economia di un articolo del blog non mi consente di dilungarmi su un’analisi per ciascuna delle 110 province e ciascuno dei 7.896 comuni italiani.
A titolo di esercizio, riporto alcuni dati, che ho ricavato dai dataset utilizzati per scrivere questo articolo, relativi al territorio della mia provincia e al mio comune, Padova: i progetti, pubblici e privati, finanziati e gli importi del RRF assegnati.
L’esempio consente anche di capire quali sono le problematiche e i limiti nella lettura dei dati pubblicati: a esempio, come si noterà nella tabella seguente, nella Missione 3 relativa alle grandi infrastrutture di trasporto, non compaiono progetti, poiché sono dati che ReGiS rileva solo a livello regionale e/o nazionale. Pertanto, alcune grandi infrastrutture finanziate dal PNRR “Italia Domani” – si pensi all’alta velocità ferroviaria – che pure interessano la mia città, in questa tabella non compaiono.
Lo stesso accade, a cascata, per alcuni progetti di carattere regionale e/o provinciale che interessano tutti i comuni della regione o della provincia e il cui contributo RRF non è ripartito a livello comunale.
Tuttavia, con tali dovute precisazioni, il Catalogo Open Data del PNRR, oltre a fornire la lista dei progetti e degli interventi e dei Soggetti attuatori, consente di aggregarli per avere una visione d’insieme, se non esaustiva e definitiva, almeno indicativa, come dimostra la seguente tabella.

Infine, se un cittadino volesse conoscere i progetti di cui è Soggetto attuatore il suo Comune di residenza?
Il dataset “Universo ReGiS – Progetti”, con un semplice filtro, consente di saperlo.
Per continuare nell’esempio, in base a quanto registrato nella piattaforma ReGiS al 15 marzo 2024, il Comune di Padova, come ente, risulta Soggetto attuatore di 70 interventi ed è destinatario di un contributo RRF di 334,7 milioni di euro: il progetto di dimensioni maggiori è la “LINEA SIR 2 DEL TRAM”, che costa 415,4 milioni di euro e sarà realizzato grazie a un contributo RRF di 238,0 milioni di euro.
Come ho scritto, è possibile condurre un esercizio simile per ogni provincia e comune italiani e per ogni Soggetto attuatore.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
ITALIA DOMANI – Catalogo Open Data
Aggiornamenti successivi e articoli collegati
Per approfondire o seguire l’evoluzione dei temi trattati, si possono consultare i seguenti articoli collegati pubblicati su Fare l’Europa:
25 aprile 2025 – Stato di attuazione del PNRR “Italia Domani”: analisi della VI Relazione semestrale 2025
3 maggio 2024 – La partecipazione delle Università italiane al PNRR Italia Domani al 18 aprile 2024
25 marzo 2020 – Panoramica dei PNRR europei un anno dopo – 2022
3 settembre 2021 – PNRR Italia Domani: il primo semestre di attuazione 2021
