1. Il Semestre europeo 2025: contesto e documenti principali

Il Pacchetto di primavera 2025 segna una tappa decisiva nell’evoluzione del Semestre europeo, rappresentando il primo ciclo completo realizzato nell’ambito del nuovo quadro di governance economica entrato in vigore nell’aprile 2024.

Si tratta del primo ciclo del Semestre europeo realizzato secondo le nuove regole approvate nell’aprile 2024, basate su piani fiscali-strutturali di medio termine (MTP), una sorveglianza potenziata della spesa netta primaria e una maggiore attenzione agli obiettivi comuni dell’UE.

Il pacchetto presentato dalla Commissione europea il 4 giugno scorso si articola in:

  • una comunicazione generale sulle priorità dell’Unione (COM(2025) 200 final),
  • una valutazione dei piani fiscali-strutturali di medio termine (MTP) degli Stati membri,
  • pareri sui documenti programmatici di bilancio per il 2025,
  • raccomandazioni specifiche per Paese,
  • relazioni sugli squilibri macroeconomici.

Nel complesso, la Commissione invita gli Stati membri a proseguire lungo un sentiero di sostenibilità fiscale responsabile, accelerare riforme strutturali, rafforzare gli investimenti pubblici produttivi e affrontare le sfide legate a competitività, decarbonizzazione e transizione digitale.

2. La Comunicazione COM(2025) 200: competitività come bussola strategica

Il documento centrale del pacchetto, la Comunicazione COM(2025) 200 final, delinea l’architettura strategica che guida l’azione dell’UE nei prossimi anni. Essa pone la competitività sostenibile al centro del coordinamento delle politiche economiche, sociali e fiscali, articolando tale concetto attraverso sette direttrici fondamentali:

  1. Innovazione e leadership tecnologica;
  2. Decarbonizzazione e sicurezza energetica;
  3. Semplificazione normativa e riduzione degli oneri amministrativi;
  4. Mercato unico più profondo e integrato;
  5. Finanziamento della competitività (es. Capital Markets Union);
  6. Competenze e qualità del lavoro;
  7. Inclusione sociale e resilienza territoriale.

La Bussola è accompagnata da un set di indicatori comparativi, raccolti in una dashboard che supporterà sia l’elaborazione delle raccomandazioni sia l’allocazione dei fondi UE nel futuro Quadro finanziario pluriennale. Tra gli “abilitatori” misurati figurano: efficienza della pubblica amministrazione, disponibilità di competenze, qualità del sistema giudiziario, livelli di investimento in R&S.

La Bussola per la competitività (Competitiveness Compass), che ho già presentato in questo blog, funge da strumento di riferimento pluriennale, integrando indicatori qualitativi e quantitativi per orientare le politiche nazionali, con un legame sempre più stretto tra Semestre europeo, PNRR, fondi UE e raccomandazioni specifiche.

In parallelo, la Commissione rilancia l’obiettivo di una politica industriale europea fondata su autonomia strategica aperta, transizione verde-digitale e sviluppo di filiere resilienti, promuovendo l’iniziativa “Choose Europe” per attrarre investimenti e rafforzare la presenza dell’UE nelle tecnologie critiche.

3. L’Italia sotto la lente: analisi della situazione e raccomandazioni europee

Nella valutazione per Paese contenuta nel Country Report (SWD(2025) 212 final), la Commissione evidenzia per l’Italia numerose criticità strutturali che ostacolano la piena convergenza dell’Italia:

  • debito pubblico elevato e crescente (135,3% del PIL nel 2024);
  • produttività stagnante e competitività ridotta, anche a causa di bassi investimenti in R&S;
  • occupazione femminile e giovanile tra le più basse in Europa;
  • disparità territoriali persistenti tra Nord e Sud;
  • capacità amministrativa debole, soprattutto a livello locale.

Sul versante positivo, viene riconosciuta la validità del Piano fiscale-strutturale a 7 anni approvato nel 2024, che consente una correzione graduale del disavanzo in cambio di impegni su riforme e investimenti. La Commissione valuta, inoltre, in modo favorevole i progressi del PNRR “Italia Domani”, pur con richiami alla necessità di piena attuazione e coerenza con altri strumenti nazionali e comunitari.

Particolare attenzione è riservata nel Country Report alla politica industriale italiana, ritenuta frammentata e priva di una direzione strategica chiara. La Commissione sottolinea che strumenti come la ZES Unica e il libro verde “Made in Italy 2030” rappresentano un primo passo, ma soffrono di limiti attuativi e di coordinamento settoriale e territoriale.

Le Raccomandazioni specifiche per l’Italia (COM(2025) 212 final)

In base all’articolo 121 TFUE, la Commissione propone al Consiglio tre raccomandazioni chiave per l’Italia:

  1. Consolidare le finanze pubbliche:
    • rispettare la traiettoria del piano MTP,
    • eliminare le misure anti-crisi non più giustificate,
    • destinare i risparmi al consolidamento e alla spesa produttiva.
  2. Affrontare gli squilibri strutturali:
    • rafforzare produttività, innovazione e formazione,
    • promuovere l’occupazione femminile e i servizi per l’infanzia,
    • migliorare il funzionamento della giustizia e della PA,
    • accelerare la transizione energetica.
  3. Attuare pienamente il PNRR:
    • garantire un uso efficace dei fondi UE,
    • coordinare gli strumenti nazionali e regionali,
    • rafforzare la capacità di spesa e progettazione delle amministrazioni.

In particolare, viene richiesto di rafforzare l’istruzione tecnico-professionale, potenziare i sistemi di formazione continua e affrontare i persistenti squilibri nel mercato del lavoro, con attenzione a giovani e donne. La Commissione evidenzia inoltre la necessità di una capacità amministrativa più solida, in particolare per l’attuazione coordinata dei fondi europei.

Si tratta di un’agenda ambiziosa, che richiede un forte impegno politico, tecnico e amministrativo, pena il rischio di disallineamento tra programmazione e attuazione, tra obiettivi dichiarati e risultati effettivi.

4. Conclusioni e prospettive a livello europeo

Il Semestre europeo 2025 testimonia una maturazione dell’approccio dell’Unione al coordinamento economico. Grazie alla riforma del Patto di stabilità e crescita, il nuovo ciclo integra rigore e crescita, disciplina fiscale e riforme strutturali, con un’attenzione crescente a competitività, sostenibilità, equità.

Per l’Italia, la sfida è duplice:

  • da un lato, proseguire nel consolidamento responsabile, evitando derive recessive;
  • dall’altro, cogliere l’occasione per modernizzare il sistema produttivo, rilanciando innovazione, capitale umano e coesione territoriale.

I prossimi mesi saranno decisivi: le raccomandazioni saranno approvate dal Consiglio, mentre la Commissione proseguirà nel monitoraggio attivo del PNRR e dei piani di medio termine. Il successo dell’Italia dipenderà dalla capacità di passare dalla pianificazione all’attuazione, trasformando i vincoli europei in leva per riforme necessarie e durature.

Le raccomandazioni saranno formalmente adottate dal Consiglio dell’UE entro luglio 2025. Spetterà ora agli Stati membri, Italia inclusa, recepirle nei documenti programmatici nazionali – a partire dal Documento programmatico di bilancio per il 2026 – e dimostrare, nei prossimi mesi, la capacità di trasformare impegni formali in riforme operative e misurabili.

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

  • Comunicazione della Commissione europea, Semestre europeo 2025 – Pacchetto di primavera, doc.COM(2025) 200 del 4.6.2025
  • Comunicazione della Commissione europea, Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione, doc. COM (2025) 230 del 4.6.2025
  • Commissione europea, Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio dell’Italia, doc. COM(2025)212 del 4.6.2025
  • DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE, Relazione per paese 2025 – Italia che accompagna il documento Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio dell’Italia, doc.SWD(2025) 212 del 4.6.2025

Aggiornamenti successivi e articoli collegati

Per approfondire o seguire l’evoluzione dei temi trattati, si possono consultare i seguenti articoli collegati pubblicati su Fare l’Europa:
13 giugno 2025 –  Il Semestre europeo 2025 tra nuova governance e competitività: il caso italiano
3 gennaio 2025Riforma governance economica UE: impatti sul bilancio 2025 dell’Italia
15 maggio 2024Riforma governance economica UE 2024: prevenire è meglio che curare
26 novembre 2021La governance economica dell’UE dopo la pandemia da Covid-19: la riforma 2021
21 agosto 2020La buona governance fiscale nell’UE: il piano d’azione 2020-2025 della Commissione
22 maggio 2020Trasformazione digitale e transizione verde: gli orientamenti 2020 di politica economica della Commissione
27 dicembre 2019Sostenibilità competitiva: il nuovo paradigma dell’UE per la crescita e l’occupazione
30 agosto 2019Il coordinamento tra il semestre europeo e la politica di coesione 2021-2027
9 giugno 2014Le raccomandazioni di politica economica per l’Italia 2014-2015: 2. le 38 cose da fare nel 2014-2015
6 giugno 2014Le raccomandazioni di politica economica per l’Italia 2014-2015: 1. l’analisi della situazione economica