🇪🇺 Punti chiave
- La Commissione europea ha lanciato il “Patto per gli Oceani” con 1 miliardo € per ambiente e governance globale.
- Base giuridica: UNCLOS + competenze UE (pesca, ambiente, ricerca) e Stati membri (acque territoriali, ZEE).
- Quattro principi guida: legame oceani-clima, biodiversità, economia blu sostenibile, ruolo UE internazionale.
- Sei priorità: salute degli oceani, economia blu competitiva, sostegno a comunità costiere, sicurezza marittima, ricerca e osservazione, diplomazia oceanica.
- Obiettivi concreti: -50% plastica/nutrienti, nuove aree marine protette, tecnologie marittime a basse emissioni.
- Iniziative innovative: droni marittimi UE, ricambio generazionale nel settore blu, osservazione oceanica.
- Sfida principale: trasformare la visione politica in atti vincolanti con il coinvolgimento di Stati, imprese e società civile.
⤷ Puoi leggere l’analisi completa della strategia nell’articolo che segue.
Introduzione
Con un investimento annunciato di 1 miliardo di euro, la Commissione europea ha lanciato il “Patto per gli Oceani” (COM(2025) 281 final): una nuova strategia volta a rafforzare la leadership dell’Unione nella protezione degli ecosistemi marini, nella promozione dell’economia blu sostenibile e nel consolidamento della governance internazionale dell’oceano globale. Presentata durante la Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani del 2025, questa iniziativa ambisce a integrare le politiche esistenti e a proiettare l’UE come attore determinante nella transizione ecologica del pianeta blu.
1. Oceani: competenze e giurisdizione di UE e Stati membri
Nonostante il linguaggio ambizioso del “Patto”, l’UE interviene in un ambito regolato da una pluralità di fonti e attori. Il riferimento giuridico è la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS), ratificata dall’UE e dai suoi Stati membri.
Secondo UNCLOS, le zone marittime si articolano in:
- Mare territoriale (fino a 12 miglia nautiche): sovranità statale piena, con diritto di passaggio inoffensivo.
- Zona economica esclusiva (ZEE) (fino a 200 miglia): diritti sovrani sulle risorse naturali.
- Piattaforma continentale: estensione anche oltre le 200 miglia per lo sfruttamento del sottosuolo.
- Alto mare: al di fuori della giurisdizione statale, regolato da libertà internazionali.
Nel quadro del Trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE):
- l’UE ha competenze esclusive sulla conservazione delle risorse biologiche marine;
- condivide competenze in materia ambientale, energetica, trasporti e ricerca;
- complementa l’azione nazionale in diplomazia, protezione civile e formazione.
Gli Stati membri mantengono la sovranità sulle proprie acque interne e territoriali e diritti sovrani nella ZEE. Tuttavia, l’azione UE si concretizza tramite il diritto derivato (direttive, regolamenti, strategie), la cooperazione internazionale e il coordinamento politico.
2. Perimetro strategico: oltre il mare europeo
Il Patto adotta una visione integrata e globale degli oceani, fondandosi su quattro principi:
- interconnessione tra oceani e clima;
- responsabilità condivisa nella tutela della biodiversità marina;
- promozione dell’economia blu sostenibile;
- rafforzamento della presenza internazionale dell’UE nella governance oceanica.
La Commissione riconosce l’oceano come ecosistema globale, il cui degrado ha effetti diretti sulla sicurezza alimentare, climatica ed economica europea. È in tale ottica che la strategia si articola in sei priorità di intervento, a loro volta articolate in iniziative concrete.
3. Le sei priorità strategiche del Patto per gli Oceani
1. Proteggere e ripristinare la salute degli oceani
- Riduzione dell’inquinamento da plastica e nutrienti del 50% entro cinque anni.
- Creazione di nuove aree marine protette e sviluppo di riserve di carbonio blu.
- Sostegno al ripristino degli habitat costieri degradati.
2. Rafforzare la competitività dell’economia blu sostenibile
- Incentivi a tecnologie marittime a basse emissioni.
- Strategia per il ricambio generazionale nel settore blu.
- Promozione di una visione industriale dell’innovazione marittima.
3. Sostenere le comunità costiere, insulari e le regioni ultraperiferiche
- Adozione di strategie territoriali adattate alle vulnerabilità climatiche.
- Diversificazione economica locale e sviluppo della resilienza.
4. Rafforzare la sicurezza e la difesa marittime
- Collaborazione rafforzata tra guardie costiere.
- Flotta europea di droni marittimi per il monitoraggio ambientale.
- Strategia per la bonifica degli ordigni inesplosi nei mari.
5. Promuovere ricerca, innovazione, competenze e osservazione dell’oceano
- Lancio di un’Iniziativa europea per l’osservazione oceanica.
- Sostegno a partenariati di R&S su tecnologie blu, IA, sensori marini.
6. Rafforzare la diplomazia degli oceani e la governance internazionale
- Lotta globale alla pesca illegale (IUU).
- Sostegno a trattati internazionali su biodiversità e plastiche.
- Promozione di aree marine protette in alto mare.
Conclusioni: un’ambizione da rendere concreta
Il “Patto per gli Oceani” rappresenta una svolta concettuale: da politica settoriale a strategia integrata, fondata sulla cooperazione interistituzionale, la responsabilità multilivello e l’influenza normativa dell’UE a scala globale.
La nuova strategia aggiorna e supera precedenti iniziative, che ho presentato in questo blog, in particolare sulla pianificazione dello spazio marittimo (2014) e sulla blu economy (2021).
Tuttavia, la sua efficacia dipenderà dalla traduzione in atti vincolanti, dal coinvolgimento attivo degli Stati membri, e dall’adesione degli attori economici, scientifici e sociali al nuovo paradigma della sostenibilità blu.
L’Europa ha le risorse, le competenze e la visione per guidare questa transizione. Ma, come ogni patto, anche quello per gli oceani richiede impegni reciproci, responsabilità e capacità di attuazione condivisa.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
- Comunicazione della Commissione europea, Il patto europeo per gli oceani, doc. COM(2025) 281 del 5.6.2025
Aggiornamenti successivi e articoli collegati
Per approfondire o seguire l’evoluzione dei temi trattati, si possono consultare i seguenti articoli collegati pubblicati su Fare l’Europa:
30 agosto 2024 – Regole europee e piani nazionali per il ripristino della natura 2026-2050
15 luglio 2022 – Ripristino ecosistemi UE: riduzione pesticidi chimici nel pacchetto legislativo 2022
5 giugno 2020 – Riportare la natura nella nostra vita: strategia UE per la biodiversità del 2020
5 maggio 2017 – Riconciliare natura, cittadini ed economia: il piano europeo per la biodiversità del 2017
13 ottobre 2015 – La biodiversità è la nostra assicurazione sulla vita: la strategia 2015 dell’UE
