Il principio ignorantia legis non excusat – l’ignoranza della legge non scusa – è uno dei cardini dello Stato di diritto.
Esso presuppone, tuttavia, una condizione essenziale: che il diritto sia accessibile, conoscibile e pubblicamente disponibile a tutti coloro ai quali si applica.
Nell’Unione europea questa condizione assume una rilevanza particolare. Secondo diverse analisi, una quota molto elevata delle norme oggi applicabili alle imprese e alle amministrazioni nazionali ha origine nel diritto dell’Unione: dal diritto societario alla tutela dell’ambiente, dagli appalti pubblici alla concorrenza, dalla disciplina dei prodotti al diritto dei consumatori.
Il diritto dell’Unione europea incide inoltre in modo diretto e crescente sulla vita quotidiana dei cittadini: libertà di circolazione e di stabilimento, tutela dei consumatori, cooperazione giudiziaria in materia civile e familiare, riconoscimento delle decisioni giudiziarie, successioni, obbligazioni alimentari.
In questo contesto, l’accesso al diritto dell’Unione europea non è un tema tecnico, ma una questione democratica centrale, strettamente connessa alla qualità della normazione, alla certezza del diritto e, in ultima analisi, alla legittimità stessa dell’ordinamento europeo.
Il diritto dell’Unione europea come diritto “ordinario”
Il diritto dell’Unione non è un diritto “esterno” o accessorio rispetto agli ordinamenti nazionali.
È un diritto autonomo, dotato di primato e di applicazione diretta, che entra quotidianamente in relazione con il diritto interno degli Stati membri e che deve essere applicato in modo uniforme su tutto il territorio dell’Unione.
Questa caratteristica rende essenziale che cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni siano messi in condizione di:
- individuare le norme europee applicabili;
- comprenderne il contenuto;
- ricostruirne il contesto normativo e giurisprudenziale;
- collegarle correttamente alle norme nazionali di attuazione.
Senza strumenti adeguati di accesso al diritto, il rischio è duplice: da un lato, l’ineffettività delle norme; dall’altro, una percezione del diritto europeo come opaco, distante e incomprensibile.
Accesso al diritto e Stato di diritto europeo
Il principio dello Stato di diritto (rule of law), sancito dall’articolo 2 del Trattato sull’Unione europea, non riguarda solo l’indipendenza dei giudici o il rispetto delle procedure democratiche.
Esso include anche requisiti fondamentali quali:
- la certezza del diritto;
- la prevedibilità delle norme;
- la trasparenza dell’ordinamento giuridico;
- la possibilità per i destinatari delle norme di conoscerle e comprenderle.
In questo senso, l’accesso al diritto è parte integrante della rule of law europea e si intreccia direttamente con il tema, oggi centrale, della semplificazione normativa: un diritto formalmente accessibile ma eccessivamente complesso, frammentato o instabile rischia di essere, di fatto, inaccessibile.
L’impegno delle istituzioni europee sull’accesso al diritto
Consapevole di questa esigenza, il Consiglio dell’Unione europea ha dedicato specifica attenzione al tema dell’accesso al diritto, anche attraverso il lavoro di un gruppo tecnico interistituzionale denominato Legislazione online, composto da rappresentanti degli Stati membri, della Commissione europea, dell’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali, del Segretariato generale del Consiglio e con il contributo della Corte di giustizia dell’Unione europea.
Una relazione dedicata all’accesso al diritto ha ricostruito e sistematizzato gli strumenti oggi disponibili per consentire l’accesso:
- al diritto dell’Unione europea;
- al diritto nazionale di attuazione;
- e, in alcuni casi, anche al diritto comparato.
EUR-Lex: il pilastro dell’accesso al diritto dell’Unione
Il cuore di questo sistema è rappresentato da EUR-Lex, la piattaforma multilingue ufficiale di accesso al diritto dell’Unione europea.
EUR-Lex consente di:
- consultare la Gazzetta ufficiale dell’Unione europea;
- accedere ai trattati, alla legislazione vigente e consolidata;
- seguire l’iter delle procedure legislative;
- consultare atti preparatori, comunicazioni e documenti di lavoro;
- accedere alla giurisprudenza della Corte di giustizia e del Tribunale.
Si tratta di uno strumento essenziale non solo per gli operatori del diritto, ma per chiunque debba orientarsi nel sistema normativo europeo.
La Gazzetta ufficiale elettronica e l’autenticità del diritto
Dal 1° luglio 2013, la Gazzetta ufficiale dell’Unione europea è pubblicata esclusivamente in formato elettronico.
Solo la versione elettronica, disponibile in tutte le lingue ufficiali dell’Unione, è giuridicamente autentica e produce effetti vincolanti.
Questo passaggio ha rafforzato:
- l’accessibilità immediata del diritto;
- la parità di trattamento linguistico;
- la certezza giuridica.
Eurovoc: il linguaggio comune del diritto europeo
Il diritto dell’Unione deve essere interpretato in modo autonomo e uniforme in tutti gli Stati membri.
Per questo motivo, l’Unione ha sviluppato Eurovoc, un thesaurus multilingue che raccoglie i concetti utilizzati in tutti i settori del diritto europeo.
Eurovoc consente di:
- superare le ambiguità linguistiche;
- individuare concetti giuridici equivalenti nelle diverse lingue;
- facilitare ricerche comparative e interdisciplinari.
È uno strumento meno noto, ma fondamentale per garantire coerenza e uniformità interpretativa.
N-Lex: il collegamento con il diritto nazionale
Accanto a EUR-Lex opera N-Lex, il portale che consente di accedere, tramite un’interfaccia unica e multilingue, alle banche dati ufficiali della legislazione nazionale di tutti gli Stati membri.
N-Lex rende possibile:
- consultare il diritto interno;
- collegare le norme nazionali agli atti dell’Unione;
- ricostruire il quadro normativo complessivo applicabile in ciascun Paese.
Questo collegamento è essenziale per comprendere come il diritto dell’Unione venga concretamente attuato negli ordinamenti nazionali.
Conclusioni: accesso al diritto, qualità normativa e cittadinanza europea
L’accesso al diritto dell’Unione europea è una condizione imprescindibile per:
- l’effettività delle norme;
- la tutela dei diritti;
- la credibilità delle istituzioni;
- il rafforzamento della cittadinanza europea.
In un ordinamento multilivello come quello dell’Unione, garantire la conoscibilità del diritto non significa solo moltiplicare le norme o gli strumenti informativi, ma anche migliorare la qualità della legislazione, ridurre la complessità inutile e rendere il diritto comprensibile e prevedibile.
Solo così il principio ignorantia legis non excusat può continuare a essere compatibile con uno Stato di diritto europeo solido, inclusivo e democratico.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
- Le diverse banche dati presentate sono accessibili da EUR-Lex.
- Consiglio dell’Unione europea, Relazione sull’accesso al diritto, del 24 marzo 2015
Aggiornamenti successivi e articoli collegati
Per approfondire o seguire l’evoluzione del tema dell’applicazione del diritto UE e dello Stato di diritto, si possono consultare i seguenti articoli collegati pubblicati su Fare l’Europa:
26 dicembre 2025 – L’Unione europea come amministrazione condivisa
8 dicembre 2025. Carta dei diritti UE: perché è decisiva per l’Europa del 2025
22 novembre 2024 – UE e Parlamenti nazionali: relazione 2023
19 gennaio 2024. Democrazia partecipativa: linee guida 2024 della Commissione europea
11 novembre 2022. Applicazione del diritto UE: vantaggi per cittadini e imprese
8 luglio 2022 – Conferenza 2021 sul futuro dell’Europa: sfera pubblica europea
7 agosto 2020. L’applicazione del diritto dell’Unione europea in Europa e in Italia nel 2020
19 luglio 2019. Piano d’azione 2019 dell’Unione europea per rafforzare lo Stato di diritto
31 agosto 2018. Programmazione UE 2021-2027: prima i valori europei
