La studiosa americana Anu Bradford ha scritto uno dei saggi più importanti e illuminanti sul ruolo e sull’influenza dell’Unione europea nel mondo, di cui utilizzo un paio di paragrafi introduttivi per presentare e descrivere il significato di una recente comunicazione della Commissione europea intitolata: “Il potere dei partenariati commerciali: insieme per una crescita economica verde e giusta”.
Scrive la Bradford nella introduzione al saggio intitolato “Effetto Bruxelles. Come l’Unione europea regola il mondo” (Franco Angeli, 2021):
“La presunta debolezza dell’UE è imputabile a diversi fattori. L’Europa unita non è mai stata una potenza militare, il che l’ha resa inadatta a rispondere alle minacce globali con il potere della forza. La sua potenza economica sta declinando mentre aumenta quella dell’Asia. I persistenti effetti della crisi dell’euro hanno ulteriormente indebolito la fiducia della pubblica opinione nel progetto europeo. L’Unione europea sta oggi affrontando nuove minacce e pressioni provenienti da una Russia più determinata e risoluta, che inaspriscono le sfide di carattere strutturale; l’ascesa del populismo economico e l’euroscetticismo; l’aumentare minaccia del terrorismo; la crisi dei rifugiati e, naturalmente, il voto sulla Brexit del Regno Unito per uscire dall’Unione. La quantità e la gravità di queste crisi potrebbero convincere anche il più fervente sostenitore dell’UE dell’ineluttabilità del suo declino.
Questo libro propone una visione alternativa e opposta del ruolo mondiale dell’Unione europea. Vi si sostiene la tesi che, nonostante tutte le sfide che è chiamata ad affrontare, l’UE rimane una superpotenza autorevole che modella il mondo a sua immagine. La persistente narrazione del declino dell’Unione europea trascura un’importante dimensione del suo potere che le recenti crisi non hanno intaccato: il potere unilaterale dell’UE di regolamentare il mercato globale. Oggi, l’Unione europea vara normative che determinano quali prodotti si possono realizzare e come si governano le imprese, non solo in Europa, ma anche nel resto del mondo. L’UE esercita un potere unilaterale significativo, unico e molto incisivo di trasformazione di mercati globali attraverso la sua capacità di stabilire gli standard delle regole sulla concorrenza, la tutela dell’ambiente, la sicurezza alimentare, la protezione della privacy, o con la regolazione dello “hate speech” sui social media. Pertanto, la tesi di questo libro è che, nonostante le carenze sul piano economico e politico, l’Unione europea è, e probabilmente rimarrà ancora per molto tempo avvenire, uno dei grandi attori dell’economia globale”.
Uno degli strumenti di influenza dell’Unione europea sono gli accordi commerciali bilaterali con i paesi terzi, attraverso i quali essa regola l’accesso al mercato unico europeo e gli scambi: oggi l’Unione dispone della rete di accordi di libero scambio più ampia e profonda di qualsiasi altra potenza mondiale: 46 accordi con 78 partner. Più degli Stati Uniti Più della Cina.
Questi accordi sono porte aperte su nuove opportunità economiche. Ma sono anche piattaforme per costruire relazioni, basate sulla fiducia e su valori condivisi.
Tutti i moderni accordi commerciali dell’Unione europea comprendono capitoli sul commercio e lo sviluppo sostenibile e, pertanto, tali accordi sono il risultato del continuo e costante sforzo dell’Unione finalizzato a far ratificare e a fare attuare in maniera efficace, in tutti i Paesi del mondo, le convenzioni fondamentali dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) sulla tutela dei lavoratori e delle lavoratrici e gli accordi ambientali multilaterali, quali l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e la Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica.
Tali sforzi oggi seguono una prassi stabilita nel 2018 in un documento informale dei servizi della Commissione europea dal titolo: “Feedback e prospettive future per migliorare l’attuazione e l’applicazione dei capitoli sul commercio e lo sviluppo sostenibile negli accordi di libero scambio dell’UE”, un piano d’azione in 15 punti che ha guidato il progressivo miglioramento dell’attuazione e dell’applicazione di tali capitoli degli accordi commerciali e che, come specificato nella comunicazione sul riesame della politica commerciale del febbraio 2021, è stato oggetto di aggiornamento per adattarlo all’evoluzione della situazione.
Tale processo si è concluso con la comunicazione citata all’inizio dell’articolo (The power of trade partnerships) che la Commissione europea ha presentato il 22 giugno scorso e che inaugura un nuovo approccio per rendere gli scambi commerciali dell’Unione europea con le altre aree del mondo più verdi, più equi e più sostenibili.
Nello specifico, la Commissione propone che in futuro nei capitoli sul commercio e lo sviluppo sostenibile (CSS) degli accordi commerciali dell’Unione europea:
- saranno negoziati ad hoc, assieme ai paesi partner, gli obiettivi e le tabelle di marcia con scadenze precise per ottenere risultati più efficaci;
- sarà intensificata l’interazione con i partner commerciali in un processo di cooperazione volto a promuovere il rispetto delle norme internazionali in materia di lavoro e ambiente, anche attraverso l’assistenza tecnica e finanziaria;
- saranno aperti nuovi mercati per l’importazione e l’esportazione di beni e servizi verdi e di materie prime, elementi particolarmente importanti per ridurre la dipendenza nell’attuale clima geopolitico.
- inoltre, tali accordi mireranno a sviluppare una sempre maggiore partecipazione e sostegno per la società civile nei paesi partner dell’Unione europea, soprattutto facilitando la presentazione di denunce per violazioni degli impegni di sostenibilità sociale e ambientale;
- infine, sarà posta una maggiore attenzione all’attuazione e all’applicazione di tali accordi commerciali, compreso l’inserimento, nei nuovi accordi commerciali, di norme volte ad applicare sanzioni commerciali in caso di violazioni materiali dell’accordo di Parigi sul clima e dei principi fondamentali del lavoro dell’OIL.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
- Commissione europea, Il potere dei partenariati commerciali: insieme per una crescita economica verde e giusta, doc. COM(2022) 409 del 22/06/2022
- Commissione europea, Feedback and way forward on improving the implementation and enforcement of Trade and Sustainable Development chapters in EU Free Trade Agreements. Non paper of the Commission services (Feedback e prospettive future per migliorare l’attuazione e l’applicazione dei capitoli sul commercio e lo sviluppo sostenibile negli accordi di libero scambio dell’UE), del 26.02.2018
- Comunicazione della Commissione europea, Riesame della politica commerciale – Una politica commerciale aperta, sostenibile e assertiva, doc. COM(2021) 66 del 18.02.2021
- LSE Consulting, Comparative Analysis of Trade and Sustainable Development (TSD) Provisions for Identification of Best Practices to Support the TSD Review (Studio comparativo indipendente sulle pratiche in materia di commercio e sviluppo sostenibile negli accordi commerciali dei paesi terzi), novembre 2021
Aggiornamenti successivi e articoli collegati
Per approfondire o seguire l’evoluzione dei temi trattati, si possono consultare i seguenti articoli collegati pubblicati su Fare l’Europa:
26 gennaio 2024 – La politica commerciale UE e i nuovi strumenti 2024 di difesa delle imprese europee
1° maggio 2014 – Che cosa è il partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP 2013)?
