Il futuro programma quadro dell’UE offre nuove opportunità per imprese e ricercatori, promuovendo innovazione e sviluppo in Europa.
Con il crescente ruolo dell’Unione Europea nel plasmare il futuro della ricerca e innovazione, le opportunità per le imprese e i ricercatori stanno raggiungendo nuovi livelli di importanza strategica. Il programma Orizzonte Europa ha posto le basi per una cooperazione scientifica di successo, ma è lo sguardo rivolto al futuro, verso il programma quadro successivo al 2027, che ora cattura l’attenzione di coloro che desiderano contribuire al progresso europeo.
Uno studio pubblicato recentemente dal Gruppo di esperti di alto livello, istituito dalla Commissione europea per la valutazione intermedia di Orizzonte Europa e composto da 15 esperti provenienti da tutta Europa, con un’ampia gamma di esperienze e competenze nel campo della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico getta una luce preziosa su quelle che saranno le nuove priorità e i settori di investimento cruciali per il periodo 2028-2034.
Gli esperti hanno lavorato per circa un anno, dal dicembre 2023, raccogliendo prove e conducendo una vasta consultazione con le parti interessate per formulare raccomandazioni concrete alla Commissione sia per rafforzare Orizzonte Europa nel triennio rimanente (2025-2027), sia per fornire input a più lungo termine per il programma quadro successivo.
Quindi, il documento strategico del Gruppo di esperti non solo orienta gli ultimi anni di Orizzonte Europa, ma fornisce indicazioni chiave su come le imprese e i ricercatori possano prepararsi a cogliere le opportunità future.
- Il contesto attuale e l’evoluzione di Orizzonte Europa
Il programma Orizzonte Europa ha rappresentato un punto di svolta nella politica di ricerca e innovazione dell’Unione europea, rafforzando la capacità dell’Europa di affrontare sfide globali attraverso la cooperazione scientifica. Con un budget di circa 95,5 miliardi di euro, Orizzonte Europa ha finanziato progetti di grande impatto in settori strategici come la transizione digitale, la sostenibilità ambientale e la salute.
Tuttavia, lo studio degli esperti segnala che, sebbene l’Europa sia leader in molte aree scientifiche, esiste un rischio crescente che altri attori globali, in particolare Stati Uniti e Cina, possano superare l’Unione in settori tecnologici chiave come l’intelligenza artificiale, la biotecnologia e la transizione verde. Il successo della ricerca europea non può essere dato per scontato, e il futuro dipenderà da quanto velocemente e strategicamente l’Europa saprà rispondere ai cambiamenti globali.
Nell’ultima fase di Orizzonte Europa (2025-2027), si prevede che i finanziamenti si concentreranno su settori con un impatto diretto sulla competitività globale dell’Europa, come:
- tecnologie digitali avanzate e intelligenza artificiale: l’innovazione tecnologica è considerata una leva essenziale per la competitività industriale, e l’Unione europea intende potenziare il sostegno alle imprese che operano in questi ambiti;
- soluzioni per la transizione ecologica: l’Unione mira a guidare la transizione verso un’economia sostenibile, promuovendo progetti che riducono l’impatto ambientale e supportano l’economia circolare;
- innovazione dirompente: l’Unione continuerà a investire in tecnologie emergenti che hanno il potenziale di rivoluzionare i settori industriali. Progetti che riescono a combinare innovazione tecnologica e sostenibilità saranno al centro dell’attenzione e dei finanziamenti.
- Il Programma Quadro 2028-2034: verso una maggiore ambizione
Con l’avvicinarsi della conclusione di Orizzonte Europa, la Commissione europea ha già iniziato a delineare il programma quadro successivo, previsto per il periodo 2028-2034. Questo programma non sarà semplicemente una continuazione del precedente, ma rifletterà un ulteriore salto di ambizione, con un focus su innovazioni di maggiore impatto globale.
Lo studio degli esperti sottolinea che una delle principali priorità dovrebbe essere l’aumento del budget destinato alla ricerca e innovazione: la proposta suggerisce di raddoppiare i fondi disponibili, portandoli a circa 220 miliardi di euro. Questo riflette non solo la necessità di mantenere il passo con le economie rivali, ma anche la consapevolezza che le sfide globali come il cambiamento climatico e le crisi sanitarie richiedono risposte più incisive e innovative.
2.1 Eccellenza competitiva e tecnologica
Una delle aree centrali per il futuro programma quadro sarà il sostegno alla ricerca di eccellenza. Il Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) e il Consiglio Europeo dell’Innovazione (EIC) continueranno a essere gli strumenti principali per finanziare progetti di ricerca pionieristici e tecnologie dirompenti. Questi strumenti si sono già dimostrati altamente efficaci durante Orizzonte Europa, ma le risorse disponibili per essi dovrebbero essere potenziate per migliorare ulteriormente la capacità dell’Europa di produrre ricerca di altissima qualità e di competere a livello globale.
Il Consiglio Europeo dell’Innovazione, in particolare, ha l’obiettivo di colmare il divario tra la ricerca e la commercializzazione, garantendo che le innovazioni tecnologiche possano arrivare rapidamente sul mercato. Per le imprese, questo rappresenta un’opportunità significativa di accedere a finanziamenti che supportano lo sviluppo di tecnologie avanzate con applicazioni industriali.
Secondo il Gruppo di esperti i settori privilegiati della futura programmazione dovrebbero essere:
- tecnologie digitali avanzate: l’intelligenza artificiale, la blockchain, il quantum computing e le infrastrutture digitali dovrebbero essere al centro dei finanziamenti europei;
- scienze della vita e biotecnologie: la pandemia ha sottolineato l’importanza di investire nella ricerca biomedica e sanitaria. Progetti che affrontano malattie complesse, migliorano l’assistenza sanitaria e sviluppano nuove terapie dovrebbero ricevere particolare attenzione;
- tecnologie verdi: la sostenibilità dovrebbe rimanere al centro della ricerca, con un’enfasi su progetti che contribuiscano alla neutralità climatica, all’energia pulita e alla protezione della biodiversità.
2.2 Competitività industriale
Un’altra raccomandazione chiave dello studio riguarda la creazione di un Consiglio per la competitività industriale e la tecnologia. Questo organismo, pensato per facilitare la collaborazione tra imprese e istituti di ricerca, aiuterà a identificare le tecnologie critiche e a guidare gli investimenti in settori strategici. Per le imprese, partecipare a questa rete di collaborazione sarà fondamentale per ottenere finanziamenti e accedere alle più recenti innovazioni tecnologiche.
La competitività industriale dell’Europa dipenderà in larga misura dalla capacità di sviluppare tecnologie autonome in settori chiave come:
- mobilità elettrica e energie rinnovabili: lo sviluppo di nuove tecnologie per la mobilità sostenibile e le energie pulite sarà una priorità. Le aziende che operano in questi settori avranno accesso a finanziamenti per progetti di ricerca e sviluppo che mirano a migliorare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni;
- manifattura avanzata: la digitalizzazione della produzione e l’uso di tecnologie come la stampa 3D, la robotica avanzata e l’Internet delle cose (IoT) saranno incentivate per aumentare la competitività dell’industria europea a livello globale.
2.3 Le sfide sociali: un’Europa più resiliente
Oltre alla competitività economica, il nuovo programma quadro si concentrerà anche sul rafforzamento della resilienza sociale dell’Europa. La pandemia ha dimostrato che l’Europa deve essere pronta a rispondere rapidamente alle crisi, siano esse sanitarie, economiche o ambientali. Di conseguenza, i futuri finanziamenti si concentreranno su progetti che affrontano questioni sociali critiche come:
- cambiamento climatico: la ricerca per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e adattarsi ad esso sarà una priorità assoluta. Questo include progetti che sviluppano tecnologie per la riduzione delle emissioni, la protezione degli ecosistemi e la promozione di economie circolari;
- salute pubblica e benessere mentale: con l’invecchiamento della popolazione europea e l’aumento delle sfide legate alla salute mentale, l’Unione europea si concentrerà su soluzioni innovative per migliorare la qualità della vita. Le tecnologie digitali per la salute, le biotecnologie e le terapie innovative saranno settori di forte investimento;
- equità e inclusione: la ricerca che affronta le disuguaglianze sociali, migliora l’accesso all’istruzione e promuove il benessere collettivo sarà anch’essa fortemente incentivata.
- Come prepararsi per il futuro: strategie per imprese e ricercatori
Per le imprese e i ricercatori che desiderano accedere ai finanziamenti del prossimo programma quadro, sarà fondamentale adottare una strategia proattiva e allineare i propri progetti alle priorità dell’Unione europea.
Dallo studio pubblicato dal Gruppo di esperti di alto livello, infatti, emergono alcuni orientamenti utili per essere pronti a cogliere le opportunità future, gran parte dei quali confermano l’approccio che molte imprese e ricercatori hanno già adottato o, comunque, hanno già ben presente.
Li riassumo per punti:
3.1 Collaborazioni internazionali e intersettoriali
Le collaborazioni internazionali saranno sempre più importanti per ottenere finanziamenti. Progetti che coinvolgono partner di più paesi europei avranno un vantaggio competitivo, in quanto rispondono all’obiettivo dell’Unione di creare un mercato della ricerca integrato e senza frontiere. Inoltre, sarà essenziale cercare partner industriali per garantire che la ricerca possa essere trasferita rapidamente dalla fase di sviluppo a quella di applicazione commerciale.
Le imprese dovrebbero considerare non solo collaborazioni con università e istituti di ricerca, ma anche con altre imprese, incluse quelle di settori complementari. La creazione di ecosistemi di innovazione che comprendono attori pubblici e privati sarà incentivata e potrebbe rappresentare una chiave per il successo.
3.2 Puntare sull’innovazione dirompente
Le innovazioni incrementali saranno sempre valorizzate, ma è l’innovazione dirompente che l’Unione europea intende stimolare maggiormente. Ciò significa che le imprese e i ricercatori devono pensare in modo audace, esplorando nuove tecnologie che possano rivoluzionare i settori industriali. Programmi come l’EIC (European Innovation Council) continueranno a fornire supporto a quelle idee che, seppur rischiose, potrebbero avere un impatto trasformativo.
Un esempio chiave sarà l’investimento nelle tecnologie legate all’intelligenza artificiale, alla blockchain, alla produzione avanzata e alle energie rinnovabili. Il successo dipenderà non solo dall’avere una buona idea, ma dalla capacità di dimostrare che quella tecnologia ha il potenziale di cambiare radicalmente il settore in cui opera.
3.3 Adottare una mentalità orientata all’ecosistema
Il futuro della ricerca e innovazione in Europa sarà caratterizzato da un approccio orientato all’ecosistema, dove i confini tra pubblico e privato saranno sempre più sfumati. Le imprese e i ricercatori devono adottare una visione olistica, comprendendo che per ottenere finanziamenti non basterà essere eccellenti in un singolo campo, ma sarà necessaria una visione integrata che connetta ricerca, tecnologia e applicazioni di mercato.
Le reti e le alleanze con università, centri di ricerca e altre imprese saranno essenziali per creare un impatto più ampio. L’Unione europea premierà i progetti che non solo producono risultati scientifici, ma che sono in grado di generare impatti sociali ed economici tangibili.
- Perché investire in ricerca e innovazione conviene?
L’investimento in ricerca e innovazione non è solo un’opportunità per migliorare la competitività di una singola impresa o istituzione di ricerca. È un contributo essenziale al futuro economico e sociale dell’Europa. Lo studio degli esperti indica chiaramente che, per ogni euro investito nei programmi di ricerca europei, si generano almeno cinque euro di ritorno per la società in termini di benefici economici, creazione di posti di lavoro, sviluppo tecnologico e miglioramento della qualità della vita.
Per le imprese, partecipare a questi programmi significa non solo aumentare la propria competitività, ma anche accedere a nuove tecnologie, risorse e collaborazioni internazionali. Per i ricercatori, significa poter contare su fondi stabili e significativi per realizzare progetti ambiziosi e di frontiera.
Conclusioni: un futuro di opportunità per imprese e ricercatori
In una fase in cui l’Unione europea è impegnata a definire il proprio bilancio e i nuovi programmi di finanziamento successivi all’attuale ciclo di programmazione che si concluderà nel 2027 e tutte le politiche e i programmi sono messi in discussione, ciò che emerge è che si vi è un ambito in cui l’Europa continuerà ad avere un ruolo fondamentale e a investire risorse cospicui, questo sarà quello della ricerca e dell’innovazione e, in ultima analisi, della competitività.
Il futuro della ricerca e innovazione in Europa, quindi, sarà ricco di opportunità per chi è disposto a investire in nuove idee, a collaborare su scala internazionale e a perseguire progetti con impatto sociale ed economico. Il prossimo programma quadro, con il suo budget di sicuro confermato, ma più probabilmente ampliato, e le nuove priorità, fornirà a imprese e ricercatori gli strumenti necessari per affrontare le sfide globali e contribuire alla crescita economica sostenibile dell’Europa.
Prepararsi ora significa essere pronti per il futuro. Le nuove priorità europee non rappresentano solo una possibilità di accesso a finanziamenti, ma una vera e propria piattaforma per costruire il futuro della ricerca, dell’innovazione e dell’economia europee.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
- European Commission: Directorate-General for Research and Innovation, Align, act, accelerate – Research, technology and innovation to boost European competitiveness, Publications Office of the European Union, 2024, https://data.europa.eu/doi/10.2777/9106236
Aggiornamenti successivi e articoli collegati
Per approfondire o seguire l’evoluzione della ricerca europea, si possono consultare i seguenti articoli collegati pubblicati su Fare l’Europa:
20 giugno 2025 – A che punto è la ricerca europea? 5 segnali strategici da non perdere
18 agosto 2023 – Lavorare nel mondo della ricerca in Europa: le nuove iniziative UE del 2023
5 agosto 2022 – L’agenda europea 2022 per l’innovazione
21 gennaio 2022 – Il nuovo patto e la nuova governance 2022 per la ricerca e l’innovazione in Europa
15 marzo 2019 – I progressi nazionali nello spazio europeo della ricerca e dell’innovazione nel 2019
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