Lo spazio europeo della ricerca (SER – in inglese, European Research Area – ERA) è un processo di creazione di un mercato unico europeo senza frontiere, in grado, cioè, di assicurare la libera circolazione dei ricercatori e delle conoscenze prodotte dalle attività di ricerca e innovazione.
Nato nel 2000 e rilanciato nel 2018, come ho avuto modo di scrivere in un precedente articolo, la nuova Agenda politica del SER per il periodo 2022-2024 si articola in quattro aree prioritarie: la creazione di un mercato interno della conoscenza; iniziative per affrontare le sfide della transizione verde e digitale; misure per l’accesso a una ricerca e un’innovazione di eccellenza in tutta Europa; la promozione di investimenti e riforme nei settori della ricerca e dell’innovazione.
Nell’ambito dell’area prioritaria relativa alla promozione delle carriere dei ricercatori, la Commissione europea ha proposto una serie articolata di nuove iniziative mirate a sostenere gli oltre 2 milioni di ricercatori che operano in tutta Europa, attraverso la creazione di opportunità di lavoro stabili e ben retribuite.
L’insieme delle misure comprende:
- una proposta di raccomandazione del Consiglio che istituisce un nuovo quadro europeo per le carriere della ricerca, attraverso, a esempio, una definizione di ricercatore e delle professioni della ricerca e il riconoscimento del loro valore; il miglioramento delle condizioni di assunzione e di lavoro; incentivi e altre azioni di sostegno alla carriera dei ricercatori;
- una nuova Carta dei ricercatori in sostituzione della Carta e del Codice dei ricercatori del 2005, con principi nuovi e riveduti, indirizzati a ricercatori, datori di lavoro, finanziatori e responsabili politici;
- il primo quadro europeo delle competenze per i ricercatori (ResearchComp), che, in linea con la nuova agenda europea delle competenze del 2020, favorirà la mobilità intersettoriale dei ricercatori, favorendo il conferimento ai ricercatori di una serie di competenze trasversali, necessarie per le carriere in tutti i settori della società, compresi il mondo accademico, le imprese e l’industria, la pubblica amministrazione o lo sviluppo di start-up
Interessante, in proposito, è la proposta della Commissione europea relativa alla definizione di “ricercatore”, inteso come il “professionista impegnato nell’elaborazione o nella creazione di nuove conoscenze”.
La proposta di raccomandazione precisa che:
“I ricercatori svolgono attività di ricerca e migliorano o sviluppano concetti, teorie, modelli, tecniche, strumentazioni, software o metodi operativi. I ricercatori possono essere coinvolti, in tutto o in parte, in diversi tipi di attività (ad esempio ricerca di base o applicata, sviluppo sperimentale, utilizzo di apparecchiature di ricerca, gestione di progetti) in tutti i settori dell’economia o della società. I ricercatori individuano nuove possibili attività di ricerca e sviluppo e le pianificano e gestiscono avvalendosi di competenze e conoscenze di alto livello acquisite attraverso l’istruzione e la formazione formali o l’esperienza pratica nello svolgimento delle attività di ricerca.”
Un secondo elemento importante è la definizione, a livello europeo, dei profili professionali nei quali inquadrare tutti i ricercatori, indipendentemente dal loro status e settore di occupazione effettivi:
- R1 – Ricercatore junior (First Stage Researcher): ricercatori che svolgono attività di ricerca sotto supervisione fino al conseguimento di un dottorato di ricerca o a un livello equivalente di competenza ed esperienza;
- R2 – Ricercatore riconosciuto (Recognised Researcher): ricercatori con un dottorato di ricerca o un livello equivalente di competenza ed esperienza che non hanno ancora raggiunto la completa autonomia nello sviluppare la propria ricerca, reperire finanziamenti o dirigere un gruppo di ricerca.
- R3 – Ricercatore confermato (Established Researcher): ricercatori con un dottorato di ricerca o un livello equivalente di competenza ed esperienza che hanno raggiunto una certa autonomia nello sviluppare la propria ricerca, reperire finanziamenti o dirigere un gruppo di ricerca.
- R4 – Ricercatore principale (Leading Researcher): ricercatori con un dottorato di ricerca o un livello equivalente di competenza ed esperienza riconosciuti dai loro pari come leader del proprio settore di ricerca.
La finalità di tali iniziative è duplice: da un lato, incoraggiare i ricercatori all’inizio della carriera e gli altri talenti europei della ricerca a rimanere in Europa, superando le questioni che oggi rendono precarie le loro carriere; dall’altro lato, cercare di fare dell’Europa una destinazione attraente per i talenti internazionali, rafforzando ulteriormente la sua attrattiva sulla scena mondiale.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
- Commissione europea, Proposta di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO su un quadro europeo per attrarre e trattenere i talenti della ricerca, dell’innovazione e dell’imprenditorialità in Europa, doc. COM(2023) 436 del 13 luglio 2023
- Allegati alla proposta di raccomandazione con l’equivalenza dei profili professionali proposti per ciascuno Stato membro dell’Unione europea.
Aggiornamenti successivi e articoli collegati
Per approfondire o seguire l’evoluzione della ricerca europea, si possono consultare i seguenti articoli collegati pubblicati su Fare l’Europa:
20 giugno 2025 – A che punto è la ricerca europea? 5 segnali strategici da non perdere
1° novembre 2024 – Futuro della ricerca e innovazione UE: analisi strategica 2024
5 agosto 2022 – L’agenda europea 2022 per l’innovazione
21 gennaio 2022 – Il nuovo patto e la nuova governance 2022 per la ricerca e l’innovazione in Europa
15 marzo 2019 – I progressi nazionali nello spazio europeo della ricerca e dell’innovazione nel 2019
13 luglio 2018 – Infrastrutture europee di ricerca: approvata la Roadmap ESFRI 2018
15 maggio 2018 – L’agenda europea per la ricerca e l’innovazione del 2018
11 ottobre 2014 – La conoscenza è la valuta della nuova economia: lo spazio europeo della ricerca
