Riconciliare natura, cittadini ed economia: il nuovo piano europeo per la biodiversità
5 Maggio 2017 di Mauro Varotto
Attraverso due direttive europee – la direttiva “Habitat” del 1992 e la direttiva “Uccelli” del 2009 – l’Unione europea ha creato la più ampia rete mondiale di zone protette, che occupa il 18% della superficie terrestre e il 6% di quella marina dell’Europa, ed è ricca di biodiversità, poiché assicura la conservazione di circa 1.500 specie animali e vegetali e circa 200 tipi di habitat rari.
Questa rete si chiama “Natura 2000” ed ha la particolarità di unire la tutela della natura ad un uso del suolo e ad attività economica che siano sostenibili per le specie e gli habitat protetti.
Spetta ai singoli Stati membri e alle Regioni, nell’ambito delle due direttive europee citate, designare le aree protette, elaborare e attuare i relativi piani di conservazione:
I costi di attuazione della rete “Natura 2000” sono stati stimati a 5,8 miliardi di euro l’anno, mentre i benefici annui che ne derivano sono stimati tra i 200 e i 300 miliardi di euro l’anno: per questo motivo, l’Unione europea sostiene gli Stati membri e le Regioni anche finanziariamente non solo attraverso i Fondi strutturali e di investimento europei, ma anche attraverso un grande programma per l’ambiente e il clima, denominato “LIFE”, che stanzia circa 500 milioni di euro l’anno, di cui almeno la metà per le aree “Natura 2000”.
Inoltre, sempre l’Unione europea, vigila costantemente sullo stato di conservazione delle aree e delle specie protette, formulando periodicamente dei piani di azione che consentano una migliore attuazione delle direttive europee per un adeguato mantenimento della biodiversità nell’intera Europa.
Il nuovo “Un piano d’azione per la natura, i cittadini e l’economia”, adottato dalla Commissione europea il 27 aprile 2017, è un piano d’azione complessivo che si prefigge di migliorare rapidamente l’attuazione pratica delle direttive sulla tutela della natura e accelerare il progresso verso l’obiettivo della strategia Europa 2020 di arrestare e invertire la perdita di biodiversità e il degrado dei servizi ecosistemici, anche per quanto riguarda la resilienza ai cambiamenti climatici e la loro mitigazione, nel solco tracciato dalla “Strategia dell’UE sulla biodiversità fino al 2020”, che ho presentato in un precedente articolo.
Per riconciliare natura, cittadini ed economia, costruendo ponti tra di essi, il piano d’azione copre quattro settori prioritari e prevede 15 azioni concrete che saranno lanciate già nel corso del 2017:
- Priorità A: migliorare gli orientamenti e le conoscenze e assicurare una maggiore coerenza rispetto ai più ampi obiettivi socioeconomici: sono previste tre azioni per accrescere la consapevolezza del contributo degli ecosistemi sani al benessere e allo sviluppo economico;
- Priorità B: favorire la titolarità politica e rafforzare la conformità: sono previste 4 azioni per supportare gli Stati membri nell’attuazione delle due direttive europee sulla tutela della biodiversità, sostenendo la elaborazione e realizzazione di piani d’azione, nazionali e regionali, per le specie e gli habitat;
- Priorità C: rafforzare gli investimenti nella rete Natura 2000 e migliorare le sinergie con gli strumenti di finanziamento dell’UE: il piano indica cinque azioni per mitigare il preoccupante impatto delle attività agricole sulle specie e gli habitat protetto, integrando in maniera più efficace la rete Natura 2000 e la biodiversità nell’ambito delle regole della politica agricola comune (PAC).
- Priorità D: migliorare la comunicazione e la sensibilizzazione, e il coinvolgimento di cittadini, portatori d’interesse e comunità: attraverso tre azioni mirate, il piano mira a rafforzare il coinvolgimento di cittadini, portatori d’interesse, autorità e comunità locali, anche mobilitando il corpo europeo di solidarietà, al fine di incentivare i giovani a impegnarsi in prima persona nella conservazione della natura, acquisendo, nel contempo, competenze preziose per la loro vita professionale.
Il nuovo piano d’azione per la biodiversità sarà presentato un una conferenza europea che si terrà a Bruxelles il prossimo 6 giugno 2017.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Comunicazione della Commissione europea, Un piano d’azione per la natura, i cittadini e l’economia, doc. COM(2017) 198 del 27 aprile 2017