Che cosa ci aspetta dopo l’euro? Le riflessioni della Commissione europea sul futuro dell’unione economica e monetaria

2 giugno 2017 di Mauro Varotto

Per stimolare tutti i cittadini, le istituzioni locali e nazionali ad esprimere il proprio parere sul futuro dell’Unione europea, la Commissione europea nel “Libro bianco sul futuro dell’Europa” del 1° marzo scorso aveva annunciato la pubblicazione di una serie di cinque documenti di riflessione che illustrano le principali sfide e opportunità per l’Europa nei prossimi dieci anni, sui seguenti temi:

  • sviluppo della dimensione sociale dell’Europa;
  • gestione della globalizzazione;
  • approfondimento dell’Unione economica e monetaria, sulla base della relazione dei cinque presidenti del giugno 2015;
  • futuro della difesa europea;
  • futuro delle finanze dell’UE.

Dopo il documento sull’Europa sociale e sulle conseguenze della globalizzazione, presentati in questo blog nelle scorse settimane, la Commissione ha appena presentato il documento di riflessione sui possibili modi per approfondire l’Unione economica e monetaria dell’Europa, sul solco tracciato, due anni fa, dai presidenti delle cinque Istituzioni dell’Unione europea nel documento intitolato: “Completare L’Unione economica e monetaria dell’Europa” e che ho avuto già modo di illustrare, a partire dal calendario che esso proponeva per realizzare una più stretta unione economica, finanziaria, di bilancio e, infine, politica tra i Paesi della zona euro.

Il tema dell’euro – la moneta unica europea – è complesso.

Sono passati solo 25 anni da quando il trattato di Maastricht ha aperto la strada alla moneta unica europea e solo 15 anni da quando è entrata in circolazione la prima moneta metallica. L’euro è la seconda moneta più utilizzata al mondo, ha portato prezzi stabili ed è entrato a far parte della vita quotidiana di 340 milioni di europei di 19 Stati membri.

Tuttavia, negli ultimi anni, di fronte alla crisi economica e finanziaria, molti lo hanno messo in discussione, anche se la Commissione europea segnala che oggi il sostegno degli europei alla moneta comune è di nuovo al livello più alto dal 2004 (72% dei cittadini della zona euro).

Il documento di riflessione, quindi, intende, da un lato, stimolare il dibattito sull’Unione economica e monetaria e, dall’altro, contribuire a formare una visione comune della sua futura configurazione.

Tenendo conto dei dibattiti in corso negli Stati membri e dei pareri delle Istituzioni europee, il documento illustra le misure concrete che potrebbero essere adottate prima delle elezioni europee del 2019, oltre a definire una serie di opzioni per gli anni successivi, quando l’architettura dell’Unione economica e monetaria dovrebbe essere stata completata.

Per progredire nell’integrazione economica, monetaria e politica dell’Unione europea la Commissione europea ritiene che siano necessarie misure in tre settori chiave.

1) Completare una vera e propria Unione finanziaria

Un sistema finanziario integrato ed efficiente è essenziale per un’Unione economica e monetaria efficace e stabile. Ciò significa, entro il 2025, completare l’Unione bancaria e avanzare nei progressi per la riduzione e la condivisione dei rischi nel settore bancario, con misure per rendere le banche europee ancora più resilienti; realizzare l’Unione dei mercati dei capitali, al fine di fornire opportunità di finanziamento più diversificate e innovative per l’economia reale, anche attraverso i mercati di capitali.

2) Creare un’Unione economica e di bilancio più integrata

La relazione dei cinque presidenti aveva già individuato nella convergenza verso strutture economiche e sociali più resilienti negli Stati membri un elemento essenziale per il successo a lungo termine dell’Unione economica e monetaria. Gli Stati membri potrebbero, quindi, da un lato, rafforzare elementi già esistenti, quali il semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche o il collegamento del sostegno finanziario dal bilancio dell’UE alle riforme strutturali; dall’altro lato, decidere anche di migliorare la capacità di stabilizzazione macroeconomica della zona euro. Il documento illustra varie opzioni in questo ambito.

3) Ancorare la responsabilità democratica e rafforzare le istituzioni della zona euro

Per un’Unione economica e monetaria più forte gli Stati membri devono accettare di condividere maggiormente le responsabilità e le decisioni sulle questioni relative alla zona euro, all’interno di un quadro giuridico comune. Ciò potrebbe essere realizzato attraverso gli esistenti Trattati dell’Unione europea e le sue istituzioni; oppure mediante un approccio intergovernativo; o, infine, come avviene attualmente, con una combinazione di entrambe le possibilità. Una maggiore integrazione politica potrebbe prevedere un ripensamento dell’equilibrio dei poteri tra la Commissione europea e l’Eurogruppo; la creazione di un Ministro del Tesoro della zona euro – con un eventuale bilancio della zona euro – e di un Fondo monetario europeo.

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

La Commissione europea ha dedicato una apposita sezione del sito web al documento di riflessione intitolato: Una più approfondita Unione economica e monetaria, doc. COM(2017) 291 del 31 maggio 2017

 

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