Programmazione UE 2021-2027: il futuro delle strategie di specializzazione intelligente

5 ottobre 2018 di Mauro Varotto

Le strategie, nazionali e regionali, di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente (meglio conosciute come: RIS3) sono state proposte per la prima volta dalla iniziativa-faro intitolata: L’Unione dell’innovazione, adottata dalla Commissione europea esattamente otto anni fa, il 6 ottobre 2010, nel quadro della strategia “Europa 2020”.

L’approccio della specializzazione intelligente mira a favorire gli investimenti pubblici in ricerca e innovazione promossi dal basso, cioè da imprese e organismi di ricerca ed è finalizzato alla trasformazione economica dei territori regionali e basato sui punti di forza e i vantaggi competitivi dei singoli territori, collegandoli alle esigenze imprenditoriali e, quindi, favorendo le opportunità di mercato nell’ambito di nuove catene di valore interregionali ed europee.

Si tratta, quindi, di veri e propri programmi integrati di trasformazione economica, adattati alle specificità e alle potenzialità dei diversi territori, che aiutano le regioni europee ad anticipare, pianificare e accompagnare i processi di modernizzazione economica: per questo motivo di strumento di sviluppo territoriale, esse sono parte integrante della politica di coesione economica, sociale e territoriale.

Anzi, dotarsi di una strategia di specializzazione intelligente ha rappresentato una conditio sine qua non per ricevere dall’Unione europea il sostegno finanziario del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) in materia di ricerca e innovazione per il periodo 2014-2020 (“condizionalità ex ante”).

Gli Stati membri e le regioni hanno, quindi, elaborato oltre 120 strategie di specializzazione intelligente attraverso partenariati istituzionali ed economico-sociali, governance a più livelli e approccio dal basso verso l’alto, in un processo di “scoperta imprenditoriale” che ha portato a stabilire le priorità per gli investimenti in ricerca e innovazione di tutti i programmi cofinanziati dal FESR a livello nazionale e regionale per il periodo 2014-2020.

A livello europeo, tali priorità sono finanziate, fino al 2020, con oltre 40 miliardi di euro (oltre 65 miliardi di euro, se si includono i cofinanziamenti a livello nazionale) stanziati a favore delle regioni a titolo del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

In Italia, è stata adottata una Strategia di specializzazione intelligente nazionale e ventuno Strategie di specializzazione intelligente regionali (comprese le due provincie autonome), dove sono state individuate e delineate priorità nazionali, regionali e locali: le risorse destinate all’attuazione di tali strategie ammontano a circa 6 miliardi di euro, che salgono a quasi 10 miliardi con i cofinanziamenti statali e regionali.

La Commissione europea ha stimato che, alla fine del periodo di programmazione, il sostegno alla ricerca, all’innovazione e all’imprenditorialità aiuterà almeno 15.000 imprese a introdurre sul mercato nuovi prodotti e contribuirà alla creazione di 140.000 start-up e di 350.000 nuovi posti di lavoro.

Sempre a livello europeo, sono stati inoltre programmati 1,8 miliardi di euro a valere sul Fondo sociale europeo (FSE) per rafforzare il capitale umano nei settori della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione.

A sostegno di questo nuovo approccio alle politiche nazionali e regionali della ricerca e dell’innovazione, la Commissione europea ha istituito una piattaforma europea di specializzazione intelligente che, dal 2011, fornisce consulenza alle autorità regionali e degli Stati membri sulle modalità di elaborazione e attuazione delle loro strategie di specializzazione intelligente.

Tale piattaforma facilita l’apprendimento reciproco, la raccolta di dati, l’analisi e le opportunità di networking per circa 170 regioni dell’Unione e 18 governi nazionali dell’Unione stessa.

 

Il futuro delle strategie di specializzazione intelligente

E’ in questo contesto che, un anno fa, la Commissione europea ha aperto una riflessione sul futuro di tale approccio, poiché l’Unione europea è chiamata a svolgere un ruolo determinante nel sostenere tutte le regioni e tutti gli Stati membri nell’attivare il loro potenziale di innovazione, competitività, occupazione e crescita sostenibili.

Data la necessità di lavorare insieme a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo, per rispondere a tali sfide e aiutare l’Europa a prosperare nel mondo moderno, la comunicazione della Commissione europea del 18 luglio 2017 intitolata: “Rafforzare l’innovazione nelle regioni d’Europa: Strategie per una crescita resiliente, inclusiva e sostenibile” ha l’obiettivo di fare compiere un ulteriore passo in avanti all’approccio della specializzazione intelligente.

In particolare, la comunicazione individua quattro sfide alle quali le future strategie di specializzazione intelligente dovranno far fronte a livello, sia europeo che nazionale e regionale:

  • continuare a riformare i sistemi di ricerca e innovazione nazionali e regionali;
  • aumentare la cooperazione tra le regioni nell’ambito degli investimenti nell’innovazione;
  • promuovere la ricerca e l’innovazione nelle regioni meno sviluppate e in quelle interessate da una transizione industriale;
  • avvalersi maggiormente di tutte le possibili sinergie e complementarità fra le politiche e i programmi dell’Unione europea nel campo dell’innovazione.

 

Aumentare la cooperazione tra le regioni nell’ambito degli investimenti nell’innovazione

L’aspetto più rilevante è la decisa scelta della Commissione europea di puntare a sviluppare ulteriormente la dimensione della cooperazione interregionale e transfrontaliera, creando opportunità di investimento a livello interregionale che possano agevolare la diffusione di innovazione in ambito regionale e locale.

Apripista di tale proposta e di tale visione è stata l’iniziativa Vanguard, frutto dell’impegno politico delle più avanzate regioni europee, impegnate ad utilizzare le proprie strategie di specializzazione intelligente per promuovere una nuova crescita attraverso l’innovazione imprenditoriale, secondo un approccio dal basso verso l’alto, e il rinnovamento industriale in settori prioritari a livello europeo.

Attualmente 34 regioni fanno parte di tale iniziativa: per l’Italia, aderiscono la Provincia Autonoma di Trento, la Regione Emilia Romagna, la Regione Lombardia e la Regione Piemonte.

Questa iniziativa spontanea delle Regioni europee, ha indotto la Commissione a istituire, con il sostegno della sua piattaforma di specializzazione intelligente, piattaforme tematiche sulle tre priorità tematiche maggiormente ricorrenti nelle strategie di specializzazione intelligente regionali e nazionali: modernizzazione industriale, energia e agroalimentare.

Le “Piattaforme tematiche S3”, promosse dalla Direzione generale della politica regionale e urbana (DG Regio) e il Centro comune di ricerca (Joint Research Center – JRC) della Commissione europea, si ispirano al modello dell’Iniziativa Vanguard e sono uno strumento per facilitare le collaborazioni tra Regioni e organizzazioni di Cluster e altre associazioni di imprese operanti a livello regionale, collegando gli ecosistemi locali dell’innovazione attorno a progetti comuni di innovazione.

Attualmente, le piattaforme tematiche di specializzazione intelligente riuniscono 100 regioni che lavorano insieme in 17 partenariati interregionali per discutere tematiche comuni nell’intento di promuovere l’innovazione e i collegamenti alle catene di valore e di incrementare gli investimenti congiunti con il sostegno dei servizi della Commissione.

 

Un programma di finanziamento per le piattaforme tematiche europee di specializzazione intelligente e i Cluster

Nella futura programmazione dell’Unione europea per il periodo 2021-2027, la Commissione europea propone uno specifico strumento di finanziamento dei progetti sviluppati dalle piattaforme tematiche europee appena citate e di eventuali nuove piattaforme.

Infatti, nell’ambito dell’obiettivo “Cooperazione territoriale europea” dei Fondi a finalità strutturale 2021-2027, accanto alle tradizionali componenti relative alla cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale, è prevista una nuova “componente 5″ dell’Interreg relativa agli investimenti interregionali in materia di innovazione e strettamente collegata all’attuazione della sopra citata comunicazione della Commissione sul rafforzamento dell’innovazione nelle regioni d’Europa.

Il nuovo strumento interregionale sarà destinato ad aiutare chi è coinvolto in strategie di specializzazione intelligente a formare Cluster che riuniranno ricercatori, aziende, società civile e amministrazioni pubbliche coinvolti nelle strategie di specializzazione intelligente istituite a livello nazionale o regionale e avranno le risorse necessarie per realizzare investimenti interregionali in materia di innovazione, incentivando lo sviluppo delle catene di valore europee, conferendo all’innovazione una dimensione maggiore e contribuendo a portare prodotti e processi innovativi sul mercato europeo.

Tale programma di cooperazione, gestito direttamente dalla Commissione europea, sarà finanziato dal FESR nell’intero territorio dell’Unione e assorbirà l’11,5% delle risorse complessive assegnate ai programmi Interreg, pari a circa 1,2 miliardi di euro.

 

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

Comunicazione della Commissione , Rafforzare l’innovazione nelle regioni d’Europa: Strategie per una crescita resiliente, inclusiva e sostenibile, doc. COM(2017) 376 del 18.7.2017

Commissione europea, Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO recante disposizioni specifiche per l’obiettivo “Cooperazione territoriale europea” (Interreg) sostenuto dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dagli strumenti di finanziamento esterno, doc. COM(2018) 374 del 29 maggio 2018

 

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