Unione dell’energia e del clima: la relazione della Commissione europea per il 2021
5 novembre 2021 di Mauro Varotto
La Commissione europea ha adottato la relazione sullo stato dell’Unione dell’energia per il 2021.
A quasi due anni dal lancio del Green Deal europeo, la relazione annuale fa il punto sui progressi compiuti dall’Unione nella transizione verso l’energia pulita e , in particolare, verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni nette di almeno il 55% entro il 2030 e il conseguimento della neutralità climatica entro il 2050.
La relazione, infatti, analizza i cinque pilastri dell’Unione dell’energia, creata, come è noto, attraverso il regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima, e rafforzata dalla recente “Legge europea sul clima” (regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 giugno 2021) che ha definitivamente stabilito i due obiettivi a medio e lungo termine dell’Unione per l’energia e il clima appena indicati.
I cinque pilastri oggetto di analisi, per i quali rimando ai precedenti articoli del blog, sono: accelerare la decarbonizzazione mettendo al centro il sistema di scambio di quote di emissioni dell’Unione (ETS) e le energie rinnovabili; intensificare l’efficienza energetica; migliorare la sicurezza energetica; rafforzare il mercato interno; ricerca, innovazione e competitività.
In estrema sintesi, la relazione evidenzia che nel 2020, per la prima volta le energie rinnovabili hanno superato i combustibili fossili diventando la prima fonte energetica nell’Unione e generando il 38% dell’energia elettrica rispetto al 37% dei combustibili fossili. Ad oggi, 9 Stati membri hanno già eliminato progressivamente il carbone; 13 si sono impegnati a fissare una data di eliminazione progressiva; 4 stanno valutando eventuali tempistiche. Rispetto al 2019, nel 2020 le emissioni di gas serra dell’UE-27 sono diminuite di quasi il 10%, un calo senza precedenti dovuto alla pandemia di COVID-19, che ha portato a una riduzione complessiva delle emissioni del 31% rispetto ai livelli del 1990.
Infine, la relazione individua i settori in cui intervenire in via prioritaria in futuro per realizzare il Green Deal europeo.
La relazione principale è corredata di cinque relazioni collegate tra loro di cui le ultime tre riguardano l’evoluzione delle politiche climatiche dell’Unione europea nel 2020:
- Allegato alla Relazione sulle sovvenzioni per l’energia nell’UE: nel 2020 le sovvenzioni ai combustibili fossili sono diminuite, principalmente a causa del calo della domanda di energia nel contesto della pandemia di COVID-19; tuttavia, servono ulteriori sforzi per garantire che in futuro tali sovvenzioni diminuiscano nell’Unione europea e per evitare che riguadagnino terreno in un contesto di ripresa economica generale e di aumento della domanda di energia;
- La relazione sui progressi riguardo alla competitività delle tecnologie per l’energia pulita: essa valuta l’ecosistema dell’energia pulita, dalla fase di ricerca e innovazione fino all’ introduzione delle tecnologie. I progressi compiuti sono valutati sulla base di indicatori chiave di competitività. La relazione mostra che, sebbene l’UE rimanga in prima linea nella ricerca sull’energia pulita, sono necessari ulteriori sforzi per aumentare gli investimenti nella fase di ricerca e innovazione e colmare il divario tra innovazione e mercato.
- La relazione sui progressi dell’azione per il clima dal titolo “Accelerare l’azione europea per il clima verso un futuro verde, equo e prospero”: essa descrive i progressi compiuti dall’Unione e dai suoi Stati membri nel conseguimento dei loro obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra e illustra i recenti sviluppi della politica climatica unionale. La relazione si basa sui dati presentati dagli Stati membri in base al citato regolamento UE sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima. La relazione indica che nel 2020 le emissioni di gas a effetto serra dell’UE-27 sono diminuite quasi del 10% rispetto al 2019. Si tratta di un risultato senza precedenti dovuto alla pandemia di COVID-19, che ha portato al 31% la riduzione complessiva delle emissioni rispetto al 1990, anno di riferimento per gli obiettivi climatici a lungo termine dell’Unione. Ciò significa che l’Unione europea ha ampiamente superato l’obiettivo fissato nel protocollo di Kyoto dell’UNFCCC (convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), vale a dire una riduzione delle emissioni del 20% entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990;
- La relazione sul mercato del carbonio: descrive gli sviluppi nel funzionamento del mercato europeo del carbonio, anche per quanto riguarda la realizzazione delle aste, l’assegnazione gratuita, le emissioni verificate, il bilanciamento dell’offerta e della domanda, la sorveglianza del mercato, l’infrastruttura del sistema ETS dell’Unione e la relativa conformità. La relazione evidenzia che nel 2020 le emissioni dei settori che rientrano nel sistema per lo scambio di quote di emissioni (ETS) dell’Unione sono diminuite drasticamente rispetto al 2019: -11,4% per la produzione di energia elettrica e gran parte della produzione industriale e -63,5% per il trasporto aereo. Le emissioni escluse dal sistema, ad esempio quelle dei settori industriali non ETS, dei trasporti, dell’edilizia, dell’agricoltura e dei rifiuti, hanno invece fatto segnare una riduzione del 6%. Osserva la Commissione europea che dall’introduzione dell’ETS nel 2005 le emissioni sono state ridotte del 43% circa, ben oltre il 21% previsto dalla legislazione al riguardo; nei settori che attualmente non sono coperti dall’ETS il calo delle emissioni rispetto al 2005 è stato pari al 16%, anch’esso superiore all’obiettivo definito nella decisione unionale sulla cosiddetta “condivisione degli sforzi”;
- La relazione sulla qualità dei combustibili: essa fornisce informazioni sui progressi compiuti per quanto riguarda la riduzione dell’intensità delle emissioni di gas serra dei carburanti per il trasporto stradale, la qualità e composizione dei combustibili forniti nell’Unione. La relazione sintetizza la situazione comunicata dagli Stati membri a norma della direttiva sulla qualità dei combustibili. La relazione rileva che, nel 2019, l’intensità media delle emissioni di gas serra è diminuita del 4,3% rispetto ai livelli del 2010, in calo di soli 0,6 punti percentuali dal 2018: servono, quindi, ulteriori interventi per ridurre. entro il 2020. l’intensità delle emissioni di gas a effetto serra dei carburanti per i trasporti di almeno il 6% rispetto al 2010, come prevede la direttiva.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Relazione della Commissione europea, Stato dell’Unione dell’energia 2021 – Contribuire al Green Deal europeo e alla ripresa dell’Unione (ai sensi del Regolamento (UE) 2018/ 1999 sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima) e allegato sulle sovvenzioni per l’energia nell’UE, doc. COM(2021) 950 del 26.10.2021
Relazione della Commissione europea, Progressi sulla competitività delle tecnologie energetiche pulite, doc. COM(2021) 952 del 26.10.2021
Relazione della Commissione europea, Accelerare l’azione europea per il clima verso un futuro verde, equo e prospero Relazione 2021 sui progressi dell’azione dell’UE per il clima, doc. COM(2021) 960 del 26.10.2021
Relazione della Commissione europea sul funzionamento del mercato europeo del carbonio nel 2020 ai sensi dell’articolo 10, paragrafo 5, e dell’articolo 21, paragrafo 2, della direttiva 2003/87/CE (come modificata dalla direttiva 2009/29/CE e Direttiva (UE) 2018/410), doc. COM(2021) 962 del 26.10.2021
Relazione della Commissione europea, Qualità della benzina e del combustibile diesel utilizzati per il trasporto stradale nell’Unione europea (Anno di riferimento 2019), doc. COM(2021) 961 del 26.10.2021