Verso un’Unione europea libera dall’antisemitismo: la prima strategia per la lotta all’antisemitismo e la promozione della vita ebraica

29 ottobre 2021 di Mauro Varotto

“Gli ebrei europei e le comunità ebraiche europee contribuiscono allo sviluppo sociale, politico, economico, scientifico e culturale dell’Europa da più di duemila anni e costituiscono una parte indissolubile dell’identità europea. Da Gustav Mahler a Sigmund Freud, da Hannah Arendt a Simone Veil, gli ebrei hanno arricchito il patrimonio culturale, intellettuale e religioso dell’Europa.

Al tempo stesso l’antisemitismo è presente da secoli in Europa, ove si è manifestato sotto forma di espulsioni, persecuzioni e pogrom culminati nell’Olocausto, macchia indelebile nella storia europea che ha cancellato la vita e il patrimonio ebraico in tante parti del continente. L’Unione europea ha le sue radici storiche nella seconda guerra mondiale e nell’impegno inequivocabile degli europei ad assicurare che tali atrocità non si ripetano mai più.

Ma l’antisemitismo non è terminato con l’Olocausto. A distanza di generazioni dalla fine della Shoah, l’antisemitismo sta ora aumentando in modo preoccupante, in Europa e oltre i suoi confini.”

Con queste parole la Commissione europea il 5 ottobre scorso ha introdotto la prima strategia dell’Unione europea sulla lotta contro l’antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica, per il decennio 2021-2030, la quale segue il Convegno sui diritti fondamentali del 2015, dal tema: “Tolleranza e rispetto: prevenire e combattere l’odio antisemita e anti-musulmano in Europa” e la nomina, alla fine del medesimo anno, dalla prima Coordinatrice europea per la lotta contro l’antisemitismo e la promozione della vita ebraica, Katharina von Schnurbein.

Tale strategia fa seguito, inoltre, alla Risoluzione del Parlamento europeo del 1° giugno 2017 sulla lotta contro l’antisemitismo, alla Dichiarazione relativa alla lotta contro l’antisemitismo del Consiglio dell’Unione europea del 6 dicembre 2018, seguita, il 2 dicembre 2020, da una Dichiarazione sull’integrazione della lotta contro l’antisemitismo in tutti i settori d’intervento.

L’antisemitismo nell’Europa di oggi

Secondo le stime, in Europa prima della seconda guerra mondiale vivevano 9,5 milioni di ebrei. Sei milioni furono sistematicamente assassinati dai nazisti e dai loro collaboratori durante l’Olocausto. Attualmente la popolazione ebraica nell’Unione europea è di 1,5 milioni di persone.

La strategia decennale dell’Unione europea esprime il forte impegno dell’Unione a favore di un futuro per la vita ebraica in Europa e altrove. Segna l’impegno politico della Commissione a favore di un’Unione europea libera dall’antisemitismo e da qualsiasi forma di discriminazione e di una società aperta, inclusiva ed equa nell’intera Europa.

L’antisemitismo contemporaneo assume molte forme, sia vecchie che nuove: dall’incitamento all’odio online ai reati generati dall’odio, alle aggressioni contro gli ebrei, agli attentati contro le loro proprietà e le loro istituzioni, fino alla profanazione di sinagoghe, cimiteri e siti commemorativi. Fa capolino nella vita quotidiana degli ebrei sotto forma di commenti futili o azioni casuali sul luogo di lavoro, in conversazioni private, in luoghi pubblici, nei mezzi di comunicazione, nel mondo dello sport e della cultura o quando gli ebrei praticano la loro religione. L’’antisemitismo si manifesta sotto forma di discriminazione razziale, etnica o religiosa, stereotipi e odio nei confronti degli ebrei e delle persone percepite come tali. Può portare ad attentati violenti e letali come quelli alla scuola Ozar Hatorah di Tolosa nel 2012, al museo ebraico di Bruxelles nel 2014, all’Hypercasher di Parigi nel 2015 o alla sinagoga di Halle nel 2019.

La definizione di antisemitismo adottata dalla Commissione europea come strumento essenziale per il lavoro sulla lotta a tale fenomeno, è quella, non giuridicamente vincolante, proposta dall’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA):

“L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei, che può essere espressa come odio verso gli ebrei. Le manifestazioni linguistiche e fisiche dell’antisemitismo sono dirette verso individui ebrei o non ebrei e/o loro proprietà, verso istituzioni comunitarie ebraiche e strutture religiose”.

La Commissione europea raccomanda la definizione IHRA come uno strumento utile, in particolare a fini di istruzione e formazione per insegnanti, ONG, autorità statali e media, perché, come scrive nella strategia, “L’antisemitismo è incompatibile con i valori fondamentali dell’Europa e rappresenta una minaccia non soltanto per le comunità ebraiche e per la vita ebraica, ma anche per una società aperta e diversificata, per la democrazia e per lo stile di vita europeo ed è ferma intenzione dell’Unione europea porvi fine”.

La strategia definisce una serie di azioni incentrate su tre pilastri: 1) prevenzione e lotta contro ogni forma di antisemitismo; 2) tutela e sostegno della vita ebraica nell’UE; 3) attività di istruzione, ricerca e commemorazione dell’Olocausto.

La strategia propone misure volte a rafforzare la cooperazione con le imprese online per contrastare l’antisemitismo online, proteggere più adeguatamente gli spazi pubblici e i luoghi di culto, istituire un polo europeo di ricerca sull’antisemitismo oggi e creare una rete di siti in cui si è consumato l’Olocausto. Tali azioni saranno rafforzate dalle iniziative internazionali dell’Unione volte a guidare la lotta mondiale contro l’antisemitismo.

Tra le azioni chiave della strategia figurano le seguenti.

  • prevenzione e lotta contro ogni forma di antisemitismo: nove ebrei su dieci ritengono che l’antisemitismo sia aumentato nel loro paese, e l’85 % di essi lo considera un problema grave. Per affrontare il problema la Commissione mobiliterà fondi dell’Unione europea e aiuterà gli Stati membri a elaborare e attuare le loro strategie nazionali. La Commissione sosterrà la creazione di una rete europea di segnalatori di fiducia e di organizzazioni ebraiche per eliminare l’illecito incitamento all’odio online. Sosterrà inoltre lo sviluppo di narrazioni volte a contrastare i contenuti antisemiti online. La Commissione collaborerà con l’industria e le società del settore informatico per prevenire l’esposizione e la vendita illegali di simboli, oggetti commemorativi e letteratura online legati al nazismo;
  • protezione e promozione della vita ebraica nell’UE: il 38% degli ebrei hanno preso in considerazione l’eventualità di emigrare perché non si sentono sicuri in quanto ebrei nell’Unione. Per garantire che gli ebrei possano sentirsi al sicuro e partecipare pienamente alla vita europea, la Commissione accorderà finanziamenti dell’Unione per proteggere più adeguatamente gli spazi pubblici e i luoghi di culto. Il prossimo invito a presentare proposte sarà pubblicato nel 2022, con la messa a disposizione di 24 milioni di euro. Gli Stati membri sono altresì incoraggiati ad avvalersi del sostegno di Europol per le attività di lotta contro il terrorismo, sia online che offline. Per promuovere la vita ebraica, la Commissione adotterà misure per salvaguardare il patrimonio ebraico e sensibilizzare in merito alla vita, alla cultura e alle tradizioni ebraiche;
  • attività di istruzione, ricerca e commemorazione dell’Olocausto: attualmente un cittadino europeo su venti non ha mai sentito parlare dell’Olocausto. Per mantenerne viva la memoria, la Commissione sosterrà la creazione di una rete di luoghi in cui si è consumato l’Olocausto, che non sempre sono noti, ad esempio i nascondigli o i luoghi di esecuzione. La Commissione promuoverà, inoltre, una nuova rete di giovani ambasciatori europei incaricati di promuovere la memoria dell’Olocausto. Con i finanziamenti dell’Unione, la Commissione favorirà la creazione di un polo europeo di ricerca sull’antisemitismo contemporaneo e sulla vita ebraica, in cooperazione con gli Stati membri e la comunità di ricerca. Per valorizzare il patrimonio ebraico, la Commissione inviterà le città che si candidano a Capitale europea della cultura ad interessarsi alla storia delle loro minoranze, compresa la storia della comunità ebraica.

Infine, l’Unione europea utilizzerà tutti gli strumenti disponibili per invitare i paesi partner a contrastare l’antisemitismo nei Paesi del vicinato e oltre, anche attraverso la cooperazione con le organizzazioni internazionali. Assicurerà che i fondi esterni dell’Unione non possano essere indebitamente assegnati ad attività che incitano all’odio e alla violenza, anche nei confronti degli ebrei.

Infine, l’Unione rafforzerà la cooperazione con Israele nella lotta contro l’antisemitismo e promuoverà il rilancio del patrimonio ebraico in tutto il mondo.

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

Comunicazione della Commissione europea, Strategia dell’UE per la lotta all’antisemitismo e la promozione della vita ebraica (2021-2030), doc. COM(2021) 615 del 5.10.2021

Sito WEB della Commissione europea dedicato alle iniziative di lotta contro l’antisemitismo.

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