Il rapporto 2022 della Procura europea sulle frodi ai fondi dell’UE
7 aprile 2023 di Mauro Varotto
La Procura europea (EPPO – European Public Prosecutor’s Office), come ho avuto modo di scrivere in un precedente articolo, è un organismo indipendente dell’Unione europea incaricato di indagare, perseguire e portare in giudizio i reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione europea, quali:
- frodi;
- corruzione;
- riciclaggio;
- appropriazione indebita;
- frodi IVA transfrontaliere.
L’EPPO è diventata operativa il 1° giugno 2021.
I reati per cui è competente l’EPPO sono atti intenzionali, i cosiddetti “reati PIF” che possono avere un impatto negativo sulle tasse pagate dai contribuenti europei.
I reati PIF sono elencati nella direttiva (UE) 2017/1371 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2017, recante norme per la “lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale”, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 75 del 14 luglio 2020. Questo decreto legislativo ha introdotto modifiche al Codice penale, i delitti di contrabbando – innalzando le sanzioni penali per alcune fattispecie ritenute di particolare gravità – e di frode in agricoltura, i reati tributari di cui al decreto legislativo n. 74/2000 e la responsabilità degli enti derivante da reato ai sensi del decreto legislativo n. 231/2001.
L’EPPO è anche competente per i reati relativi alla partecipazione in un’organizzazione criminale, se l’obiettivo è di commettere un reato PIF.
La Procura europea è competente quando:
- i reati sono stati commessi, in tutto o in parte, nel territorio di uno o più Stati membri dell’Unione europea;
- i reati sono stati commessi da un cittadino di uno Stato membro dell’Unione europea;
- i reati sono stati commessi da una persona che era soggetta allo statuto dei funzionari o al regime applicabile agli altri agenti dell’Unione europea
Tutti (cittadini dell’Unione o di paesi terzi, soggetti privati o persone giuridiche) possono denunciare un reato all’EPPO, purché sussistano ragionevoli motivi per sospettare che sia stato commesso un reato che lede gli interessi finanziari dell’Unione: in calce all’articolo fornisco le istruzioni pre presentare eventuali denunce.
La prima relazione annuale dell’EPPO è stata pubblicata il 1° marzo 2023 e riguarda tutta l’attività svolta fino al 31 dicembre 2022.
Le indagini sui reati di frode al bilancio unionale nell’Unione europea
A livello europeo, i principali dati contenuti nella relazione annuale sono, in sintesi, i seguenti:
- sono state processate 3.318 denunce di reato. 103 denunce provenienti da Istituzioni organismi, uffici e agenzie dell’Unione europea; 1.258 da autorità nazionali; 33 denunce d’ufficio; infine, 1.924 da privati. La percentuale di denunce da parti private (58%) è molto elevata, espressione delle grandi aspettative dei cittadini dell’Unione europea nei confronti dell’EPPO quale organo giudiziario dell’Unione europea.
- sono state aperte 865 inchieste per un danno stimato al bilancio dell’Unione di 9,9 miliardi di euro;
- sono 1.117 le indagini attive, con danni stimati in 14,1 miliardi di euro. Il 16,5% delle indagini attive (185) sono legate a frodi IVA, ma esse rappresentano il 47% dei danni stimati (6,7 miliardi di euro);
- sono stati concessi provvedimenti di congelamento di fondi dell’Unione europea per un importo di 359,1 milioni di euro.
Sempre a livello europeo, le principali tipologie di reati oggetto di indagini attive riguardano 679 casi di frodi diverse dalle spese sugli appalti pubblici (si tratta di utilizzo e/o presentazione di documenti falsi, inesatti o incompleti per beneficiari di fondi dell’Unione); 224 frodi in appalti pubblici; 427 frodi legate all’IVA e 236 frodi su altre entrate dell’Unione (a esempio, frodi doganali e dazi antidumping); 122 casi relativi ad organizzazioni criminali; 127 casi di riciclaggio di denaro e 48 casi di appropriazione indebita di fondi dell’Unione.
Rispetto alle politiche dell’Unione europea, i casi attivi si concentrano soprattutto nei programmi a gestione concorrente con gli Stati membri: 231 casi nell’ambito della agricoltura e dello sviluppo rurale; 156 casi nei programmi della politica di coesione. Tra i programmi a gestione diretta della Commissione europea, sono attivi 66 casi relativi a programmi sull’occupazione, la coesione sociale, l’inclusione e i valori e 27 casi relativi al programma quadro di ricerca e innovazione.
Le indagini sui reati di frode al bilancio unionale in Italia
A livello nazionale, invece, la relazione riporta i seguenti dati:
- sono state aperte 265 inchieste per un danno stimato al bilancio dell’Unione europea di 2 miliardi di euro;
- sono attive 285 indagini, con danni stimati in 3,2 miliardi di euro; il 23,1% delle indagini attive (66) sono legate a frodi IVA, ma rappresentano l’84,3% dei danni stimati (2,7 miliardi di euro) ;
- i provvedimenti di congelamento di fondi dell’Unione europea ammontano a 88,9 milioni di euro.
In Italia, le principali tipologie di reati oggetto di indagini attive riguardano 246 casi di frodi diverse dalle spese sugli appalti pubblici; 6 frodi in appalti pubblici; 157 frodi legate all’IVA e 80 frodi su altre entrate dell’Unione (ad esempio, dazi doganali); 75 casi relativi ad organizzazioni criminali; 23 casi di riciclaggio di denaro e 3 casi di appropriazione indebita di fondi dell’Unione.
Rispetto alle politiche dell’Unione europea, anche in Italia i casi attivi si concentrano soprattutto nei programmi a gestione concorrente con gli Stati membri: 83 casi nell’ambito della agricoltura e dello sviluppo rurale; 22 casi nei programmi della politica di coesione. Tra i programmi a gestione diretta della Commissione europea, invece, sono attivi 9 casi relativi al PNRR “Italia Domani”; 7 casi relativi al programma COSME sull’imprenditorialità e le PMI e 6 casi relativi al programma quadro di ricerca e innovazione.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Segnalazione di un reato all’EPPO
Prima di denunciare un reato all’EPPO, è necessario prendere atto e accettare che le informazioni e i documenti forniti saranno trattati in conformità alle condizioni di protezione dei dati dell’EPPO.
Il dichiarante sarà guidato nelle varie parti di un modulo online per presentare la denuncia di reato.