Il Rapporto 2024 della Commissione sullo stato dell’Unione dell’energia è un documento fondamentale per comprendere i progressi dell’UE verso la transizione energetica e climatica.
Questa analisi esplora in dettaglio gli obiettivi raggiunti, le sfide ancora aperte e le strategie future per garantire la sicurezza energetica e la competitività economica.
- Un contesto di crisi energetica e geopolitica
Il Rapporto sottolinea come il settore energetico sia al centro delle politiche europee, non solo per ragioni climatiche ma anche geopolitiche ed economiche.
L’invasione russa dell’Ucraina ha mostrato quanto sia fragile la sicurezza energetica europea, evidenziando la necessità di accelerare la transizione verso fonti rinnovabili e diversificare le forniture energetiche. A esempio, la dipendenza dell’Unione dal gas russo, che nel 2021 rappresentava il 45% delle importazioni totali, è già stata ridotta drasticamente, arrivando al 18% nel 2024.
Il Piano REPowerEU
Lanciato in risposta alla crisi energetica europea, il piano REPowerEU mira a ridurre rapidamente la dipendenza europea dai combustibili fossili russi. Tra le misure adottate nel 2024:
- diversificazione delle fonti energetiche: l’Unione ha aumentato le importazioni di gas da partner come la Norvegia e gli Stati Uniti, oltre a promuovere l’uso di terminali LNG per accrescere la capacità di stoccaggio;
- efficienza energetica: l’Unione ha ridotto il consumo di gas del 18% tra agosto 2022 e maggio 2024, risparmiando circa 138 miliardi di metri cubi.
Questi interventi, uniti alle misure di risparmio energetico, hanno contribuito a stabilizzare il mercato energetico e a ridurre i prezzi dell’energia rispetto ai picchi del 2022, anche se i prezzi dell’energia rimangono ancora elevati.
- I Progressi nella riduzione delle emissioni e le energie rinnovabili
Uno dei principali successi del 2024 è la riduzione delle emissioni di gas serra (GHG).
L’Unione europea, infatti, ha ridotto le emissioni del 32,55% rispetto ai livelli del 1990, mantenendo una crescita economica del 67% nello stesso periodo. Questa riduzione riflette l’impegno europeo nella separazione della crescita economica dalle emissioni di gas serra, un concetto noto come decoupling.
Nel 2023, le emissioni coperte dal sistema ETS (Emissions Trading System) sono diminuite del 15,5% rispetto all’anno precedente, con le emissioni ora al 47% sotto i livelli del 2005.
La crescita delle energie rinnovabili
L’energia rinnovabile è stata al centro della transizione, con un’accelerazione significativa nella capacità installata di solare ed eolico. Nel 2023, l’Unione europea ha raggiunto un record di 56 GW di nuova capacità solare e 16 GW di eolico, posizionando il solare come la seconda fonte di elettricità, seconda solo al nucleare. Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo di 700 GW di capacità solare entro il 2030, sarà necessario un ritmo ancora più rapido di implementazione.
Nonostante questi progressi, permangono sfide nella diversificazione delle fonti di energia rinnovabile. Il biogas e il biometano, pur mostrando una crescita, non sono ancora vicini all’obiettivo di 35 miliardi di metri cubi all’anno entro il 2030.
- Innovazione e sostenibilità
Il Rapporto evidenzia la centralità dell’innovazione tecnologica per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici dell’Unione europea. Tra le iniziative più significative del 2024, c’è la creazione della Banca Europea dell’Idrogeno, finanziata dal Fondo Innovazione dell’ETS, che ha già assegnato circa 720 milioni di euro a sette progetti di idrogeno rinnovabile.
L’Importanza dell’Idrogeno
L’idrogeno rappresenta una tecnologia cruciale per la decarbonizzazione dei settori industriali e dei trasporti più difficili da elettrificare. Nel 2024, la capacità europea di elettrolizzatori ha raggiunto 0,8 GW, ma l’Unione punta ad aumentare significativamente questo dato per creare un mercato dell’idrogeno sostenibile.
- Le sfide per la competitività industriale
Nonostante i progressi nella transizione energetica, il rapporto mette in guardia su alcuni aspetti critici legati alla competitività industriale dell’Europa. I costi energetici per le industrie europee, soprattutto nei settori ad alta intensità energetica, restano molto più alti rispetto agli Stati Uniti e alla Cina, con differenze nei prezzi del gas e dell’elettricità che possono arrivare fino a sei volte.
Per far fronte a questa sfida, la Commissione ha adottato misure come la riforma del mercato elettrico e il varo del Net-Zero Industry Act e del Critical Raw Materials Act, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento e promuovere la produzione interna di tecnologie pulite.
- Il ruolo internazionale dell’UE e il supporto all’Ucraina
L’Unione europea ha rafforzato le sue relazioni con partner internazionali per garantire una fornitura energetica sicura e diversificata. La Commissione ha firmato 14 Memorandum d’Intesa con paesi come Marocco, Egitto, Norvegia e Giappone per sviluppare partenariati strategici nel settore energetico.
Un altro punto focale del 2024 è stato il sostegno all’Ucraina. Attraverso il Meccanismo di Protezione Civile dell’Unione e il Fondo di Sostegno Energetico Ucraina, l’Unione ha mobilitato oltre 500 milioni di euro per la ricostruzione del settore energetico ucraino.
Conclusioni e riesame riesame del regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima
Il Rapporto sullo stato dell’Unione dell’Energia 2024 evidenzia un’Europa che sta facendo progressi significativi verso la transizione energetica, pur affrontando sfide rilevanti.
La riduzione delle emissioni e l’incremento delle energie rinnovabili sono risultati notevoli, ma per raggiungere gli obiettivi del 2030 e del 2050 sarà necessario intensificare gli sforzi, soprattutto nel campo dell’efficienza energetica e della competitività industriale. L’innovazione e la cooperazione internazionale saranno le chiavi per costruire un futuro energetico sicuro, sostenibile e prospero per tutti i cittadini europei.
Il Rapporto, a tal fine, è accompagnato da una Relazione della Commissione europea sul riesame del regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima. Questo regolamento, adottato nel 2018, è stato progettato per fornire un quadro di governance solido che permetta all’Unione europea di raggiungere i suoi obiettivi in materia di energia e clima, con particolare attenzione agli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015.
Secondo la Commissione, il regolamento ha semplificato e migliorato la pianificazione strategica a livello nazionale e dell’Unione, riducendo oneri amministrativi e promuovendo la trasparenza delle informazioni sulle politiche energetiche e climatiche; inoltre, ha favorito una maggiore cooperazione tra gli Stati membri su temi chiave come la sicurezza energetica, l’efficienza e la decarbonizzazione.
Tuttavia, persistono differenze significative nella qualità e portata dei piani nazionali degli Stati membri; inoltre, vi sono aree in cui è necessario rafforzare le politiche per colmare il divario tra l’ambizione e l’effettiva implementazione delle misure per il clima.
Pertanto, il regolamento richiede ulteriori miglioramenti per affrontare le nuove sfide e la Commissione si propone di presentare le opportune proposte di modifica.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Commissione europea, Relazione sullo stato dell’Unione dell’energia 2024 (ai sensi del regolamento (UE) 2018/1999 sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima), doc. COM(2024) 404 del 11.09.2024 final/2
Commissione europea, Relazione sul riesame del regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima, doc. COM(2024) 550 del 11.09.2024
