Oltre il 2030: una strategia a lungo termine per la competitività dell’Unione europea

5 Maggio 2023 di Mauro Varotto

Nelle sue conclusioni del 15 dicembre 2022, il Consiglio europeo, di fronte a una guerra alle porte dell’Europa e all’impatto dei prezzi elevati dell’energia, ha sottolineato l’importanza di salvaguardare la base economica, industriale e tecnologica dell’Europa e di mantenere le condizioni di parità a livello mondiale: in particolare, i Capi di Stato e di Governo ritengono fondamentale, nell’attuale contesto mondiale, una politica industriale europea ambiziosa per adeguare l’economia dell’Europa alle transizioni verde e digitale e ridurre le dipendenze strategiche, soprattutto nelle aree più sensibili.

A tal fine, il Consiglio europeo ha invitato la Commissione europea a effettuare un’analisi e a presentare proposte concrete entro i primi mesi del 2023, per garantire la resilienza e la competitività dell’Unione europea, mobilitando, a tal fine, tutti i pertinenti strumenti nazionali e dell’Unione stessa e migliorando le condizioni-quadro per gli investimenti.

Il piano industriale del Green Deal europeo, presentato dalla Commissione il 1º febbraio scorso, e che ho descritto in un precedente articolo, è stata la prima risposta a tale invito.

Oltre a ciò, la Commissione ha adottato due ulteriori comunicazioni: la prima, in occasione del 30º anniversario del mercato unico europeo che, come è noto, è il vero motore della società e dell’economia europea; la seconda, nella quale ha illustrato una strategia a medio lungo termine – oltre, quindi, il 2030 – per garantire la competitività industriale dell’Unione europea.

In particolare, le ulteriori due proposte si concentrano sulla creazione di un contesto più favorevole all’aumento della capacità produttiva dell’Unione europea per le tecnologie e i prodotti a zero emissioni nette e le materie prime critiche, che sarà fondamentale per rafforzare la competitività dell’Europa nella transizione verso un’economia a zero emissioni.

La comunicazione, quindi, integra il piano industriale del Green Deal con un approccio globale e a lungo termine alla competitività dell’Unione europea, in un momento storico cruciale, nel quale è necessario un impulso congiunto da parte delle imprese e dei responsabili politici per indirizzare l’Europa sulla strada giusta verso il prossimo decennio e oltre.

Questa visione a lungo termine vuole rappresentare un punto di riferimento per le discussioni sulla competitività e la produttività a lungo termine dell’economia europea, in modo da fornire gli opportuni indirizzi strategici per le decisioni delle imprese e dei responsabili politici europei in merito agli investimenti e alle politiche determinanti per il futuro economico dell’Unione.

Infatti, molti degli obiettivi strategici dell’Unione europea, come quelli del pacchetto “Pronti per il 55%”, di REPowerEU e del decennio digitale per la transizione verde e digitale, sono stati fissati per il 2030.

La visione a lungo termine della competitività guarda oltre tale traguardo, proponendo diverse linee d’azione affinché l’Unione e i suoi Stati membri continuino ad adoperarsi per realizzare miglioramenti strutturali, investimenti mirati e misure normative.

Saldamente ancorata al modello europeo di crescita economica inclusiva (basato su competitività sostenibile, sicurezza economica, commercio, autonomia strategica aperta e concorrenza leale), la visione a lungo termine mira a elaborare un quadro europeo coordinato, proiettato al futuro e dai contorni netti per stimolare la competitività, accompagnato da un sistema di monitoraggio per valutare i progressi compiuti.

 

I 9 fattori di competitività a lungo termine dell’Unione europea

La prospettiva a lungo termine sulla competitività illustra in quale modo l’Unione europea può mettere a frutto i suoi punti di forza e conseguire un risultato più ampio, che promuova imprese prospere, in grado di competere sul mercato globale, con posti di lavoro attraenti, invece di limitarsi a colmare il divario in termini di crescita e innovazione con le altre aree geografiche del Pianeta.

A tal fine, la visione a lungo termine si articola intorno alla individuazione di nove fattori fondamentali per la competitività dell’Unione europea, che si rafforzano reciprocamente: tali fattori sinergici sono sintetizzati nel seguente schema e descritti nei successivi paragrafi.

 

 

  1. Un mercato unico funzionante

In oltre 30 anni, il mercato unico europeo ha contribuito a migliorare la vita dei cittadini, facilitato l’attività imprenditoriale e apportato notevoli benefici economici, aumentando del 9% il PIL europeo.

Data l’importanza prioritaria di condizioni di parità tra le imprese dell’Unione europea e di una solida politica di concorrenza, ampliare e approfondire il mercato unico e promuovere l’integrazione dei servizi a livello europeo, sono la misura più efficace sotto il profilo dei costi per garantire la produttività dell’Unione europea.

Guardando al futuro, occorre innanzitutto rinnovata attenzione per i seguenti aspetti:

far rispettare le norme esistenti del mercato unico, con il sostegno di parametri di riferimento mirati a risolvere le carenze in materia di recepimento e attuazione delle norme dell’Unione;

eliminare gli ostacoli a livello degli Stati membri, in particolare gli ostacoli alla prestazione transfrontaliera di servizi, e negli ecosistemi industriali dotati del maggior potenziale di integrazione economica (commercio al dettaglio, edilizia, turismo, servizi alle imprese e settore delle energie rinnovabili).

  1. Accesso al capitale e agli investimenti privati

Un accesso efficiente ai finanziamenti privati è essenziale per un’economia competitiva, al fine di sostenere gli investimenti alla base della crescita futura. In particolare, il completamento dell’Unione bancaria e l’approfondimento dell’Unione dei mercati dei capitali sono essenziali per l’intera economia europea, come pure lo sviluppo di quadri normativi dell’Unione in materia fiscale e di servizi finanziari a sostegno delle imprese. Anche la finanza sostenibile e i fondi pubblici di avviamento svolgeranno un ruolo fondamentale in tale contesto.

  1. Investimenti pubblici e infrastrutture

Gli investimenti pubblici sono fondamentali per la competitività: permettono di erogare servizi essenziali quali l’assistenza sanitaria e l’istruzione e di finanziare infrastrutture su vasta scala nei settori dell’energia, della connettività e dei trasporti, per le quali saranno necessari progetti transfrontalieri e multinazionali; sono, inoltre, essenziali per attirare gli investimenti privati e per stimolare le catene di approvvigionamento accrescendo la domanda attraverso appalti pubblici. Il quadro di governance economica dell’Unione, come ho anticipato in un recente articolo del blog, ha bisogno urgente di una riforma che garantisca la sostenibilità del debito e stimoli investimenti a favore della crescita.

  1. Ricerca e innovazione

La visione a lungo termine sottolinea la necessità, per l’Unione, di investire maggiormente in ricerca e innovazione, tenendo fermo l’impegno di raggiungere il 3% del PIL entro il 2030 e di superare successivamente tale percentuale, colmando così il divario che la separa dalle economie più avanzate in tali ambiti. Gli incentivi fiscali, i partenariati pubblico-privato e i progetti su vasta scala saranno fondamentali per ridurre i rischi degli investimenti nell’innovazione, in particolare nei settori chiave delle tecnologie pulite, del digitale e delle biotecnologie.

  1. Energia

Per mantenere la propria competitività l’Unione ha bisogno di un approvvigionamento affidabile e sicuro di energia a prezzi accessibili, con un mercato dell’energia ben integrato e in grado di resistere alle perturbazioni: a tal fine, la rapida diffusione delle energie rinnovabili, la digitalizzazione dei sistemi energetici e gli impianti di stoccaggio dell’energia saranno fondamentali per permettere all’Unione di aumentare l’indipendenza energetica e ridurre progressivamente il differenziale di costo rispetto ad altre parti del mondo.

  1. Circolarità

Un’economia più circolare può stimolare la competitività, riducendo i rifiuti e la dipendenza dalle risorse e aumentando la produttività. Il piano d’azione per l’economia circolare, su cui mi sono più volte soffermato in questo blog, le norme sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili e il passaporto digitale dei prodotti, saranno fondamentali nel promuovere la transizione verso un’economia più circolare nell’Unione e, allo stesso tempo, un aumento dell’occupazione e della crescita.

  1. Digitalizzazione

La digitalizzazione è uno dei fondamenti della futura competitività, quale fattore di promozione dell’efficienza e dell’innovazione; in tale ambito, l’Unione deve intensificare gli sforzi per recuperare il ritardo e assumere un ruolo guida a livello mondiale. Oltre a investire in infrastrutture digitali sicure e sostenibili, è, quindi, necessario sostenere maggiormente tecnologie digitali fondamentali, quali intelligenza artificiale, calcolo quantistico, microelettronica, web 4.0, realtà virtuale e gemelli digitali, nonché cibersicurezza.

  1. Istruzione e competenze

La disponibilità di una forza lavoro qualificata, nel contesto di un sistema europeo caratterizzato da pari opportunità e posti di lavoro di qualità, sarà fondamentale per un’economia dell’Unione europea prospera e competitiva. Muovendo dall’alta qualità del sistema di istruzione e formazione, sono necessari ulteriori sforzi per sviluppare e riconoscere le competenze, aumentare la partecipazione di donne, giovani e cittadini di paesi terzi al mercato del lavoro e promuovere l’istruzione e la formazione professionale.

  1. Commercio e autonomia strategica aperta

Negli ultimi decenni l’apertura al commercio internazionale ha reso l’Unione europea più prospera, offrendo maggiori opportunità per gli scambi commerciali, gli investimenti, l’innovazione e la crescita della produttività. In un contesto geopolitico in evoluzione, il commercio aperto è fondamentale anche per ridurre le dipendenze delle catene di approvvigionamento: in tal senso, l’Unione deve continuare ad adoperarsi per aprire i mercati alle imprese europee, approfondendo i legami con gli alleati e i partner commerciali, salvaguardando i principi del commercio equo e solidale e affrontando i rischi in modo mirato.

 

Un quadro normativo favorevole alla crescita

Agendo in parallelo a questi nove fattori, la Commissione si adopererà attivamente a favore della creazione di un quadro normativo più adatto alla competitività e alla crescita. A integrazione dell’approccio “one-in, one-out” (un onere introdotto, un onere eliminato) e della verifica della competitività, ciò comprenderà una metodologia per valutare l’impatto cumulativo delle politiche e un approccio alla regolamentazione più favorevole all’innovazione. In particolare, sarà dato nuovo impulso alla razionalizzazione degli obblighi di comunicazione in tutta la legislazione verde, digitale ed economica dell’Unione: le prime proposte, previste entro l’autunno prossimo, punteranno all’obiettivo di ridurre del 25% l’incidenza di tale onere. La Commissione continuerà inoltre a valutare periodicamente la legislazione dell’Unione europea per garantire che rimanga all’altezza delle esigenze future e adeguata allo scopo, come anche per assistere gli Stati membri nel recepimento tempestivo e corretto del diritto della stessa Unione.

Un quadro di monitoraggio annuale sulla competitività dell’Unione europea

Infine, la visione a lungo termine comprende un quadro di monitoraggio costituito da 17 indicatori chiave di prestazione (KPI), selezionati nell’ampio novero di strumenti di monitoraggio già esistenti a livello dell’Unione per i diversi settori d’intervento.

Gli indicatori – elencati nella seguente tavola – sono accompagnati dai rispettivi obiettivi in termini di valori o tendenze e, nel loro complesso, consentiranno di misurare i progressi compiuti dall’Unione europea in ognuna delle nove dimensioni della competitività.

La Commissione intende fare il punto ogni anno su tali indicatori nell’ambito del quadro di valutazione del mercato unico e della competitività, al fine di informare e stimolare la discussione sulle eventuali misure politiche necessarie a livello europeo in materia di competitività.

 

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

Comunicazione della Commissione, Competitività a lungo termine dell’UE: guardare oltre il 2030, COM(2023) 168 del 16 marzo 2023

Comunicazione della Commissione, Il mercato unico a 30 anni, doc. COM(2023) 162 del 16 marzo 2023

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