Il principio dell’efficienza energetica al primo posto (“principio EE1st”)
15 ottobre 2021 di Mauro Varotto
Il principio dell’efficienza energetica al primo posto (energy efficiency first principle, in sigla “EE1st”) è stabilito dall’articolo 2, punto 18, del regolamento (UE) 2018/1999 sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima, il quale lo definisce nel seguente modo:
“efficienza energetica al primo posto: principio che prevede di tenere nella massima considerazione, nelle decisioni di pianificazione energetica, di politica e di investimento, le misure alternative di efficienza energetica efficienti in termini di costi volte a rendere più efficienti la domanda e la fornitura di energia, in particolare per mezzo di risparmi negli usi finali dell’energia efficienti in termini di costi, iniziative di gestione della domanda, e una maggiore efficienza nella conversione, trasmissione e distribuzione di energia, che consentano comunque di conseguire gli obiettivi di tali decisioni.”
Si tratta, con tutta evidenza, di un principio guida trasversale del sistema di governance europea in materia di clima ed energia e non solo, poiché esso si ritrova anche nella strategia europea sulle ristrutturazioni edilizie, nella strategia industriale, nella strategia europea per l’economia circolare e in altri ambiti.
Tale principio ha la finalità di assicurare che venga prodotta soltanto l’energia necessaria e che si evitino gli investimenti in attivi non recuperabili lungo il percorso per il conseguimento degli obiettivi del clima.
Il principio mira, quindi, a trattare l’efficienza energetica come il “primo combustibile” – in sé una vera e propria fonte di energia – nel quale il settore pubblico e quello privato possono investire prima che in altre fonti di energia più complesse o costose, secondo la logica del “risparmia prima di costruire” (“save before you build”). Esso comporta il passaggio dal modello tradizionale di produzione e consumo dell’energia, basato su grandi fornitori che utilizzano prevalentemente combustibili fossili e su consumatori passivi che subiscono la definizione dei prezzi, a un sistema più flessibile che integra tecnologie relative a fonti di energia rinnovabili e si concentra su consumatori di energia coinvolti attivamente.
Il principio deve essere applicato alle decisioni di pianificazione, politica e investimento che incidono sul consumo di energia e sull’approvvigionamento energetico.
Il principio non significa che l’efficienza energetica sia sempre l’opzione preferita: nelle decisioni in materia energetica è necessario sempre analizzare adeguatamente i costi e i benefici, anche in una prospettiva sociale- secondo l’approccio sviluppato dal progetto ENEFIRST, cofinanziato dal programma quadro Orizzonte 2020 – per valutare gli impatti di varie alternative durante l’analisi dell’efficacia in termini di costi e dei benefici più ampi generati dall’energia risparmiata. Infatti, l’applicazione del principio avrà ripercussioni positive nella lotta alla povertà energetica: i miglioramenti dell’efficienza energetica possono ridurre le bollette dell’energia e avere gli impatti positivi più significativi sulla salute e sul comfort nelle famiglie a basso reddito.
Una guida europea per l’applicazione del principio EE1st
Il citato regolamento UE sulla Governance chiede a tutti gli Stati membri di tenere conto di tale principio nei piani nazionali integrati per l’energia e il clima (PNIEC).
Anche la direttiva (UE) 2018/2002 sull’efficienza energetica contribuisce all’attuazione del principio ma non contiene requisiti specifici sulle modalità della sua applicazione.
Pertanto, la Commissione europea ha appena pubblicato una guida, rivolta agli Stati membri e alle Autorità nazionali di regolamentazione (in Italia, come è noto, è l’ARERA .– Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), nella quale detta una prima serie di orientamenti ed esempi per l’attuazione del principio a livello nazionale.
Tali orientamenti mirano a sostenere gli Stati membri nell’applicazione del principio EE1st in vari processi decisionali relativi non soltanto a sistemi energetici, ma anche ad altri settori nei quali il consumo di energia potrebbe essere interessato.
Forniscono vari chiarimenti e raccomandazioni per soluzioni pratiche che dovrebbero contribuire a rendere operativo il principio ed anche una serie di metodologie per le analisi costi-benefici in settori specifici e strategici, dall’industria all’edilizia, dai trasporti all’acqua, dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione al settore finanziario.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Raccomandazione (UE) 2021/1749 della Commissione del 28 settembre 2021 sull’efficienza energetica al primo posto: dai principi alla pratica — Orientamenti ed esempi per l’attuazione nel processo decisionale del settore energetico e oltre, pubblicata in GU UE L 350 del 4.10.2021, pagg. 9-59