La strategia dell’Unione europea per la regione Alpina “Eusalp”
25 gennaio 2016 di Mauro Varotto
Oggi a Brdo, in Slovenia, si apre la prima conferenza internazionale per il lancio della strategia dell’Unione europea per la regione alpina, denominata “EUSALP”.
La conferenza si tiene a pochi mesi dalla definitiva approvazione della strategia da parte del Consiglio dell’Unione europea il quale, dopo un percorso politico durato oltre due anni, il 27 novembre 2015 ha accolto la proposta e il piano di azione formulati dalla Commissione europea, anche sulla base dei risultati delle ampie consultazioni con i rappresentanti delle istituzioni e delle realtà economiche, sociali e culturali dei territori interessati.
La macroregione alpina
La nuova strategia macroregionale, che è la quarta della serie, come ho scritto in un precedente articolo al quale rinvio, interessa una delle aree più sviluppate e più ricche non solo dell’Europa, ma del mondo, dove vivono circa 80 milioni di persone, distribuite in 7 Stati europei: Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia, paesi membri dell’Unione europea, nonché, al di fuori dell’Unione, Liechtenstein e Svizzera.
Come si può notare dalla seguente cartina, all’interno di questi 7 stati, sono direttamente coinvolte 48 regioni, in cui vi sono sia zone montane, sia zone di pianura dove sono ubicate alcune città metropolitane.
In Italia, rientrano nella macroregione Alpina le due provincie autonome di Trento e di Bolzano e le Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria.
Alle origini della strategia per la macroregione alpina
La strategia si fonda sulla consolidata esperienza di un gran numero di strutture di cooperazione che già operano nell’area, a partire dalla Convenzione alpina, un trattato internazionale entrato in vigore nel 1995 per lo sviluppo sostenibile e la protezione delle Alpi, ratificato dai paesi alpini (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia e Svizzera) e dall’Unione europea.
Il programma Interreg dell’Unione europea, denominato “Spazio alpino”, sin dalla sua prima edizione per il periodo 2000-2006, ha esteso l’area di cooperazione delle Alpi, nel tentativo di superne l’isolamento e la perifericità, collocando la più importante catena montuosa dell’Europa in un contesto nel quale essa potesse trarre vantaggio dallo sviluppo delle relazioni con le circostanti zone collinari e con i grandi centri e città metropolitane situate a valle, alcune delle quali hanno raggiunto posizioni di leadership economica a livello europeo e mondiale.
Lungo questa linea di sviluppo, la dichiarazione di Milano degli Stati e delle regioni alpini, del 1° dicembre 2014, ha sottolineato l’importanza della futura EUSALP nell’apportare un contributo “su misura” alla crescita della macroregione, in linea con gli obiettivi della strategia “Europa 2020” e sulla base del suo patrimonio culturale e naturale.
La geografia variabile degli ambiti di intervento della Convenzione alpina, del programma Interreg Spazio Alpino e della strategia macroregionale per le Alpi sono evidenziate nella seguente figura.
La macroregione alpina è un progetto politico
La strategia dell’Unione europea per la regione alpina (EUSALP) è un progetto politico proposto dall’Unione europea, sulla base di una risoluzione politica adottata il 18 ottobre 2013 a Grenoble dagli Stati e dalle regioni dell’arco alpino e intitolata “Verso una strategia dell’UE per la regione alpina”.
Si basa, quindi, su una forte e chiara volontà politica, che si è espressa in un lungo processo politico, amministrativo e tecnico fra i 7 Stati e le 48 regioni partecipanti.
Con essa non vengono istituite nuove strutture e/o istituzioni transnazionali; non è neppure previsto lo stanziamento di ulteriori e specifiche risorse finanziarie a livello europeo, nazionale e/o regionale: la strategia è uno strumento politico finalizzato a coordinare l’azione politica, legislativa e amministrativa delle istituzioni statali, regionali e locali che operano nella macroregione. Servirà anche a migliorare l’utilizzo dei fondi e dei programmi esistenti, favorendo la collaborazione attiva di tutte le organizzazioni e comunità internazionali, nazionali, regionali e locali interessate, anche della società civile, nei settori in cui possono essere individuate azioni di interesse reciproco.
Le risposte alle sfide della macroregione alpina
La finalità della strategia è di affrontare le sfide comuni che interessano un’area geografica omogenea, sfruttando i vantaggi di una cooperazione rafforzata tra i Paesi dell’Unione europea e gli altri paesi terzi interessati, contribuendo nel contempo alla realizzazione degli obiettivi di coesione economica, sociale e territoriale stabiliti dai trattati dell’Unione e alla strategia “Europa 2020”, promuovendo, in particolare, crescita e occupazione.
Quali sono le sfide della macroregione alpina e le risposte da dare?
La strategia dell’Unione europea ne individua tre:
- la crescita economica e l’innovazione, poiché la macroregione Alpina, nel cui perimetro sono comprese alcune delle regioni europee più ricche e più dinamiche, può avvalersi della propria elevata competitività e accrescere le opportunità già presenti, quali la propria capacità di innovazione o il proprio forte potenziale nel settore turistico, fondate sulla conservazione e sulla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, per incrementare l’occupazione;
- la mobilità e la connettività, poiché il miglioramento delle infrastrutture per trasporti sostenibili, la relativa connettività intermodale e l’interoperabilità nella macroregione possono sostenere uno sviluppo equilibrato tra nord e sud oltre che tra est e ovest;
- l’ambiente e l’energia, al fine di assicurare la salvaguardia della biodiversità alpina, mediante la conservazione dell’integrità e della connettività ecologica.
A queste sfide si aggiunge un tema trasversale relativo alla governance e alla capacità istituzionale: la lunga tradizione di cooperazione ha fatto nascere un gran numero di strutture attive nella zona in diversi ambiti geografici e tematici e con diversi sistemi di governance. La strategia si propone di migliorare il coordinamento tra gli attori coinvolti, in modo da garantire la coerenza tra le iniziative esistenti, colmare le lacune, evitare duplicazioni e allineare i finanziamenti, stimolando i partecipanti a superare i confini locali e le barriere settoriali e culturali, riducendo la compartimentazione tra le politiche settoriali, i diversi attori e i diversi livelli di governo.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Il programma della conferenza europea che si tiene il 25 e 26 gennaio 2016 in Slovenia è nel sito della Conferenza.
Alla strategia è dedicato un apposito sito internet “EUSALP”, dove sono disponibili anche i principali documenti citati nell’articolo.