E’ iniziata la discussione sul quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea post-2020

29 gennaio 2016 di Mauro Varotto

Mentre in Italia sono appena partiti i programmi operativi relativi alla spesa dei 44 miliardi di euro che l’Unione europea ha destinato all’Italia, attraverso i Fondi strutturali e di investimento europei per il periodo di programmazione 2014-2020, in Europa si è iniziato a discutere del futuro bilancio dell’Unione europea.

Infatti, è spettato all’olandese Jeroen Dijsselbloem, ministro delle Finanze dei Paesi Bassi, paese che ha attualmente la presidenza di turno dell’Unione, tirare le conclusioni della conferenza interparlamentare che si è tenuta ad Amsterdam il 28 gennaio e che è stata interamente dedicata al futuro quadro finanziario pluriennale dell’Unione, quello che entrerà in vigore dall’1 gennaio 2021: alla conferenza hanno partecipato i rappresentanti dei Parlamenti nazionali dei 28 Stati membri e i rappresentanti di tutte le Istituzioni dell’Unione europea.

Si preannunciano importanti novità e fondamentali riforme dei meccanismi di finanziamento e di spesa dell’Unione europea.

Il primo passo sarà una approfondita revisione dell’attuale sistema di finanziamento del bilancio dell’Unione.

A questo aspetto sta lavorando da un paio di anni un “Gruppo ad alto livello sulle risorse proprie”, istituito il 25 febbraio 2014 dagli allora presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, dal presidente di turno del Consiglio, Antonis Samaras, e dal presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso.

Questo gruppo interistituzionale, la cui creazione era stata decisa nel corso delle trattative sul quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020, quando la Commissione europea aveva proposto di finanziare l’Unione con una tassa comune, è presieduto dal prof. Mario Monti, già commissario europeo e presidente del Consiglio.

Esso ha il compito di proporre varie opzioni per realizzare un sistema di finanziamento dell’Unione europea più semplice, più trasparente e più equo e soggetto a un maggiore controllo democratico.

Sulla base dei risultati di questo lavoro, la Commissione europea valuterà l’opportunità di proporre riforme dell’attuale sistema delle risorse proprie per il prossimo periodo di programmazione finanziaria successivo al 2020.

Una prima discussione aperta sul quadro finanziario pluriennale post-2020 e sul futuro bilancio dell’Unione sarà condotta tra i Paesi membri durante il Consiglio informale Affari generali e dall’ECOFIN del prossimo aprile.

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

I risultati della Conferenza interparlamentare del 28 gennaio 2016 sul futuro quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea, sono presentati nel discorso finale di Jeroen Dijsselbloem, ministro delle Finanze dei Paesi Bassi.

 

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