Programmazione UE 2021-2027: il ruolo della finanza sostenibile

13 settembre 2019 di Mauro Varotto

Nel bilancio a lungo termine dell’Unione europea per il periodo 2021-2027 gli strumenti finanziari avranno un ruolo molto importante.

In particolare, la Commissione europea ha proposto la creazione di un unico fondo a livello europeo, denominato InvestEU, che sostituirà tutti gli strumenti finanziari attuali: ne ho parlato in un precedente articolo del blog, illustrando gli innovativi meccanismi di finanziamento, fondati sul cosiddetto blending, cioè su operazioni di finanziamento misto.

Gli strumenti finanziari nel periodo di programmazione 2014-2020

Nel corso del quadro finanziario pluriennale 2014-2020 la Commissione ha istituito 16 strumenti finanziari gestiti a livello centralizzato, con una dotazione di bilancio di 5,2 miliardi di euro. Questi strumenti mirano a sostenere gli investimenti in vari settori di intervento, quali ricerca e innovazione, piccole e medie imprese (PMI), infrastrutture e cultura, nonché a promuovere la sostenibilità ambientale e sociale.

Gli strumenti finanziari fungono anche da meccanismo di erogazione anche per i programmi dei Fondi strutturali e d’investimento europei (Fondi SIE) attuati dalle autorità di gestione, nazionali e regionali, in regime di gestione concorrente. La quota complessiva di bilancio da erogare tramite strumenti finanziari in regime di gestione concorrente per il periodo 2014-2020 ammonta a circa 21 miliardi di euro.

Infine, a seguito della crisi finanziaria e della crisi del debito sovrano nel periodo 2008-2015, la Commissione europea ha lanciato il piano di investimenti per l’Europa attraverso la creazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), istituito nel 2015, con lo scopo di mobilitare almeno 315 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi, come illustrato in un precedente articolo.

La creazione del programma InvestEU prevede un meccanismo unico di sostegno degli investimenti dell’Unione europea che sostituirà tutti gli strumenti finanziari attuali.

Fonte: Commissione europea

 

Con una dotazione di 15,2 miliardi di euro, a copertura di una garanzia sugli investimenti pari a 38 miliardi di euro, sommato a risorse messe a disposizione di altri Partner, pubblici e privati (comprese risorse dei programmi operativi dei Fondi SIE gestiti da Stati membri e Regioni), il fondo potrebbe stimolare investimenti per oltre 650 miliardi di euro in progetti di infrastrutture sostenibili, in progetti di ricerca, innovazione e digitalizzazione, in finanziamenti destinati alle piccole imprese e alle cosiddette imprese a media capitalizzazione e, infine, in investimenti sociali.

Fonte: Commissione europea

Promuovere la finanza sostenibile

Uno degli obiettivi di InvestEU è di stimolare soluzioni per promuovere la finanza sostenibile nell’Unione europea, in vista della ormai prossima approvazione della proposta di regolamento europeo relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili, presentata dalla Commissione europea nel maggio 2018, approvata in prima lettura dal Parlamento europeo e dal Consiglio e ora nelle fasi finali di approvazione.

La proposta legislativa, che fa seguito al Piano d’azione per finanziare la crescita sostenibile presentato dalla stessa Commissione qualche mese prima e che ho già avuto modo di presentare in questo blog, è parte di un più ampio disegno politico in materia di sviluppo sostenibile, il regolamento pone le basi per un quadro dell’Unione europea che colloca le considerazioni ambientali, sociali e di governance (13, “fattori ESG”) al centro del sistema finanziario, al fine di agevolare la trasformazione dell’economia europea in un sistema più “verde”, più resiliente e circolare.

Per fare diventare gli investimenti più sostenibili, il processo decisionale che porta alla erogazione dei finanziamenti dovrà tenere conto dei fattori ESG nella valutazione di aspetti quali le emissioni di gas serra, l’esaurimento delle risorse o le condizioni di lavoro.

Il regolamento europeo, in definitiva, mira a integrare le considerazioni ESG nel processo di investimento e di consulenza nei vari settori della finanza al fine di assicurare che i partecipanti ai mercati finanziari, quali le società di gestione degli organismi d’investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM), i gestori di fondi di investimento alternativi (GEFIA), le imprese di assicurazione, gli enti pensionistici aziendali o professionali (EPAP), i gestori di fondi europei per il venture capital (EuVECA), i gestori di fondi europei per l’imprenditoria sociale (EuSEF)) e i distributori di prodotti assicurativi o i consulenti in materia di investimenti, integrino le considerazioni ESG nei processi interni e informino i clienti al riguardo.

Inoltre, per consentire agli investitori di confrontare l’impronta di carbonio degli investimenti, il regolamento europeo introduce nuove categorie di indici di riferimento per le basse emissioni di carbonio.

In pratica, il regolamento definirà in maniera uniforme a livello europeo i criteri per stabilire se un’attività economica è ecosostenibile e un sistema di classificazione unificato dell’Unione basato su un insieme di criteri specifici per stabilire quali attività economiche sono considerate sostenibili.

In tal modo gli operatori economici e gli investitori avranno chiaro quali attività sono considerate sostenibili e potrebbero tenerne conto nelle decisioni di investimento.

Il sistema permetterà di garantire che le strategie di investimento siano orientate verso attività economiche che contribuiscono effettivamente al raggiungimento degli obiettivi ambientali soddisfacendo al tempo stesso gli standard sociali e di governance minimi.

Il regolamento individua sei obiettivi ambientali:

(1) la mitigazione dei cambiamenti climatici,

(2) l’adattamento ai cambiamenti climatici,

(3) l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine,

(4) la transizione verso un’economia circolare, la prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti,

(5) la prevenzione e il controllo dell’inquinamento,

(6) la protezione degli ecosistemi sani.

Una attività economica è considerata ecosostenibile se soddisfa tutti e quattro i seguenti criteri:

  1. contribuisce in modo sostanziale al raggiungimento di uno o più dei predetti obiettivi ambientali: per ciascun obiettivo il regolamento stabilisce criteri specifici;
  2. non arreca un danno significativo a nessuno dei sei obiettivi ambientali: anche in questo caso il regolamento stabilisce che cosa sia un danno significativo.
  3. è svolta nel rispetto delle garanzie minime di salvaguardia stabilite dalle otto convenzioni fondamentali individuate nella dichiarazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro, in particolare: il diritto a non essere costretti al lavoro forzato, alla libertà di associazione, il diritto dei lavoratori di organizzarsi, il diritto di contrattazione collettiva, la parità di retribuzione tra uomini e donne per lavoro di pari valore, la non discriminazione per quanto riguarda le opportunità e il trattamento in materia di impiego e occupazione, nonché il diritto a non essere costretti al lavoro minorile.
  4. è conforme ai criteri di vaglio tecnico specificati dalla Commissione europea per verificare il contributo sostanziale di un’attività economica agli obiettivi ambientali e/o assicurare che la stessa non arrechi danni significativi.

 

I partecipanti ai mercati finanziari che offrono prodotti finanziari qualificandoli come “investimenti ecosostenibili” dovranno fornire informazioni dettagliate su come e in che misura i criteri di ecosostenibilità delle attività economiche fissati dal regolamento sono utilizzati per determinare l’ecosostenibilità dell’investimento.

Gli stessi criteri dovranno utilizzare gli Stati membri dell’Unione in relazione a qualsiasi misura che stabilisca obblighi applicabili agli operatori del mercato per le obbligazioni societarie o i prodotti finanziari commercializzati come “ecosostenibili”.

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

Commissione europea, Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili, doc. COM(2018) 353 del 24 maggio 2018

Per verificare lo stato di avanzamento della procedura legislativa è necessario collegarsi a questo link.

Comunicazione della Commissione europea, Piano d’azione per finanziare la crescita sostenibile, doc. COM(2018) 97 del 9 marzo 2018

La sezione del Server Europa dedicata alla Finanza sostenibile è raggiungibile attraverso questo link.

 

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