Verso un’economia circolare: il programma per un’Europa a zero rifiuti

6 marzo 2015 di Mauro Varotto

Le decisioni politiche sono prese e il cammino è tracciato: l’Unione europea si propone di favorire il passaggio dal tradizionale modello di “crescita lineare” (prendi, produci, usa e getta), basato sul presupposto che le risorse siano abbondanti, disponibili, accessibili ed eliminabili a basso costo, ad un modello di “crescita circolare”, in cui i rifiuti diventano un risorsa.

 

 

 

L’economia circolare è una delle tappe fondamentali della “Iniziativa faro sull’efficienza delle risorse” e della “Tabella di marcia verso un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse” del 2011, dove si leggeva:

“entro il 2020 i rifiuti saranno gestiti come una risorsa. I rifiuti pro capite saranno in fase di netto declino. Il riciclaggio e il riuso dei rifiuti saranno opzioni economicamente interessanti per gli operatori pubblici e privati, grazie alla diffusione della raccolta differenziata e allo sviluppo di mercati funzionali per le materie prime secondarie. Sarà riciclata una quantità maggiore di materiali, inclusi quelli che hanno un impatto ambientale considerevole e le materie prime essenziali. La legislazione in materia di rifiuti sarà pienamente applicata. Le spedizioni illecite di rifiuti saranno state completamente eliminate. Il recupero di energia sarà limitato ai materiali non riciclabili, lo smaltimento in discarica praticamente eliminato e sarà garantito un riciclaggio di alta qualità.”

Due anni dopo, il settimo “Programma generale di azione dell’Unione in materia di ambiente fino al 2020, intitolato; «Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta», ha proposto la seguente “visione” dell’Unione europea nel 2050:

“Nel 2050 vivremo bene nel rispetto dei limiti ecologici del nostro pianeta. Prosperità e ambiente sano saranno basati su un’economia circolare senza sprechi, in cui le risorse naturali sono gestite in modo sostenibile e la biodiversità è protetta, valorizzata e ripristinata in modo tale da rafforzare la resilienza della nostra società. La nostra crescita sarà caratterizzata da emissioni ridotte di carbonio e sarà da tempo sganciata dall’uso delle risorse, scandendo così il ritmo di una società globale sicura e sostenibile”.

In tale quadro politico, nuove direttive stanno per essere approvate dall’Unione europea, e imporranno agli Stati membri, in materia di rifiuti, i seguenti obiettivi minimi vincolanti:

  • aumentare la percentuale di rifiuti urbani riutilizzati e riciclati portandola almeno a 70% entro il 2030;
  • aumentare la percentuale di rifiuti di imballaggio riciclati portandola all’80% entro il 2030, con obiettivi intermedi del 60% entro il 2020 e del 70% entro il 2025 e con obiettivi per determinati materiali (entro il 2025: 90% per la carta; entro il 2030: 60% per la plastica, 80% per il legno, il 90% dei metalli ferrosi, alluminio e vetro);
  • vietare il collocamento in discarica dei rifiuti riciclabili di plastica, metallo, vetro, carta e cartone e dei rifiuti biodegradabili entro il 2025, e chiedere agli Stati membri di impegnarsi per abolire quasi completamente il collocamento in discarica entro il 2030 (la Commissione europea stima, tuttavia, che una percentuale di rifiuti “residui” non superiore al 5%, non sarà recuperabile e dovrà continuare ad essere collocata in discarica, dato che al momento non vi sono soluzioni alternative);
  • ridurre la produzione di rifiuti alimentari del 30% entro il 2025.

 

Il passaggio a una economia circolare richiederà profondi cambiamenti, sia nel sistema produttivo che nella società, come scrive la Commissione nel suo programma del 2014 intitolato “Verso un’economia circolare”:

“Per passare ad un’economia più circolare occorre apportare cambiamenti nell’insieme delle catene di valore, dalla progettazione dei prodotti ai modelli di mercato e di impresa, dai metodi di trasformazione dei rifiuti in risorse alle modalità di consumo: ciò implica un vero e proprio cambiamento sistemico e un forte impulso innovativo, non solo sul piano della tecnologia, ma anche dell’organizzazione, della società, dei metodi di finanziamento e delle politiche”.

Il programma che si è data la Commissione europea per accompagnare questo cambiamento è articolato in tre pilastri:

  1. istituire un quadro strategico favorevole all’emergere dell’economia circolare, ricorrendo a misure che combinino la regolamentazione intelligente, strumenti basati sul mercato, la ricerca e l’innovazione, incentivi, lo scambio di informazioni e il sostegno a iniziative volontarie;
  2. progettazione e innovazione al servizio di un’economia circolare, sia agevolando lo sviluppo di modelli più circolari per i prodotti e i servizi, in particolare mediante una politica dei prodotti più coerente e il rafforzamento delle norme sulla progettazione ecocompatibile; sia favorendo l’adozione del “principio della cascata nell’uso sostenibile della biomassa”, tenendo conto di tutti i settori che impiegano biomassa, affinché questa risorsa possa essere utilizzata nella maniera più efficiente possibile;
  3. sbloccare gli investimenti nelle soluzioni dell’economia circolare, mediante diversi interventi combinati:
  • strumenti finanziari innovativi per ridurre i rischi per gli investitori;
  • sviluppo degli appalti pubblici verdi, con l’obiettivo indicativo di assegnare attraverso criteri di valutazione “green” almeno il 50% di appalti pubblici;
  • integrare maggiormente le priorità dell’economia circolare nelle strategie di finanziamento dell’Unione e incoraggiare gli Stati membri a utilizzare i fondi europei disponibili per finanziare programmi e progetti di economia circolare, in particolare tramite i Fondi strutturali e d’investimento europei 2014-2020.

 

Il Fondo di finanziamento del «capitale naturale»

Da qualche settimana è operativo, in via sperimentale, il “Natural Capital Financing Facility – NCFF”, un nuovo strumento finanziario ideato al fine di raggiungere gli obiettivi del Programma LIFE, in particolare nelle aree prioritarie di intervento “natura e biodiversità” e “adattamento ai cambiamenti climatici”.

Il fondo è stato ideato dalla Commissione europea ed è finanziato dalla Banca europea per gli investimenti (BEI).

Il NCFF fornirà soluzioni finanziarie innovative a sostegno di progetti bancabili che sono o hanno il potenziale per essere generatori di entrate o di risparmio di costi, promozione della conservazione, gestione e valorizzazione del capitale naturale.

In particolare, il NCFF fornirà finanziamenti per progetti nei seguenti settori:

  • infrastrutture verdi, ad esempio sistemi di riutilizzo e raccolta di acqua piovana, infrastrutture per la protezione dalle inondazioni e controllo dell’erosione, ecc.;
  • servizi, ad esempio i programmi di tutela e valorizzazione forestale, biodiversità, progetti per la riduzione del consumo idrico o dell’inquinamento del suolo;
  • progetti pro-biodiversità e di adattamento delle imprese, ad esempio selvicoltura sostenibile, acquacoltura, eco-turismo.

Si prevedono finanziamenti diretti e indiretti attraverso strumenti di debito ed equity.

I finanziamenti di debito saranno intrapresi con intermediari finanziari già selezionati, quali banche o fondi di investimento nazionali.

 

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

Comunicazione della Commissione europea, Verso un’economia circolare: programma per un’Europa a zero rifiuti, COM (2014) 398 del 25.9.2014

Sul Fondo di finanziamento del «capitale naturale» si veda la scheda elaborata dalla BEI.

Sulle nuove proposte legislative in tema di rifiuti di veda la “Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che modifica le direttive 2008/98/CE relativa ai rifiuti, 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti, 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche“, COM (2014) 397 del 2.7.2014

Infine, tutte le iniziative, anche legislative, della Commissione europea per il passaggio ad una economia più circolare, sono presentate in una apposita sezione del “Server Europa”.

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