Il programma strategico per il decennio digitale 2030

3 febbraio 2023 di Mauro Varotto

Nella comunicazione del 9 marzo 2021 dal titolo Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale, la Commissione europea aveva illustrato la propria visione per la piena digitalizzazione dell’Europa entro il 2030, individuando i quattro punti cardinali per la trasformazione digitale del continente: vi ho dedicato un apposito articolo del blog al quale, quindi, rinvio.

In quella comunicazione la Commissione aveva proposto una bussola digitale (Digital Compass) sotto forma di un programma di politica digitale, con una solida ed efficiente struttura di governance europea, da adottare mediante un vero e proprio atto legislativo, in codecisione tra Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione europea, in modo che gli obiettivi digitali comuni diventassero vincolanti per tutti gli Stati membri.

La decisione (UE) 2022/2481 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022, che istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030, è la concretizzazione di tale proposta e istituisce un meccanismo di cooperazione tra le Istituzioni dell’Unione europea e gli Stati membri finalizzato a conseguire una serie di obiettivi digitali vincolanti, che corrispondono ai quattro punti cardinali individuati nella citata comunicazione sulla bussola per il digitale, identificati come i quattro settori fondamentali per la trasformazione digitale dell’Unione: competenze digitali; infrastrutture digitali; digitalizzazione delle imprese; digitalizzazione dei servizi pubblici.

Obiettivi digitali vincolanti per il 2030

Il meccanismo di cooperazione istituito a livello europeo prevede il conseguimento, entro il 2030, dei seguenti obiettivi digitali comuni:

1) una popolazione dotata di competenze digitali e professionisti altamente qualificati nel settore digitale con l’obiettivo di conseguire l’equilibrio di genere, laddove:

a) almeno l’80% della popolazione di età compresa tra i 16 e i 74 anni disponga di competenze digitali di base;

b) gli specialisti in TIC impiegati nell’Unione siano almeno 20 milioni, promuovendo al contempo l’accesso delle donne a questo settore e aumentando il numero di laureati in TIC;

2) infrastrutture digitali sicure, resilienti, performanti e sostenibili, laddove:

a) la rete gigabit fino al punto terminale sia estesa a tutti gli utenti finali di rete fissa e tutte le zone abitate siano coperte da reti senza fili di prossima generazione ad alta velocità con prestazioni almeno equivalenti al 5G, conformemente al principio della neutralità tecnologica;

b) la produzione, in conformità del diritto dell’Unione in materia di sostenibilità ambientale, di semiconduttori all’avanguardia nell’Unione rappresenti almeno il 20% del valore della produzione mondiale;

c) almeno 10.000 nodi periferici a impatto climatico zero e altamente sicuri siano installati nell’Unione e distribuiti in modo da garantire l’accesso a servizi di dati a bassa latenza (pochi millisecondi) ovunque si trovino le imprese;

d) entro il 2025, l’Unione disponga del suo primo computer quantistico, che le consentirà di svolgere un ruolo d’avanguardia in termini di capacità quantistiche entro il 2030;

3) trasformazione digitale delle imprese, laddove:

a) almeno il 75% delle imprese dell’Unione, in base alle proprie esigenze aziendali, faccia uso di una o più delle tecnologie seguenti:

i) servizi di cloud computing;

ii) big data;

iii) intelligenza artificiale;

b) oltre il 90% delle PMI dell’Unione raggiunga almeno un livello base di intensità digitale;

c) l’Unione agevoli la crescita di scale-up innovative e favorisca il loro accesso ai finanziamenti, almeno raddoppiando il numero di aziende unicorni;

4) digitalizzazione dei servizi pubblici, laddove:

a) il 100% dei servizi pubblici principali sia accessibile online e, se del caso, sia possibile per le imprese e i cittadini all’interno dell’Unione interagire online con le amministrazioni pubbliche;

b) il 100% dei cittadini dell’Unione abbia accesso al proprio fascicolo sanitario elettronico;

c) il 100% dei cittadini dell’Unione abbia accesso a mezzi di identificazione elettronica sicura (identità digitale — eID) riconosciuti in tutta l’Unione, che consentano loro di avere il pieno controllo sulle transazioni con verifica dell’identità e sui dati personali condivisi.

La decisione istituisce un sistema di monitoraggio dei progressi compiuti dall’Unione rispetto alle finalità generali e agli obiettivi digitali: il sistema verrà gestito dalla Commissione europea e si baserà sull’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) per il quale saranno definiti, mediante un atto giuridico di esecuzione, gli indicatori chiave di prestazione (ICP) per ciascun obiettivo digitale. Ogni anno la Commissione europea trasmetterà a presenterà al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Unione europea una relazione completa sullo stato del decennio digitale (Report on the Digital Decade): la prima è prevista entro il 9 gennaio 2024.

Nella relazione sul decennio digitale la Commissione individuerà lacune e carenze significative e raccomanderà agli Stati membri di adottare politiche, misure o azioni nei settori in cui i progressi sono risultati insufficienti per il conseguimento delle finalità generali e degli obiettivi digitali.

Tabelle di marcia strategiche nazionali per il decennio digitale

Entro il 9 ottobre 2023 ciascuno Stato membro presenterà alla Commissione europea una tabella di marcia nazionale (National digital decade strategic roadmaps), coerenti con le finalità generali e gli obiettivi digitali fissati dalla decisione, e si impegnano al loro conseguimento.

Ogni tabella di marcia dovrà descrivere i seguenti elementi:

a) le principali politiche, misure e azioni attuate, pianificate e adottate che contribuiscono al conseguimento delle finalità generali e degli obiettivi digitali;

b) le traiettorie previste a livello nazionale che contribuiscono al conseguimento dei pertinenti obiettivi digitali misurabili a livello nazionale, tenendo conto nel contempo, ove possibile, della dimensione regionale;

c) il calendario e l’impatto previsto sul conseguimento delle finalità generali e degli obiettivi digitali delle politiche, delle misure e delle azioni attuate, pianificate e adottate.

Inoltre, le predette tabelle di marcia dovranno indicare gli impegni che ciascuno Stato membro si assume, comprese le risorse finanziarie pubbliche messe a disposizione e le risorse umane, fornendo una stima degli investimenti e delle risorse necessari per contribuire al conseguimento delle finalità generali e degli obiettivi digitali, nonché una descrizione generale delle fonti, pubbliche o private, di tali investimenti, compreso l’eventuale utilizzo di programmi e strumenti dell’Unione.

Ogni Stato potrà anche stabilire tabelle di marcia regionali, allineate a quella nazionale.

Ogni anno, entro due mesi dalla pubblicazione della relazione annuale sul decennio digitale da parte della Commissione europea, alla luce delle eventuali carenze riscontrate a livello nazionale, gli Stati membri concorderanno con la stessa Commissione gli adeguamenti delle rispettive tabelle di marcia nazionali, al fine di progredire nel conseguimento degli obiettivi.

Progetti multinazionali

Per agevolare il conseguimento delle finalità generali e degli obiettivi digitali, le tabelle di marcia nazionali potranno prevedere anche progetti multinazionali (multi-country projects) tra almeno tre Stati membri: tali proposte saranno selezionate dalla Commissione europea e potranno essere finanziate da tutti i programmi dell’Unione europea.

Per accelerare l’istituzione di tali progetti multinazionali, la Commissione, in una prima fase di coordinamento, rivolgerà a tutti gli Stati membri un invito a manifestare interesse, per stabilire quali Stati membri intendono partecipare al progetto multinazionale e quale contributo finanziario o non finanziario propongono di fornire.

In una seconda fase di coordinamento, se almeno tre Stati membri manifesteranno interesse per un progetto multinazionale e proporranno impegni finanziari o non finanziari per tale progetto, la Commissione, previa consultazione di tutti gli Stati membri, fornirà orientamenti sulla scelta del meccanismo di attuazione appropriato, sulle fonti di finanziamento e sulla loro combinazione nell’ambito del progetto, nonché su altri aspetti strategici relativi all’attuazione di tale progetto.

L’attuazione di tali progetti multinazionali potrà avvenire, oltre che in maniera indipendente da ciascuno Stato membro interessato, mediante la creazione di imprese comuni a livello europeo, di consorzi per la creazione di una infrastruttura di ricerca europea, una agenzia europea o la realizzazione di importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI).

I consorzi per una infrastruttura digitale europea (EDIC)

La decisione istituisce anche una forma specifica di attuazione dei progetti digitali multinazionali: i consorzi per un’infrastruttura digitale europea (EDICEuropean Digital Infrastructure Consortia), che possono essere riconosciuti dagli Stati membri come organismi internazionali dotati di personalità giuridica.

L’EDIC sarà costituito mediante una apposita decisione della Commissione europea, sulla base di una specifica domanda scritta che gli Stati membri interessati presenteranno alla medesima Commissione.

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

Decisione (UE) 2022/2481 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022 che istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030, in GU UE L 323 del 19.12.2022

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