2030 Digital Compass: il percorso per un’Europa digitale
16 aprile 2021 di Mauro Varotto
La Commissione europea ha presentato una comunicazione dal titolo “Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale”, in cui espone la sua visione per la piena digitalizzazione dell’Europa, da conseguire entro la fine dell’attuale decennio.
La transizione digitale, in corso ormai da anni, è una vera e propria rivoluzione che sta radicalmente cambiando il nostro modo di lavorare, di studiare, di comunicare e, più in generale, di vivere. La trasformazione digitale, inoltre, sta ridisegnando radicalmente il nostro sistema economico e relazionale.
La comunicazione si basa sulla strategia “Plasmare il futuro digitale dell’Europa”, del 19 febbraio 2020, alla quale ho dedicato un apposito articolo del blog, al quale rinvio.
Tale strategia ha definito un programma di riforma volto alla trasformazione digitale dell’Europa entro il 2030, già avviato con i progetti legislativi presentati dalla Commissione nello scorso mese di dicembre: il Data Governance Act, il Digital Services Act, il Digital Markets Act e la Cybersecurity Strategy, ai quali riporto i link in calce all’articolo. Inoltre, una serie di strumenti di bilancio dell’Unione sosterrà gli investimenti necessari per la transizione digitale, compresi i programmi di coesione, lo strumento di supporto tecnico e il programma Europa digitale, senza dimenticare che almeno il 20% dello strumento per il recupero e la resilienza dovrebbe sostenere la transizione digitale e contribuire a sostenere questo programma di riforme, con finanziamenti per costruire il decennio digitale europeo su solide basi.
I quattro punti cardinali della bussola digitale europea
Questa “visione” degli obiettivi e delle modalità per conseguire la trasformazione digitale dell’Europa entro il 2030 – la bussola digitale, come è stata chiamata – è concepita attorno a quattro punti cardinali:
- cittadini dotati di competenze digitali e professionisti altamente qualificati nel settore digitale. I due obiettivi, da conseguire entro il 2030, sono: almeno l’80% della popolazione adulta dovrebbe possedere competenze digitali di base (obiettivo stabilito nel piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali); almeno 20 milioni di specialisti dovrebbero essere impiegati nell’Unione europea nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, con un aumento del numero di donne operative nel settore;
- infrastrutture digitali sostenibili, sicure e performanti. Gli obiettivi per il 2030 consistono nel dotare tutte le famiglie dell’Unione di una connettività Gigabit e tutte le zone abitate della copertura 5G; nel favorire la produzione di semiconduttori sostenibili e all’avanguardia in Europa, la quale dovrebbe rappresentare il 20% della produzione mondiale; nel creare 10.000 nodi periferici della rete a impatto climatico zero e altamente sicuri installati nell’Unione; infine, l’Europa dovrebbe dotarsi del suo primo computer quantistico;
- trasformazione digitale delle imprese. Entro il 2030 tre imprese su quattro dovrebbero utilizzare servizi di cloud computing, big data e intelligenza artificiale; oltre il 90% delle PMI dovrebbe raggiungere almeno un livello di base di intensità digitale e dovrebbe raddoppiare il numero di imprese “unicorno” (ossia start-up valutate almeno un miliardo di dollari e non ancora quotate in borsa) nell’Unione europea;
- digitalizzazione dei servizi pubblici. Entro il 2030 tutti i servizi pubblici principali dovrebbero essere disponibili online, tutti i cittadini avranno accesso alla propria cartella clinica elettronica e l’80% dei cittadini dovrebbe utilizzare l’identificazione digitale (eID).
La bussola digitale servirà a tradurre le ambizioni digitali dell’Unione per il 2030 in obiettivi concreti e a garantire che questi obiettivi siano raggiunti in tutta Europa: essa, infatti, sarà basata su un sistema di monitoraggio avanzato, comune a tutti gli Stati membri e finalizzato a seguire la traiettoria dell’Unione per quanto riguarda il ritmo della trasformazione digitale, le eventuali lacune nelle capacità digitali strategiche europei, nonché l’attuazione dei principi digitali.
Operativamente, la Commissione intende proporre una bussola digitale sotto forma di un programma di politica digitale in forma di atto legislativo, adottato in codecisione dal Parlamento europeo e dal Consiglio, in modo che gli obiettivi digitali comuni diventino vincolanti.
Il gap da colmare nell’Unione europea per raggiungere gli Obiettivi 2030 è raffigurato nel seguente grafico elaborato dalla Commissione europea.
Progetti multinazionali
Al fine di colmare in modo più efficace le lacune nelle capacità critiche dell’Unione, la Commissione agevolerà il varo rapido di progetti multinazionali in cui possano confluire investimenti provenienti dal bilancio dell’Unione, dagli Stati membri e dall’industria, a integrazione del Dispositivo per la ripresa e la resilienza – al quale ho dedicato una serie di articoli di approfondimento – e di altri finanziamenti unionali.
Gli Stati membri, infatti, si sono impegnati, nei rispettivi piani per la ripresa e la resilienza (PNRR), a destinare almeno il 20% alla priorità digitale: per l’Italia, ad esempio, significa destinare al digitale circa 40 miliardi di euro dei 191,5 miliardi stanziati a suo favore dall’Unione europea.
Tra i progetti multinazionali di possibile realizzazione la Commissione europea propone, ad esempio, un’infrastruttura di elaborazione dati paneuropea interconnessa, la progettazione e la diffusione di processori a consumo ridotto affidabili di prossima generazione o le amministrazioni pubbliche connesse.
Cittadinanza digitale
I diritti e i valori dell’Unione europea sono al centro del modello digitale europeo, che è incentrato sulla persona: tali diritti e tali valori dovrebbero trovare pieno riscontro nello spazio online, al pari di quanto accade nel mondo reale.
È per questa ragione che la Commissione propone l’elaborazione di un quadro di principi digitali, quali: l’accesso a una connettività di alta qualità, a competenze digitali sufficienti, a servizi pubblici e a servizi online equi e non discriminatori, che, più in generale, garantirà che gli stessi diritti applicabili nel mondo offline possano essere pienamente esercitati online.
Detti principi sarebbero discussi in un dibattito pubblico di ampia portata e potrebbero essere sanciti da una dichiarazione inter-istituzionale solenne del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione, che trarrebbe spunto dal pilastro europeo dei diritti sociali, integrandolo.
La Commissione propone infine di monitorare mediante un Eurobarometro la percezione da parte dei cittadini europei del rispetto dei loro diritti digitali.
Partenariati internazionali per il decennio digitale
Infine, la trasformazione digitale pone sfide globali.
L’Unione europea lavorerà per promuovere la propria agenda digitale positiva e antropocentrica in seno alle Organizzazioni internazionali e attraverso partenariati digitali internazionali forti. La combinazione degli investimenti interni dell’Unione e dei significativi finanziamenti disponibili nell’ambito dei nuovi strumenti di cooperazione esterna, consentirà all’Unione stessa di lavorare con partner in tutto il mondo per conseguire obiettivi globali comuni.
La Commissione ha già proposto l’istituzione di un nuovo Consiglio UE-USA per il commercio e la tecnologia. Nel 2020, ha proposto un partenariato per la trasformazione digitale con l’ Africa.
Entro il 2030, i partenariati digitali internazionali dovrebbero portare a maggiori opportunità per le aziende europee, aumentare il commercio digitale tramite reti sicure, il rispetto degli standard e dei valori europei e un ambiente più favorevole a livello internazionale per il tipo di trasformazione digitale incentrata sull’uomo che l’Unione europea intende promuovere e concorrere a costruire.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Comunicazione della Commissione europea, Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale, doc. COM(2021) 118 del 9 marzo 2021
Commissione europea, Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativo alla governance europea dei dati (Data Governance Act), doc. COM(2020) 767 del 25.11.2020
Commissione europea, Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativo a un mercato unico dei servizi digitali (Digital Markets Act), e che modifica la direttiva 2000/31/CE, doc. COM(2020) 825 del 15.12.2020
Commissione europea, Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativo a mercati equi e contendibili nel settore digitale (legge sui mercati digitali), doc. COM(2020) 842 del 15.12.2020
COMUNICAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO, La strategia dell’UE in materia di cibersicurezza per il decennio digitale, doc. JOIN(2020) 18 del 16.12.2020