Mercato unico digitale: il piano d’azione per la pubblica amministrazione elettronica
3 giugno 2016 di Mauro Varotto
Una delle condizioni per il successo del mercato unico digitale europeo è rappresentata dalla digitalizzazione della pubblica amministrazione.
L’applicazione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione a supporto dei processi amministrativi viene chiamata e-Government.
I servizi pubblici digitali possono migliorare la qualità stessa dei servizi, aumentare l’efficienza interna del settore pubblico, riducendone i costi; ridurre gli oneri amministrativi per imprese e cittadini; velocizzare le procedure; rendere la pubblica amministrazione più trasparente; infine, favorire la partecipazione democratica e ai procedimenti amministrativi.
La situazione dell’e-Government in Italia
L’e-Government è uno dei talloni di Achille dell’Italia che, come evidenzia la seguente tabella che riporta i dati più aggiornati relativi ai servizi pubblici digitali, vede solo il 18% degli utenti di Internet interagire on line con la pubblica amministrazione, mediante la compilazione e l’invio di moduli on line.

Fonte: Commissione europea, Digital Economy and Society Index (DESI) – Digital Public Services, 2016
Nella graduatoria generale dei Paesi dell’Unione europea, l’Italia si colloca al 17° posto in Europa, con servizi di e-Government ben al di sotto della media dell’Unione.

Fonte: Commissione europea, European Digital Progress Reports (EDPR), Digital Public Services, 23 maggio 2016
Piano d’azione dell’UE per l’e-Government 2016-2020
Per promuovere la digitalizzazione della pubblica amministrazione, la Commissione europea ha presentato il “Piano d’azione dell’UE per l’e-Government 2016-2020”, il terzo della serie: si tratta di uno strumento politico che ha la finalità di promuovere la modernizzazione della pubblica amministrazione in tutta l’Unione europea e sostenere concretamente il coordinamento e la collaborazione tra gli Stati membri e la Commissione europea, mediante lo sviluppo di azioni congiunte in materia di e-Government.
La visione che guida il nuovo piano di e-Government europeo è cos’ descritta dalla Commissione europea:
“Entro il 2020 le amministrazioni e le istituzioni pubbliche nell’Unione europea dovrebbero essere aperte, efficienti e inclusive e fornire servizi pubblici digitali end-to-end senza frontiere, personalizzati e intuitivi a tutti i cittadini e a tutte le imprese nell’UE. Il ricorso ad approcci innovativi permette di progettare e fornire servizi migliori, in linea con le esigenze e le richieste di cittadini e imprese. Le pubbliche amministrazioni sfruttano le opportunità offerte dal nuovo ambiente digitale per interagire più facilmente tra di loro e con le parti interessate.”
Sulla base di questa visione, la Commissione propone 20 misure da varare entro la fine del 2017.
Le principali sono le seguenti:
- istituzione di uno sportello digitale unico europeo che permetta a tutti i cittadini di ottenere tutte le informazioni, l’assistenza e i servizi di risoluzione dei problemi necessari a operare in modo efficiente a livello transfrontaliero, in tutti i Paesi dell’Unione europea;
- creare lo “sportello unico” della giustizia elettronica europea, per consentire a tutti i cittadini e agli operatori di accedere alle informazioni sulla giustizia europea e alle procedure giudiziarie negli Stati membri. A tal fine, già a partire dal 2016, saranno attivati strumenti per la comunicazione diretta tra i cittadini e i tribunali negli altri Stati membri (e-CODEX) e sarà lanciato il motore di ricerca dell’ECLI (European Case Law Identifier). Ulteriori sviluppi saranno rappresentanti dalla connessione di tutti i registri delle imprese e dei registri fallimentari nel portale europeo della giustizia elettronica;
- definire un progetto pilota con le amministrazioni nazionali per applicare il principio di “una tantum” per le imprese a livello transfrontaliero: ciò significa che le imprese europee dovranno fornire la documentazione alle autorità pubbliche in un solo paese dell’Unione, anche se opereranno in altri Stati membri dell’Unione;
- sviluppare servizi di sanità elettronica transfrontalieri che consentano lo scambio transfrontaliero di prescrizioni elettroniche e di soluzioni di telemedicina e tele-monitoraggio, in particolare per la prestazione efficace di cure attraverso le reti di riferimento europee. Inoltre, la Commissione sosterrà l’elaborazione, da parte della rete di assistenza sanitaria online, di una relazione e di orientamenti sull’accesso elettronico dei cittadini ai loro dati sanitari.
- piena digitalizzazione degli appalti pubblici, mediante il documento di gara unico europeo, il registro online dei certificati (e-Certis), firme elettroniche interoperabili e la fatturazione elettronica, al fine di aprire la possibilità per le aziende, entro il 2018, di presentare offerte per gli appalti pubblici per via elettronica ovunque nell’Unione europea e l’accettazione, entro il 2019, della fatturazione elettronica da parte delle pubbliche amministrazioni nell’Unione.
Infine, la Commissione europea istituirà e presiederà un “Comitato direttivo per il piano d’azione per l’e-Government“, formato dai rappresentanti degli Stati membri responsabili delle strategie nazionali di e-Government. Il comitato direttivo gestirà il piano d’azione, in particolare avrà il compito di valutare e selezionare le nuove azioni identificate durante l’intera durata del piano d’azione e di coordinare l’effettiva attuazione e il monitoraggio delle misure previste.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Comunicazione della Commissione, Piano d’azione dell’UE per l’e-Government 2016-2020 Accelerare la trasformazione digitale della pubblica amministrazione, doc. COM(2016) 179 del 19.04.2016
European Commission, European Digital Progress Reports (EDPR), 23 maggio 2016