Agenda strategica 2019-2024 dell’Unione europea

28 giugno 2019 di Mauro Varotto

In vista dell’ormai prossimo “ciclo istituzionale” che, dopo la recente elezione del Parlamento europeo, porterà alla nomina di tutte le principali cariche istituzionali dell’Unione europea – dal Presidente della Commissione al Presidente del Consiglio dell’Unione europea a quello della Banca centrale europea – il Consiglio europeo, che è l’organo di indirizzo politico dell’Unione, ha adottato una nuova agenda strategica 2019-2024 per l’Unione, alla quale ho accennato in un precedente articolo del blog.

A questa agenda dovranno uniformare i loro programmi i futuri presidenti della Commissione europea e del Consiglio, poiché essa fornisce un quadro generale e un indirizzo a tutte le Istituzioni dell’Unione europea, in modo da orientarne i lavori nei prossimi cinque anni.

L’agenda, quindi, è il primo passo di un processo di programmazione che sarà portato avanti dalle Istituzioni europee e dagli Stati membri seguendone le linee strategiche di indirizzo.

L’agenda definisce quattro priorità politiche principali per l’Unione europea:

  • proteggere i cittadini e le libertà
  • sviluppare una base economica forte e vivace
  • costruire un’Europa verde, equa, sociale e a impatto climatico zero
  • promuovere gli interessi e i valori europei sulla scena mondiale.

Di seguito, per ciascuna priorità, sintetizzerò le principali modalità di attuazione indicare dal Consiglio europeo del 20 giugno 2019.

Proteggere i cittadini e le libertà

L’Europa deve essere un luogo in cui ci si sente liberi e sicuri. L’UE deve difendere i diritti e le libertà fondamentali dei suoi cittadini, come sancito nei trattati, e proteggerli dalle minacce attuali e da quelle emergenti”, afferma l’agenda.

Le politiche e le azioni che l’Unione dovrà intraprendere nei prossimi anni riguarderanno la protezione dell’integrità del territorio europeo, mediante un controllo efficace delle frontiere esterne e lo sviluppo di una politica migratoria globale pienamente funzionante, il miglioramento degli accordi di Schengen, la  lotta al terrorismo e alla criminalità transfrontaliera.

In questo contesto andranno sviluppate politiche per assicurare la resilienza dell’Unione rispetto alle catastrofi naturali e provocate dall’uomo, mettendo in comune le risorse dei singoli Stati membri.

Infine, ulteriore priorità sarà la protezione dei cittadini dalle attività informatiche dolose, dalle minacce ibride e dalla disinformazione provenienti da attori statali e non statali ostili, attraverso l’avvio di un importante processo di cooperazione, coordinamento, nonché nuove risorse e capacità tecnologiche.

Sviluppare la nostra base economica: il modello europeo per il futuro

In un momento in cui il panorama mondiale è riplasmato da sfide in termini di tecnologie, sicurezza e sostenibilità, dobbiamo rinnovare le basi di una crescita sostenibile e inclusiva a lungo termine e rafforzare la coesione nell’UE”, osserva ancora l’agenda strategica.

Le iniziative da intraprendere riguarderanno, innanzitutto, il ruolo dell’euro, per fare in modo che esso sia vantaggioso per i cittadini europei, mediante l’approfondimento dell’Unione economica e monetaria in tutte le sue dimensioni, completando l’Unione bancaria e l’Unione dei mercati dei capitali e rafforzando il ruolo internazionale dell’euro.

In secondo luogo, a livello di politiche economiche, al fine di massimizzarne, l’impatto l’agenda indica l’esigenza di un approccio più integrato che colleghi tra di esse tutte le politiche e le dimensioni pertinenti: approfondire e rafforzare il mercato unico e le sue quattro libertà, elaborare una politica industriale a prova di futuro, affrontare la rivoluzione digitale e garantire una fiscalità equa ed efficace.

In un mondo in cui regole e norme comuni sono sempre più spesso messe in discussione, sarà essenziale promuovere condizioni di parità, anche nel settore del commercio internazionale. Ciò significa assicurare una concorrenza leale nell’Unione europea e a livello mondiale, promuovere l’accesso al mercato, combattere le pratiche sleali, le misure extraterritoriali e i rischi per la sicurezza provenienti da paesi terzi e rendere sicure le nostre catene di approvvigionamento strategiche.

Costruire un’Europa verde, equa, sociale e a impatto climatico zero

L’Europa ha bisogno di inclusività e sostenibilità, accogliendo appieno i cambiamenti determinati dalla transizione verde, dal progresso tecnologico e dalla globalizzazione, e assicurandosi nel contempo di non lasciare indietro nessuno”, si legge nell’agenda.

Ora che gli effetti dei cambiamenti climatici stanno diventando più visibili e pervasivi, l’Unione europea intende intensificare urgentemente le azioni per gestire questa minaccia esistenziale, intraprendendo una profonda trasformazione dell’economia e della società per raggiungere la neutralità climatica. Tuttavia, ciò dovrà essere realizzato secondo modalità che tengano conto delle situazioni nazionali e che siano eque dal punto di vista sociale.

In particolare, sul piano delle azioni da intraprendere, il successo della transizione verde dipenderà da una consistente mobilizzazione di investimenti privati e pubblici e dalla disponibilità di un’efficace economia circolare, nonché dalla presenza di un mercato europeo dell’energia integrato, interconnesso e ben funzionante che fornisca energia sostenibile, sicura e a prezzi accessibili, rispettando appieno il diritto degli Stati membri di decidere in merito ai rispettivi mix energetici. L’Unione accelererà la transizione verso le energie rinnovabili, potenzierà l’efficienza energetica, ridurrà la dipendenza dalle fonti esterne, diversificherà le fonti di approvvigionamento e investirà in soluzioni per la mobilità del futuro.

Parallelamente, continuerà a promuovere interventi per migliorare l’ambiente delle nostre città e campagne nonché la qualità dell’aria e dell’acqua e promuovere l’agricoltura sostenibile, essenziale per garantire la sicurezza alimentare e stimolare una produzione di qualità.

In questo contesto, serviranno nuovi sforzi per lottare contro la perdita di biodiversità e preservare i sistemi ambientali, compresi gli oceani.

Ciò richiede una viva attenzione per le questioni sociali. Il pilastro europeo dei diritti sociali dovrebbe essere attuato a livello europeo e dei singoli Stati membri: “Una protezione sociale adeguata, mercati del lavoro inclusivi e la promozione della coesione, come pure un livello elevato di tutela dei consumatori e di norme alimentari e un buon accesso all’assistenza sanitaria, aiuteranno l’Europa a preservare il suo stile di vita”, osserva l’agenda.

 

Promuovere gli interessi e i valori dell’Europa nel mondo

“In un mondo sempre più mutevole, caratterizzato da incertezza e complessità crescenti, l’UE deve perseguire una linea d’azione strategica e rafforzare le capacità di agire in modo autonomo per tutelare i propri interessi e valori e il proprio stile di vita e plasmare il futuro del pianeta”, indica, infine, l’agenda strategica 2019-2024.

L’Unione europea dovrà impegnarsi a promuovere il suo modello unico di cooperazione come fonte d’ispirazione per gli altri Paesi e, a tal fine, sosterrà la prospettiva europea degli Stati europei che sono in grado e desiderosi di aderire all’Unione, perseguirà una politica di vicinato ambiziosa, svilupperà un partenariato di ampio respiro con l’Africa e, infine, insieme ai partner globali che condividono i suoi valori, l’Unione continuerà ad adoperarsi per la pace e la stabilità a livello mondiale e a promuovere la democrazia e i diritti umani.

Tuttavia, per difendere i suoi interessi e valori e contribuire a plasmare il nuovo contesto mondiale, l’Unione europea dovrà essere più risoluta ed efficace, restando più unita nelle posizioni assunte nelle diverse sedi internazionali ed esercitando la sua influenza in modo più determinato ed efficace, stanziando maggiori risorse e attribuendo una priorità più chiara agli interessi economici, politici e di sicurezza europei, mobilitando in tale direzione tutte le politiche.

A tal fine, servirà una politica commerciale ambiziosa e solida, che assicuri una concorrenza leale e reciprocità anche in termini di vantaggi, sia a livello multilaterale nell’ambito di un’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) riformata, sia nelle relazioni bilaterali tra l’Unione e i suoi partner.

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

Conclusioni del Consiglio europeo, 20 giugno 2019

 

 

 

 

 

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