La strategia dell’Unione europea per le relazioni culturali internazionali
21 giugno 2019 di Mauro Varotto
La diversità culturale è parte integrante dei valori dell’Unione europea.
Per questo essa aderisce alla convenzione dell’UNESCO sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali del 2005, la quale rispecchia l’impegno dell’Unione nel promuovere un ordine mondiale basato sulla pace, sullo Stato di diritto, sulla libertà di espressione, sulla comprensione reciproca e sul rispetto dei diritti fondamentali, quali i diritti umani, la parità di genere, la democrazia, la libertà di espressione e lo Stato di diritto, nonché la diversità culturale e linguistica.
Intatti, l’Unione europea è impegnata a promuovere la diversità delle espressioni culturali nel quadro delle proprie relazioni culturali internazionali, nella convinzione che la cultura e il dialogo interculturale possano contribuire ad affrontare le grandi sfide globali, quali la prevenzione e la soluzione dei conflitti, l’integrazione dei rifugiati, la lotta all’estremismo violento e la tutela del patrimonio culturale.
Gli scambi culturali possono apportare anche benefici economici. Il commercio mondiale di prodotti creativi è più che raddoppiato tra il 2004 e il 2013, mentre la cultura è un elemento chiave della nuova economia, stimolata dalla creatività, dall’innovazione e dall’accesso alla conoscenza L’industria culturale e creativa rappresenta circa il 3% del PIL e 30 milioni di posti di lavoro. Nella sola Unione europea questi settori garantiscono oltre 7 milioni di posti di lavoro.
Anche nei paesi in via di sviluppo i settori culturali e creativi contribuiscono alla promozione dello sviluppo sostenibile e della crescita inclusiva. La cultura può pertanto contribuire a promuovere la creazione di posti di lavoro e la competitività sia all’interno dell’Unione che al di là dei suoi confini. Ciò è riconosciuto dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, la quale sottolinea che la cultura (comprensiva del patrimonio culturale mondiale e delle industrie creative) può svolgere un ruolo importante nel conseguimento di uno sviluppo inclusivo e sostenibile.
Le tappe dell’impegno dell’Unione europea nelle relazioni culturali internazionali
Questo impegno a promuovere le “relazioni culturali internazionali” consiste, da un lato, nel sostegno e nell’assistenza ai paesi terzi; dall’altro, nel sostegno e nella promozione dell’Unione e delle diverse culture degli Stati membri attraverso la cosiddetta diplomazia culturale. Infatti, l’Europa offre al mondo una molteplicità di espressioni culturali, una produzione artistica di grande livello e un’industria creativa dinamica. Inoltre, l’Europa può a sua volta trarre grandi benefici da un aumento degli scambi culturali con il resto del mondo.
Già nel 2007 la Commissione europea aveva proposto una “Agenda europea per la cultura in un mondo in via di globalizzazione”, che prevedeva la promozione della cultura nell’ambito delle relazioni internazionali dell’Unione.
Da allora, con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona e l’istituzione del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) è stata creata una nuova architettura, che può rafforzare ulteriormente il contributo dell’Unione europea alle relazioni culturali internazionali.
Negli anni più recenti, gli Stati membri, il Parlamento europeo e i rappresentanti della società civile hanno chiesto un approccio più coordinato dell’Unione europea alle relazioni culturali internazionali.
Nel 2015, quindi, il Consiglio dell’Unione europea ha invitato la Commissione e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza a preparare “un approccio strategico alla cultura nelle relazioni esterne dell’Unione europea, elaborando una serie di principi guida”.
Nel 2016, la Commissione europea e l’Alto rappresentante hanno presentato un documento congiunto intitolato: “Verso una strategia dell’Unione europea per le relazioni culturali internazionali”, nel quale vengono individuati i seguenti principi-guida dell’azione culturale internazionale dell’Unione europea, tra i quali:
- promuovere la diversità culturale e il rispetto dei diritti umani;
- promuovere il rispetto reciproco e il dialogo interculturale;
- incoraggiare un approccio trasversale alla cultura poiché la cultura, ben lungi dall’essere limitata all’arte e alla letteratura, comprende una vasta gamma di politiche e azioni: dal dialogo interculturale al turismo, dall’istruzione e ricerca al mercato dell’industria creativa, dalla tutela del patrimonio culturale alla promozione delle industrie creative e delle nuove tecnologie, dall’artigianato alla cooperazione allo sviluppo.
Infine, nel 2019 il Consiglio dell’Unione europea ha adottato un quadro d’azione per lo sviluppo delle relazioni culturali internazionali, fondato sulle seguenti priorità:
- potenziare la collaborazione tra i Ministeri pertinenti degli Stati membri dell’Unione europea, in particolare i ministeri della cultura e degli affari esteri;
- sviluppare ulteriormente le reti esistenti per lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze, in particolare la rete degli Istituti di cultura nazionali dell’Unione europea (EUNIC);
- incoraggiare gli scambi tra il mondo accademico e gli operatori del settore nel campo delle relazioni culturali internazionali;
- avviare il progetto “Case della cultura europea”, per sperimentare e attuare modelli innovativi di collaborazione tra gli attori europei e i soggetti locali interessati nei paesi terzi. Su questo progetto è aperto un bando della rete UNIEC che si chiuderà il 23 giugno 2019.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell’Alto rappresentante, Verso una strategia dell’Unione europea per le relazioni culturali internazionali, doc. JOIN(2016) 29 dell’8 giugno 2016
Comunicazione della Commissione europea, Un’agenda europea per la cultura in un mondo in via di globalizzazione, doc. COM(2007) 242 del 10 maggio 2007
Conclusioni del Consiglio su un approccio strategico dell’UE alle relazioni culturali internazionali e un quadro d’azione, in GU UE C192 del 7 giugno 2019
Relazione sullo stato attuale del partenariato tra i cluster di istituti e le delegazioni dell’UE del luglio 2018, e delle relative raccomandazioni