Che cosa fa dell’Unione europea per la cultura

11 febbraio 2015 di Mauro Varotto

Il Trattato istitutivo impone all’Unione europea di rispettare la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica e di vigilare sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale europeo.

In particolare, in linea con la Convenzione Unesco sulla protezione e la promozione della diversità e delle espressioni culturali, conclusa a Parigi il 20 ottobre 2005, l’art. 167 del Trattato sul funzionamento dell’Unione stabilisce che: “L’Unione contribuisce al pieno sviluppo delle culture degli Stati membri nel rispetto delle loro diversità nazionali e regionali, evidenziando nel contempo il retaggio culturale comune.”

Nel settore della cultura, quindi, l’Unione europea ha compiti importanti ma limitati: può svolgere azioni intese a “sostenere, coordinare o completare” l’azione degli Stati membri, senza tuttavia sostituirsi a essi, ai quali spetta la responsabilità primaria di tutelare e promuovere la propria cultura e il proprio patrimonio culturale.

Il rispetto e la promozione della diversità delle culture presenti all’interno dell’Unione è un requisito e un obiettivo trasversale a tutte le politiche dell’Unione e il Trattato è chiaro nello stabilire che l’Unione può attuare azioni di incentivazione, ma non può omologare le diverse culture attraverso l’adozione di norme armonizzate: nell’Unione vi sono 28 Stati membri con 28 tradizioni e sistemi linguistici e culturali distinti, che non solo sono destinati a rimanere tali, ma, anzi, sono tutelati poiché rappresentano la ricchezza dell’Europa.

Sul piano delle iniziative concrete, in campo culturale, l’azione dell’Unione è finalizzata a incoraggiare la cooperazione tra Stati membri e, se necessario, ad appoggiare e ad integrare le politiche nazionali, nei seguenti ambiti:

  • miglioramento della conoscenza e della diffusione della cultura e della storia dei popoli europei;
  • conservazione e salvaguardia del patrimonio culturale di importanza europea;
  • scambi culturali non commerciali;
  • creazione artistica e letteraria, compreso il settore audiovisivo.

Inoltre, l’Unione, assieme ai suoi Stati membri, è chiamata a favorire la cooperazione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali che si occupano di cultura, in particolare con il Consiglio d’Europa.

 

Coordinamento e cooperazione tra gli Stati membri

Per favorire il coordinamento e la cooperazione tra gli Stati membri, nel 2007, è stata adottata, sulla base di una comunicazione della Commissione, l’agenda europea per la cultura, approvata dal Consiglio dell’Unione europea in una Risoluzione del 16 novembre 2007 e dal Parlamento europeo nella Risoluzione del 10 aprile 2008.

Tre sono gli obiettivi strategici della comune agenda europea per la cultura:

  1. la promozione della diversità culturale e del dialogo interculturale, soprattutto attraverso la mobilità degli artisti e degli altri professionisti della cultura, la mobilità delle collezioni e la digitalizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo di competenze interculturali tra i cittadini;
  2. la promozione della cultura quale catalizzatore della creatività nel quadro della strategia “Europa 2020” per la crescita e l’occupazione, mediante un migliore utilizzo delle sinergie tra cultura e istruzione, in particolar modo incoraggiando l’istruzione artistica e la partecipazione attiva ad attività culturali al fine di sviluppare la creatività e l’innovazione; l’ampliamento della disponibilità di strutture di formazione in materia di gestione, commercio e imprenditorialità specificamente adattate ai professionisti dei campi culturale e creativo; lo sviluppo delle industrie culturali e creative;
  3. la promozione della cultura quale elemento essenziale delle relazioni internazionali dell’Unione, attraverso un accresciuto ruolo della cultura nelle relazioni esterne e nella politica di cooperazione allo sviluppo; la promozione della convenzione dell’Unesco sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali; il dialogo interculturale e l’interazione tra le società civili degli Stati membri dell’UE e i paesi terzi; lo sviluppo della cooperazione tra le istituzioni culturali degli Stati membri dell’UE, compresi gli istituti culturali, nei paesi terzi e con i loro omologhi in questi paesi.

Un nuovo piano di lavoro quadriennale per la cultura per il periodo 2015-2018 è stato concordato in sede di Consiglio dell’Unione europea nel dicembre scorso: gli Stati membri hanno deciso di concentrare le attività nel settore culturale sui alcuni temi prioritari, definiti in un apposito piano di lavoro comune, allegato al piano, i quali rispecchiano le priorità dell’agenda europea per la cultura.

 

Azioni di incentivazione

La Commissione europea gestisce il programma “Europa creativa” dedicato al sostegno dei settori culturali e creativi europei.

Obiettivi generali del programma sono accrescere la diversità culturale e linguistica europea, promuovere il patrimonio culturale dell’Europa e rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi europei.

Esso stanzia, nel periodo 2014-2020, circa 1,5 miliardi di euro, nell’ambito di tre distinti sottoprogrammi:

  1. il sottoprogramma “MEDIA”, per rafforzare le capacità del settore audiovisivo europeo di operare a livello transnazionale, attraverso il sostegno: alla distribuzione delle opere europee nelle sale cinematografiche europee e su tutte le altre piattaforme, mediante il marketing transnazionale, il branding, la distribuzione e la presentazione di opere audiovisive; ad attività di promozione, manifestazioni, alfabetizzazione cinematografica e festival del cinema; a nuove forme di distribuzione per consentire la nascita di nuovi modelli di business;
  2. il sottoprogramma “Cultura”, per rafforzare le capacità dei settori culturali e creativi di operare a livello transnazionale, mediante il sostegno: a tournées, manifestazioni, mostre e festival internazionali; alla circolazione della letteratura europea; all’accesso del pubblico alle opere culturali e creative europee e al patrimonio culturale europeo materiale e immateriale;
  3. una sezione transettoriale, nell’ambito della quale la Commissione europea ha istituito uno strumento di garanzia per i settori culturali e creativi, per facilitare l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese (PMI), delle micro-organizzazioni e delle organizzazioni di piccole e medie dimensioni nei settori culturali e creativi e per migliorare la capacità degli intermediari finanziari di valutare i rischi associati alle imprese che operano nei settori culturali e creativi, nonché ai loro progetti.

Anche nei programmi operativi dei Fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020, gestiti a livello nazionale e regionale, sono stanziate risorse unionali per il settore culturale

Circa il 2% dei 42 miliardi di euro assegnati dall’Unione all’Italia, sono stati destinati da Governo e Regioni al miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale nelle aree di maggiore attrazione (733 milioni di euro), oltre ad altri fondi per le imprese del settore culturale e creativo.

Metà di questi fondi sono stanziati a favore delle cinque regioni italiane meno sviluppate (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia), nelle quali è previsto un apposito programma operativo nazionale (PON) “Cultura”, cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale.

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, Convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali, conclusa a Parigi il 20 ottobre 2005

Conclusioni del Consiglio e dei Rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, su un piano di lavoro per la cultura (2015-2018), in GU UE C 463 del 23.12.2014, p. 4

Risoluzione del Consiglio, del 16 novembre 2007, su un’agenda europea per la cultura e i suoi obiettivi strategici, ovvero la promozione della diversità culturale e del dialogo interculturale, la promozione della cultura quale catalizzatore della creatività e la promozione della cultura quale elemento essenziale delle relazioni internazionali dell’Unione, in GU UE C 287 del 29.11.2007, pag. 1

Risoluzione del Parlamento europeo del 10 aprile 2008 su un’agenda europea per la cultura in un mondo in via di globalizzazione, in GU UE C 247 E del 15.10.2009, pag. 32

Regolamento (UE) n. 1295/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma Europa creativa (2014-2020), in GU UE L 347 del 20.12.2013, pag. 221

Comunicazione della Commissione, Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l’Europa, COM(2014) 477 del 22.7.2014

 

Il programma “Europa creativa” ha un sito web ufficiale in cui possono essere reperite tutte le informazioni per partecipare.

In Italia, è stato istituito un ufficio di collegamento: il Creative Europe Desk Italia.

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