La strategia dell’UE per i diritti dei minori e la garanzia europea per l’infanzia

7 Maggio 2021 di Mauro Varotto

La Commissione europea ha presentato la prima strategia globale dell’Unione europea per i diritti dei minori (intesi come persone di età inferiore ai 18 anni), assieme a una proposta di raccomandazione, indirizzata ai ventisette Stati membri, volta a istituire una garanzia europea per l’infanzia.

L’iniziativa segue, a pochi mesi di distanza, la strategia quinquennale dell’Unione di contrasto agli abusi sessuali su minori, che ho già avuto modo di descrivere in questo blog, adottata dalla medesima Commissione nel quadro della strategia europea per la sicurezza 2020-2025.

L’ambizione generale della strategia per i diritti dei minori – scrive la Commissione europea – consiste nel rendere la migliore possibile la vita dei minori nell’Unione europea e in tutto il mondo. La strategia, inoltre, riflette i diritti e il ruolo dei minori nella nostra società, i quali non solo rappresentano quasi una persona su cinque nell’Unione e una persona su tre nel mondo ma sono altresì portatori di istanze – ad esempio, nel campo dei cambiamenti climatici o delle discriminazioni – che non possono essere ignorate.

L’iniziativa della Commissione, innanzitutto, ha una precisa base giuridica e adempie, quindi, a un preciso obbligo giuridico: l’articolo 3, paragrafo 3, del Trattato sull’Unione europea (TUE), infatti, dispone che “L’Unione combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore.”

In secondo luogo, la protezione e la promozione dei diritti dei minori sono sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che garantisce la tutela dei diritti dei minori nell’attuazione del diritto dell’Unione, e costituiscono obiettivi trasversali a tutti i settori politici e di attività unionali. Infatti, osserva la Commissione europea, per far comprendere le possibili implicazioni delle politiche condotte dall’Unione, i minori “hanno il diritto di vivere in un pianeta pulito e sano, in un ambiente protettivo e sollecito, di rilassarsi, giocare e godere di attività culturali e artistiche, e di godere dell’ambiente naturale rispettandolo. Anche le famiglie e le comunità devono ricevere il sostegno necessario per poter garantire il benessere e lo sviluppo dei minori.”

Infine, la strategia si colloca nel contesto della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata da tutti gli Stati membri dell’Unione (in Italia con la legge del 27 maggio 1991, n. 176), che riconosce a tutti i minori il diritto di cominciare la vita nel miglior modo possibile, di crescere felici e sani e di sviluppare pienamente il loro potenziale.

Una strategia europea si rende necessaria perché, anche se mai prima d’ora i minori nell’Unione europea hanno goduto dei diritti, delle opportunità e della sicurezza di cui godono oggi in Europa, tuttavia bisogna ricordare che questo risultato è stato conquistato con fatica nel corso di numerosi decenni e non dovrebbe essere dato per scontato. Infatti, troppi minori si trovano ancora a subire violazioni gravi e persistenti dei loro diritti; continuano a essere vittime di diverse forme di violenza; subiscono la discriminazione e l’esclusione socioeconomica, in particolare in ragione del loro sesso, del loro orientamento sessuale, della loro origine razziale o etnica, della loro religione o del loro credo e della loro disabilità, oppure di quelli dei loro genitori. In molte parti del mondo sono sfruttati nel lavoro e addirittura impiegati in conflitti armati. Inoltre, le preoccupazioni espresse dai minori non vengono ascoltate a sufficienza e i loro pareri spesso non vengono sufficientemente considerati in questioni per loro importanti.

Queste considerazioni, dunque, sono alla base della iniziativa della Commissione europea, la quale considera giunto il momento opportuno per sviluppare ulteriormente le iniziative sin qui adottate per il benessere dei minori, affrontare le sfide persistenti ed emergenti e definire una strategia globale per tutelare e promuovere i diritti dei minori in un mondo in continua evoluzione.

La strategia oltre a prevedere l’integrazione dei diritti dei minori in tutte le politiche pertinenti dell’Unione europea, propone una serie di azioni mirate in sei settori tematici, ciascuno dei quali definisce le priorità per l’azione dell’Unione negli anni futuri:

1. Partecipazione alla vita politica e democratica: un’Unione che consente ai minori di essere cittadini e membri attivi di società democratiche. L’Unione europea si impegna a promuovere e a migliorare la partecipazione inclusiva e sistematica dei minori a livello locale, nazionale ed europeo. Tali iniziative saranno condotte attraverso una nuova piattaforma dell’Unione europea per la partecipazione dei minori, che dovrà essere istituita in collaborazione con il Parlamento europeo e le organizzazioni per i diritti dei minori, con l’obiettivo di permettere ai minori di partecipare maggiormente al processo decisionale. Anche la Conferenza sul futuro dell’Europa – per la quale rinvio a un recente articolo – rappresenterà un’ottima opportunità per mettere in atto la partecipazione dei minori;

2. Inclusione socioeconomica, salute e istruzione: un’Unione europea che lotta contro la povertà infantile e promuove società e sistemi sanitari ed educativi inclusivi e a misura di minore. In questo settore tematico, la Commissione annuncia azioni specifiche per la lotta contro la povertà infantile e la promozione delle pari opportunità, in particolare, ma non solo, attraverso l’istituzione di una “garanzia europea per l’infanzia” (European Child Guarantee), oggetto di una specifica proposta di raccomandazione della stessa Commissione, che invita tutti gli Stati membri a garantire l’accesso a servizi chiave di qualità ai minori bisognosi: servizi di educazione e cura della prima infanzia, istruzione (comprese le attività scolastiche), assistenza sanitaria, alimentazione e alloggio;

3. Lotta contro la violenza nei confronti di minori e garanzia della tutela dei minori: un’Unione europea che aiuta i minori a crescere senza subire violenze. La Commissione intende integrare e rafforzare le azioni previste dalla nuova strategia dell’Unione sulla lotta contro la tratta di esseri umani, nonché la strategia dell’Unione per una lotta più efficace contro gli abusi sessuali su minori, anche mediante la creazione, a livello europeo, di un centro europeo per la prevenzione e la lotta contro gli abusi sessuali su minori;

4. Giustizia a misura di minore: un’UE nella quale il sistema giudiziario sostiene i diritti e le esigenze dei minori. In proposito, la Commissione annuncia per il 2022 un’iniziativa legislativa orizzontale a sostegno del riconoscimento reciproco della genitorialità tra gli Stati membri e indirizzare parte delle risorse destinate alla formazione giudiziaria a specifici programmi di formazione dei professionisti della giustizia sui diritti dei minori e sulla giustizia a misura di minore;

5. Società digitale e dell’informazione: un’UE nella quale i minori possano utilizzare in modo sicuro l’ambiente digitale e sfruttarne le opportunità. In questo ambito tematico, la Commissione intende adottare nel 2022 una strategia aggiornata per un “Internet migliore per i ragazzi”, promuovere lo sviluppo e l’uso di TIC e tecnologie di assistenza accessibili ai minori con disabilità, come il riconoscimento vocale, la sottotitolazione e altre;

6. La dimensione globale: un’UE che sostiene, protegge e consente l’emancipazione dei minori a livello globale, anche durante crisi e conflitti. Di fronte a contesti geografici nei quali i minori vivono in un paese in guerra o sono addirittura reclutati e sfruttati nei conflitti armati; situazioni in cui 5,2 milioni di minori sotto i 5 anni muoiono ancora per cause prevenibili e trattabili, molte delle quali sono determinate da povertà, esclusione sociale, discriminazione, norme di genere e mancato rispetto dei diritti umani fondamentali; di fronte ai 152 milioni di minori (il 9,6 % di tutti i minori a livello globale) che sono vittime del lavoro minorile, di cui 73 milioni svolgono lavori pericolosi che potrebbero danneggiarne la salute, la sicurezza e lo sviluppo; in tutti questi contesti, la strategia dell’Unione europea è di contribuire a garantire un’istruzione di qualità, sicura e inclusiva, la protezione sociale, servizi di assistenza sanitaria, la nutrizione nonché la disponibilità di acqua potabile pulita, alloggi, aria pulita all’interno di edifici e servizi igienico-sanitari adeguati, nonché di concorrere con la Nazioni unite a eliminare completamente il lavoro minorile. A tal fine, la Commissione si impegna a destinare almeno il 10% delle risorse disponibili per la cooperazione allo sviluppo al sostegno all’istruzione dei minori e un ulteriore 10% all’istruzione nelle situazioni di emergenza e di crisi prolungate.

Infine, resta da evidenziare che, come precisa la Commissione europea, tale strategia è stata sviluppata per i minori, insieme ai minori: infatti, nella sua preparazione sono stati presi in considerazione i punti di vista e i suggerimenti di oltre 10.000 minori; gli stessi minori sono stati coinvolti anche nella preparazione della sua versione a misura di minore. Tutto ciò intende inaugurare un nuovo capitolo e un passo importante per l’Unione verso un’autentica partecipazione dei minori ai suoi processi decisionali.

 

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

Commissione europea, Strategia dell’UE sui diritti dei minori, doc. COM(2021) 142 del 24.3.2021

Commissione europea, Proposta di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO che istituisce una garanzia europea per l’infanzia, doc. COM(2021) 137 del 24.3 2021

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