La trasformazione digitale dei sistemi di istruzione e formazione
26 giugno 2020 di Mauro Varotto
L’epidemia di Covid-19 ha avuto un forte impatto sui sistemi di istruzione e di formazione di tutta Europa e di tutto il mondo. Dopo la prolungata chiusura di scuole e università, è arrivato il momento di pensare al futuro, facendo tesoro dell’esperienza accumulata durante la pandemia e cogliendo l’opportunità per accelerare la trasformazione digitale dei sistemi di istruzione e formazione.
I Ministri della pubblica istruzione dell’Unione europea nelle scorse settimane hanno concordato una posizione e hanno definito degli indirizzi politici comuni, fondati su due semplici assunti:
- gli istituti di istruzione e formazione non sono semplicemente luoghi in cui le persone apprendono, insegnano e formano: sono anche ambienti sicuri, che offrono un senso di struttura e di comunità, e opportunità di socializzazione
- sebbene il passaggio all’insegnamento e all’apprendimento digitali abbia svolto un ruolo di primo piano nel consentire la continuità del processo di apprendimento, l’istruzione digitale non può sostituirsi completamente all’insegnamento e all’apprendimento in presenza di qualità.
Inoltre, la Commissione europea ha appena aperto un’ampia consultazione su un piano europeo per l’istruzione digitale.
In questo articolo, quindi, saranno esaminate le sfide poste ai sistemi di istruzione e di formazione dalle diverse fasi dell’epidemia da coronavirus e gli scenari europei nell’ambito dei quali anche l’Italia dovrà riorganizzare il proprio sistema.
Il digitale tra i docenti e in Italia
Dall’ultima indagine TALIS – Teachers And Learning International Survey, condotta ogni cinque anni dall’OCSE nei trentasette Paesi membri, è emerso che, nel 2018, meno del 40% dei docenti si sente adeguatamente preparato all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) nell’insegnamento.
Tale percentuale scende al 35,6% in Italia, paese che, come ha documentato il recentissimo rapporto DESI – Indice di digitalizzazione dell’economia e della società 2020 della Commissione europea, si trova in Europa:
- al 17° posto per connettività a Internet;
- all’ultimo posto per competenze digitali delle persone (in Italia solo il 42% delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede almeno competenze digitali di base rispetto al 58% della media UE e solo il 22% dispone di competenze digitali superiori a quelle di base, rispetto al 33% nell’UE);
- al 26° posto nell’utilizzo di Internet. Lo scarso uso dei servizi Internet riflette il basso livello di competenze digitali. Il 17% delle persone che vivono in Italia non ha mai utilizzato Internet; tale cifra è pari a quasi il doppio della media UE. Le attività online più diffuse sono l’ascolto di musica, la visione di video o giochi, seguite dalle video-chiamate, dalla lettura di notizie e dall’uso dei social network. Seguire un corso online e vendere online sono le attività meno diffuse.
Questo è il contesto nel quale si è abbattuta l’epidemia di Covid-19, la quale ha avuto un forte impatto sui sistemi di istruzione e formazione in tutto il mondo e in tutta l’Unione europea – e ancora maggiore nei paesi, quali l’Italia, meno “digitalizzati” – e sta provocando profondi cambiamenti nel modo di apprendere, di insegnare, di comunicare e di collaborare nelle comunità dell’istruzione e della formazione e tra le stesse.
Le tre fasi della pandemia e l’impatto sui sistemi di istruzione e di formazione
Gli indirizzi politici dei Ministri della pubblica istruzione dell’Unione europea sul contrasto alla crisi Covid-19 nel settore dell’istruzione e della formazione, tengono conto dell’esperienza nelle diverse due fasi della gestione dell’epidemia e delle necessità legate alla ripresa delle attività di istruzione e di formazione.
All’inizio della crisi, quando ancora gli istituti di istruzione e formazione nella maggior parte degli Stati membri funzionavano regolarmente, l’attenzione verteva su come garantire la sicurezza dei discenti e del personale, anche attuando misure di protezione e igiene.
Con l’evolversi della situazione e con l’aumento delle chiusure fisiche degli istituti di istruzione e formazione nella maggior parte degli Stati membri, garantire inclusione e parità di accesso a opportunità di apprendimento a distanza di qualità ha rappresentato una delle sfide principali allo scopo di salvaguardare la continuità del processo di apprendimento.
Quali sono state le principali sfide emerse con la chiusura delle scuole e delle università?
Al dilagare della pandemia non pochi discenti, docenti, formatori e famiglie potevano disporre delle competenze digitali, dell’accesso alle tecnologie o a Internet.
Vi sono inoltre discenti con bisogni educativi speciali che necessitano di consulenza e di sostegno supplementare durante l’apprendimento.
La chiusura degli istituti di istruzione e formazione è risultata particolarmente problematica per i discenti svantaggiati sul piano socioeconomico, che hanno maggiori probabilità di vivere in contesti familiari non propizi allo studio a casa, o che di norma hanno diritto a pasti scolastici gratuiti, come pure per i discenti a rischio di abbandono scolastico.
È emersa la necessità di una maggiore cooperazione tra le famiglie dei discenti da un lato e i docenti e i formatori dall’altro, come pure la necessità di un più fermo impegno per rendere possibile l’apprendimento a distanza.
Svolgere le parti pratiche dei curricoli è particolarmente impegnativo nel quadro dell’insegnamento a distanza. Ciò è particolarmente rilevante nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale, in cui l’apprendimento pratico costituisce gran parte dei curricoli.
I discenti adulti, specie quelli poco qualificati, a volte non hanno le competenze digitali necessarie per fruire dell’apprendimento digitale, il che può influire sulle loro opportunità di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione.
Una delle sfide maggiori è stata la gestione delle valutazioni e dei voti: questo aspetto è legato alla sfida di organizzare in modo efficiente la conclusione dell’anno scolastico e accademico, particolarmente importante nell’ambito degli esami conclusivi del ciclo scolastico e dei diplomi finali in quanto ha un effetto sull’iscrizione ai vari livelli di istruzione e formazione.
La pandemia ha avuto inoltre conseguenze sulle opportunità di mobilità ai fini dell’apprendimento a livello europeo e internazionale.
Pertanto, tutti gli Stati europei e gli istituti di istruzione e formazione compiuto sforzi notevoli per adeguare e preparare i contenuti didattici e assicurarne l’utilizzo nell’apprendimento a distanza.
Docenti e formatori hanno dovuto adeguarsi e passare in tempi rapidi dalla didattica in presenza alla didattica a distanza e non si sono limitati a dare lezioni: spesso si sono, infatti, impegnati a compiere sforzi aggiuntivi per garantire l’avanzamento e il benessere dei discenti. La necessità di adattarsi rapidamente alle nuove modalità a volte ha comportato un aumento del carico di lavoro, andando così a incidere sull’equilibrio tra vita privata e professionale.
Oggi, man mano che la situazione evolve, con la possibile revoca delle misure di contenimento su raccomandazione delle autorità sanitarie, emergono ulteriori quesiti in ordine alla riapertura degli istituti di istruzione e formazione, anche per quanto riguarda le misure di sicurezza e organizzative, in particolare quelle attinenti al distanziamento sociale, alle misure sanitarie e all’igiene.
In questa terza fase, le sfide riguardano la disponibilità di risorse umane sufficienti, come pure il grado di preparazione e sostenibilità delle strutture per l’istruzione e la formazione, in particolare la loro adeguatezza nell’ambito dell’attuazione delle misure necessarie.
Gli indirizzi politici europei per la trasformazione dei sistemi di istruzione e di formazione
Come anticipato, i Ministri della pubblica istruzione dell’Unione europea hanno concordato una posizione politica per superare la crisi che la Covid-19 ha causato ai sistemi di istruzione e di formazione, tenendo conto dei contesti locali, regionali e nazionali, che, in Europa, sono molto diversificati da Paese e Paese.
Sulla base degli insegnamenti già appresi nel contesto della crisi Covid-19 e considerando i potenziali impatti a lungo termine della crisi sul futuro dell’istruzione e della formazione, oggi è importante concentrare le priorità in termini di investimenti sui settori dell’istruzione e della formazione per adottare le misure necessarie per garantire la sicurezza dei discenti e del personale, comprese le opportune condizioni igienico-sanitarie, e ripristinare le attività di apprendimento e insegnamento in presenza, assicurando nel contempo pari opportunità, in particolare:
- valutare le possibilità di innovazione e compiere ulteriori sforzi per accelerare la trasformazione digitale dei sistemi di istruzione e formazione e, ove opportuno, rafforzare la capacità digitale degli istituti di istruzione e formazione e ridurre il divario digitale;
- sostenere ulteriormente lo sviluppo delle capacità e delle competenze digitali di docenti e formatori, allo scopo di facilitare la didattica e la valutazione nel quadro di contesti di apprendimento digitale;
- con dovuto riguardo per l’autonomia istituzionale, valutare la possibilità di integrare l’apprendimento digitale di elevata qualità nell’ambito dell’offerta educativa e formativa a tutti i livelli e in tutte le tipologie di istruzione e formazione. Nel fare ciò, occorre prestare attenzione all’adeguatezza degli strumenti digitali all’età e ai bisogni speciali dei discenti, nonché alla conformità con le norme sulla protezione dei dati, il diritto alla vita privata, le considerazioni etiche, la sicurezza e i requisiti in materia di cibersicurezza;
- rafforzare l’insegnamento e l’apprendimento attraverso il monitoraggio e la valutazione basati sull’estrazione di dati in materia di istruzione a partire da dati esistenti, sull’analitica dell’apprendimento e sull’uso dell’intelligenza artificiale;
- al fine di mitigare l’impatto negativo della crisi Covid-19 sulla mobilità e la cooperazione fisiche transfrontaliere, incoraggiare il ricorso a soluzioni virtuali di mobilità e cooperazione.
Il piano europeo per l’istruzione digitale
La Commissione europea, dal canto suo, ha annunziato fondi straordinari per sostenere gli Stati membri affinché offrano opportunità di investimento in infrastrutture di istruzione e formazione sostenibili, in linea con il Green Deal europeo, tenendo ulteriormente conto delle capacità che servono a garantire la sicurezza e le necessarie misure organizzative in risposta alla crisi Covid-19.
Nello sviluppare lo spazio europeo dell’istruzione, insieme con il quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione dopo il 2020, la Commissione presenterà a breve il nuovo piano d’azione per l’istruzione digitale e l’agenda aggiornata per le competenze.
In proposito, è aperta una consultazione sul Piano di azione dell’Unione europea per l’istruzione digitale.
La consultazione è disponibile in tutte le lingue ufficiali dell’UE e si concluderà il 4 settembre 2020: il processo sarà integrato da una serie di eventi online di sensibilizzazione che avranno luogo durante l’estate, allo scopo di raccogliere ulteriori pareri sull’istruzione digitale e sull’esperienza legata alla crisi della Covid-19. E’ possibile partecipare cliccando su questo link.
ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:
Conclusioni del Consiglio sul contrasto alla crisi Covid-19 nel settore dell’istruzione e della formazione (2020/C 212 I/03), in GU UE CI212 del 26 giugno 2020
Documenti della Commissione europea sul un nuovo piano d’azione per l’istruzione digitale, 18 giugno 2020