La strategia dell’Unione europea per Università di eccellenza e inclusive

28 gennaio 2022 di Mauro Varotto

E’ noto che le università hanno svolto un ruolo essenziale nel processo di unificazione europea.

Ce lo dimostra, tra i tanti, Francesco Bruni, professore emerito di Storia della lingua italiana dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, nell’introduzione al saggio di Jacques Verger, Le università nel Medioevo (pubblicato in Italia da Il Mulino nel 1982, 1991), nella quale scrive:

“se i libri di diritto che compaiono tra i circa venti volumi elencati nel 1277 nel testamento di maestro Ladislao, dottore in diritto civile e canonico, decano della chiesa ungherese di Gran (oggi Esztergom) coincidono, almeno in parte, con quelli che più di cento anni dopo risultano in possesso del giudice siciliano Fazio, se dunque in regioni diversamente ma ugualmente periferiche rispetto al cuore dell’Europa due esponenti del ceto intellettuale, l’uno chierico, l’altro laico, palesano una formazione comune, il motivo è che entrambi hanno studiato all’università di Bologna, prova tangibile della composizione internazionale delle università medievali, e della loro azione culturale unificante”.

E’ con la consapevolezza del fondamentale apporto all’unificazione europea e allo stesso stile di vita europeo, basato su società aperte, democratiche, eque ed inclusive, che l’Unione europea guarda ai propri circa 5.000 istituti di istruzione superiore, in cui studiano 17,5 milioni di studenti e lavorano 1,35 milioni di docenti e 1,17 milioni di ricercatori, presentando una nuova “Strategia per le università” che intende sostenere tutte le università europee e permettere loro di adattarsi all’evoluzione delle condizioni, di prosperare e di contribuire alla resilienza e alla ripresa dell’Europa.

“Oggi più che mai la società europea – scrive la Commissione europea presentando la strategia – ha bisogno del contributo delle università e degli altri istituti di istruzione superiore. L’Europa deve affrontare sfide importanti, tra cui i cambiamenti climatici, la trasformazione digitale e l’invecchiamento della popolazione, proprio in un momento in cui è colpita dalla più grande crisi sanitaria mondiale degli ultimi cento anni e dalle sue ricadute economiche. Le università e l’intero settore dell’istruzione superiore si trovano in una posizione unica, al crocevia tra istruzione, ricerca e innovazione, per plasmare economie sostenibili e resilienti e rendere l’Unione europea più verde, inclusiva e digitale”.

La fase preparatoria della strategia

Questa strategia è stata accuratamente preparata negli ultimi due anni. Infatti, già il 30 settembre 2025 nella comunicazione sulla realizzazione dello spazio europeo dell’istruzione entro il 2025 la Commissione europea aveva annunciato l’intenzione di dare inizio allo sviluppo congiunto di un programma di trasformazione per l’istruzione superiore.

Successivamente, nella comunicazione su un nuovo Spazio europeo della ricerca, in particolare, nelle conclusioni del Consiglio sul nuovo Spazio europeo della ricerca, adottate il 1º dicembre 2020, si sottolineava “come occorra sviluppare sinergie e interconnessioni più forti tra lo Spazio europeo della ricerca (SER), lo Spazio europeo dell’istruzione superiore (SEIS o processo di Bologna) e gli elementi dello spazio europeo dell’istruzione connessi all’istruzione superiore”.

Inoltre, nella risoluzione del 26 febbraio 2021 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030), il Consiglio dell’Unione europea aveva inserito la definizione di un’agenda per la trasformazione dell’istruzione superiore tra le azioni concrete nell’area prioritaria dell’istruzione superiore.

Infine, l’agenda politica del SER allegata alle conclusioni del Consiglio sulla futura governance dello Spazio europeo della ricerca, adottate il 26 novembre 2021, come ho avuto modo di scrivere nel precedente articolo del blog, sostiene azioni dirette alle università, compresa un’azione specifica volta a dotare gli istituti di istruzione superiore dei mezzi necessari per svilupparsi in linea con il SER e in sinergia con lo spazio europeo dell’istruzione.

Gli obiettivi della strategia

In questo quadro di riferimento che si è via via chiarito, la Commissione europea ha presentato la strategia europea per le università il 18 gennaio 2022, assieme a una proposta di raccomandazione del Consiglio sulla costruzione di ponti per un’efficace cooperazione europea in materia di istruzione superiore.

La strategia propone una serie di azioni importanti volte a sostenere le università europee nella realizzazione di quattro obiettivi:

  • rafforzare la dimensione europea dell’istruzione superiore e della ricerca;
  • consolidare il ruolo delle università quali centri di riferimento dello stile di vita europeo mediante azioni di sostegno incentrate sulle carriere in ambito accademico e nel settore della ricerca, sulla qualità e sulla pertinenza per competenze adeguate alle esigenze future, sulla diversità, sull’inclusione, sulle pratiche democratiche, sui diritti fondamentali e sui valori accademici;
  • dare alle università gli strumenti per diventare agenti fondamentali di cambiamento nella duplice transizione verde e digitale;
  • rafforzare le università quali motori del ruolo e della leadership dell’UE a livello mondiale.

La raccomandazione sulla cooperazione interuniversitaria in Europa

La proposta della Commissione di raccomandazione del Consiglio intende, invece, consentire una cooperazione più stretta e approfondita fra gli istituti europei di istruzione superiore e agevolare l’attuazione di attività e programmi transnazionali congiunti nel campo dell’istruzione, che prevedano la messa in comune di capacità e risorse o il conferimento di diplomi comuni. Gli Stati membri sono invitati ad adottare misure e a creare le condizioni adeguate a livello nazionale per permettere tale cooperazione transnazionale più stretta e sostenibile come pure un’attuazione più efficace di attività congiunte nei settori dell’istruzione e della ricerca e degli strumenti dello spazio europeo dell’istruzione superiore (processo di Bologna). La proposta faciliterà il flusso di conoscenze e creerà un legame più stretto tra istruzione, ricerca e comunità industriali innovative. L’obiettivo è specialmente quello di sostenere l’offerta di opportunità di apprendimento permanente di qualità elevata per tutti, con particolare attenzione alle abilità e alle competenze maggiormente richieste per far fronte alle attuali esigenze dell’economia e della società.

Quattro iniziative faro per le università europee

La dimensione europea dell’istruzione superiore e della ricerca sarà rafforzata da quattro iniziative faro entro la metà del 2024:

  • arrivare a 60 Università europee, coinvolgendo oltre 500 istituti di istruzione superiore, entro la metà del 2024, con un bilancio indicativo Erasmus+ pari a 1,1 miliardi di € per il periodo 2021-2027. L’obiettivo è sviluppare e stabilire una cooperazione strutturale, sostenibile e sistemica comune a lungo termine in materia di istruzione, ricerca e innovazione, istituendo campus interuniversitari europei in cui studenti, personale e ricercatori di tutte le parti d’Europa possano beneficiare agevolmente della mobilità e creare nuove conoscenze insieme, in una prospettiva che superi i confini tra paesi e discipline;
  • lavorare all’elaborazione di uno statuto giuridico per le alleanze degli istituti di istruzione superiore che consenta a tali istituti di mettere in comune le loro risorse e capacità e i loro punti di forza, con un progetto pilota Erasmus+ a partire dal 2022;
  • lavorare alla creazione di un diploma europeo comune per riconoscere il valore delle esperienze transnazionali nel titolo di istruzione superiore conseguito dagli studenti e ridurre la burocrazia per la realizzazione di programmi comuni;
  • potenziare l’iniziativa relativa alla carta europea dello studente con l’introduzione di un identificativo univoco di studente europeo disponibile per tutti gli studenti in mobilità nel 2022 e per tutti gli studenti delle università d’Europa entro la metà del 2024, al fine di agevolare la mobilità a tutti i livelli.

 

E’ chiaro, alla luce di quanto sin qui scritto, che il coordinamento degli sforzi tra l’Unione europea, gli Stati membri, le regioni, la società civile e il settore dell’istruzione superiore è fondamentale per concretizzare la strategia europea per le università: per questo motivo, la Commissione invita il Consiglio dell’Unione europea, gli Stati membri e le università a discutere di questa agenda strategica e a collaborare per preparare le università alle esigenze future.

Il dibattito sul futuro delle università europee, quindi, è aperto.

 

ACCESSO DIRETTO ALLE FONTI DI INFORMAZIONE:

Comunicazione della Commissione europea su una strategia per le università, doc. COM(2022) 16 del 18.01.2022

Commissione europea, Proposta di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sulla costruzione di ponti per un’efficace cooperazione europea in materia di istruzione superiore, doc. COM(2022) 17 del 18.01.2022

 

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